EPILOGUE

di Fabio Volino/Mickey

Introduzione
Le ultime avventure di questo storico supergruppo! Buona lettura!

Capitolo Primo
DO THE EVOLUTION

Telsen, Argentina.

In questa piccola città dell’ entroterra sudamericano sono arrivati cinque nuovi visitatori. Si sono camuffati da gente del luogo, grazie a vestiti consigliati e forniti loro da collaboratori argentini delle Nazioni Unite, che glieli hanno consegnati all’ aeroporto di Buenos Aires. Un elicottero li ha portati poi a pochi chilometri da qui, per non destare troppi sospetti nella popolazione. E adesso Sun, Marianna, Visione (munito di un induttore di immagini per mascherare le sue fattezze sintetiche), la Dinamo Cremisi e l’ inaspettato ospite Sisma (che non ne ha voluto sapere di separarsi da Sonia Elios) sono giunti in questa città.
“A Telsen sono stati registrati molti furti e molte razzie compiuti, a detta dei testimoni, da dei mostri. Ed ogni tanto qualche persona scompare nel nulla” aveva spiegato loro Valerie Cooper, quando avevano lasciato USAgent nella Grande Mela. Pur essendo un indizio flebile, è probabile che in questa faccenda ci sia la mano di Arnim Zola, il classico arcinoto scienziato pazzo, che già una volta si rifugiò in questa nazione, quando per il mondo era ancora una leggenda metropolitana, ed è compito di WorldWatch indagare. O meglio, è compito di ciò che ne rimane.
Visione è praticamente silente, nessuno riesce a penetrare i suoi pensieri. Cammina a testa bassa, protetto dall’ ologramma dell’ induttore. I suoi tre colleghi, invece, stanno sommessamente discutendo della condizione del gruppo.
"Agent è stato poco carino a lasciarci da soli in un momento così delicato… per dei fantomatici impegni personali" si lamenta l’ italiana della formazione.
"Per una volta concordo con te" ribatte la francese "Siamo solo in quattro… basterà che un altro paio di noi si prenda le ferie o sparisca nel nulla perché WorldWatch si sciolga…".
"Tu scherzi, ma la situazione è seria… e il problema non è solo questo. Quante volte è venuto a mancare il gioco di squadra tra di noi? Non c'è amalgama, anche quella crisi in Tibet poteva essere risolta in maniera meno brusca, ma ognuno era preso dalle sue cose".
"Già, lì non abbiamo fatto quello che dovevamo" dice il russo, che pensa in realtà ad un’ altra sua mancanza nella missione cinese. Avrebbe potuto facilmente uccidere Sun e concretizzare le nefaste previsioni di Marianna, come si augurano i suoi mandanti… e invece non ha fatto niente. Sa che ne pagherà presto le conseguenze, ma non gliene importa nulla.
"E poi, fatevelo dire da una che è arrivata da poco… mi sembra che ci sia qualcosa che ci impedisce di operare al meglio. Non so se è il manipolatore di turno, o i più probabili giochi di potere, gli interessi politici in gioco… ma siete riusciti a farvi notare solo in Italia".
"In compenso siamo specializzati nel fermare tizi che scatenano terremoti artificiali… come se non fossero abbastanza quelli naturali" si rammarica Sun, guardando accanto a sé l’ intontito Sisma, anch' egli in silenzio, eppure dal volto felice; sta sempre vicino a Sonia, la ragazza di cui si è invaghito, il cui silenzio adesso dice più di mille parole: deve rispettare la promessa fatta. Non intende far certo arrabbiare il geologo cinese, potrebbe mandare tutto all’ aria. Un tempo si sarebbe confidata con Visione, ma ora...

Le ore passano, la notte cala ed il team si è rifugiato ad una piccola pensione locale, per riposarsi, pur rimanendo sempre in allerta. Ad un certo punto, le vie del quartiere iniziano a riempirsi di brusii, urla, rumori: il passaparola è molto efficace, in un paese così piccolo.
"I demoni!".
"Un altro furto!".
Gli eroi capiscono che è il momento di intervenire. Gettando alle ortiche le loro identità in incognito, in pochi minuti seguono le indicazioni degli autoctoni e raggiungono il luogo del delitto.
"Siamo stati fortunati" commenta Marianna, riferendosi al fatto che è accaduto ciò che doveva nella prima notte di missione.
"Non mi pare…" controbatte la Dinamo Cremisi.
Infatti, si è sparsa anche la voce della comparsa degli eroi, così il piccolo gruppo di gente in ombra, che sta facendo incetta in un negozio di alimentari, inizia già a scappare al loro arrivo. Nessuno tenta di fermarli, la popolazione si ritrae atterrita.
"Fermi!" urla Sonia, illuminandosi a giorno. Come previsto, si intravedono delle sagome inumane tra i fuggitivi, ma questo non ferma gli eroi. Sun, Visione e la Dinamo Cremisi volano verso i ladri, ma sembra troppo tardi, si sono quasi tutti dileguati: Sun non osa usare i suoi poteri alla cieca, così come i suoi colleghi. La visibilità è a dir poco pessima, è un particolare che hanno notato sin dal loro arrivo e che hanno attribuito al clima bizzarro. Un attimo di esitazione a causa di questo ed il gruppo di malviventi sta scomparendo, forse in un tombino, forse in un pozzo.
Dal canto suo, Marianna lancia lo stesso il suo scudo con tutta la sua forza e, con un gioco di rimbalzo tra le pareti del vicolo buio in cui tutti stanno sparendo, riesce a colpire e stordire casualmente due fuggitivi. Visione scende su di loro, per non farseli sfuggire prima che si riprendano. Li afferra nel buio, poi arriva Sun, illuminando il calle.
"Oddio…" rimane inorridita la ragazza.
Marianna, sopraggiunta, si copre gli occhi.
Un ladro ha quattro braccia, l' altro ha un volto da mostro.
E sono entrambi terrorizzati.

New York.

Nel suo immenso studio legale nel centro di Manhattan, Claude Unger sta intrattenendo l’ ultimo colloquio con Angela Benassi, un tempo nota come Angela Elios, la madre di Sun, prima di intraprendere l' azione penale.
"Signora, mi assicura che ricorderà di dire solo ciò che abbiamo stabilito?".
"Certo… non ho intenzione di perdere questa causa e…".
Improvvisamente, durante la discussione, qualcuno irrompe nello studio privato dell’ avvocato. Claude se ne meraviglia:"Ehi, avevo detto di non far entrare nessuno" sbotta, scusandosi tacitamente con la donna ed alzandosi per andare incontro al disturbatore.
"Vada a sedersi" intima l’ uomo sopraggiunto, bloccando l’ avvocato con il suo sguardo magnetico "Lasci perdere questa faccenda, se tiene alla sua salute, e se ne dimentichi al più presto". Unger non può far altro che acconsentire, tornando alla sedia, inebetito.
Quando Angela si volta impaurita, vede accanto a sé l’ uomo misterioso. E, guardandolo, rischia di svenire:"Francesco…" ansima, portandosi la mano al petto, come se avesse visto un fantasma.
"Cara… vieni con me" le ordina l’ uomo. E la madre di Sun lo segue fin fuori lo studio legale.
Qualche minuto dopo, Claude Unger si riprende, non ricorda esattamente quello che è successo, ma gli pare di essere in una situazione del tutto normale. Accende l’ interfono e chiede alla sua segretaria di portargli gli appunti per oggi.
"Mi dispiace per quell’ uomo, non sono riuscito a fermarlo…" si giustifica la ragazza, dall’ atrio.
"Non preoccupartene. Adesso chiamami il giudice Harrington sulla linea riservata".
Quando inizia a parlare con il suo amico e mentore, questi gli chiede:"Allora, come va con la grande opportunità? Hai indagato su WorldWatch?".
"Non me ne occupo più… quella donna mi avrebbe fatto perdere solo tempo" ribatte seccamente Unger, liquidando la questione.
Il giudice rimarrà sempre perplesso per l’ improvviso voltafaccia del suo protetto.

Argentina.

"Portiamoli alla pensione, con velocità e discrezione" suggerisce la Dinamo Cremisi, e tutti lo stanno ad ascoltare. Le due creazioni di Zola non oppongono resistenza e tanto meno i gestori del modesto albergo, preventivamente pagati dall’ ONU per collaborare.
Al sicuro infine nelle loro stanze, gli eroi di WorldWatch possono interrogare i due prigionieri.
"Allora" inizia Marianna attivando un traduttore universale "Esigiamo delle spiegazioni. Convincenti spiegazioni".
"Noi… non sappiamo niente…" cerca di convincerli l’ uomo a sei zampe.
"A chi la volete dare a bere? Parlate! Cosa sapete di Arnim Zola?" alza il tono di voce Visione.
La coppia sembra ancora più terrorizzata al suono di quelle ultime due parole. Il sintezoide si avvicina al volto deforme di uno dei due, dimostrando di non provare ribrezzo e, fissandolo negli occhi, ripete:"Cosa_sapete_di_Arnim_Zola?".
Quando i suoi denti smettono di tremare alla vista insolita di un sintezoide parlante, il mostro inizia a sbottonarsi. Non capisce chi siano questi pazzi in costume; non capisce come faccia a comprenderli, dal momento che il labiale non corrisponde a ciò che sente; non capisce i loro poteri. E inizia a covare l’ idea che siano potenti quanto Lui.
"Va… va bene… vi diremo quel che sappiamo. Noi… non… non siamo mai nati. Siamo stati creati in… laboratorio, o almeno così dice il signor Zola. Lui… ci ha sempre derisi, messi alla… gogna, si dice così, vero? E così…  alla fine, diversamente da molti altri nostri compagni, non ce l’ abbiamo fatta più, ci siamo organizzati e, in una notte buia come questa, ci siamo rivoltati e siamo riusciti a fuggire…".
"È terribile" bisbiglia Sun, scotendo la testa. Sisma è in un angolo con gli occhi lucidi: la loro storia lo sta commovendo.
"Allora" continua il racconto l’ altro "Dovevamo pur sopravvivere… perciò abbiamo iniziato a rubare. Nessuno ci avrebbe ospitato, facciamo a tutti… schifo, siamo diversi dagli altri… come lui" indica Visione, apparentemente contrariato da quel paragone.
"Va bene, ragazzi, cercheremo di aiutarvi…" interviene Marianna "Ma non possiamo intervenire se non ci dite dov’è Zola".
"Il padron Zola? Lui… è lì".
Un mostro alza i suoi quattro indici verso il cielo, con sommo stupore degli eroi.

Wakanda.

A tempo di record, la capitale del Wakanda è stata teatro di una suntuosa cerimonia di matrimonio tra il sovrano T’Challa e la sua nuova moglie J’ara, una misteriosa ed ignota esponente dell’ aristocrazia locale.
I sudditi sono contenti di poter festeggiare l’ evento, accompagnato da banchetti, danze, concerti organizzati e imbastiti in fretta dai collaboratori di corte. Tutti sembrano entusiasti, felici… a parte qualcuno.
"Figliolo, sei sicuro di non aver fatto un enorme sbaglio?" si avvicina a Pantera Nera Zuri.
"Sì. Questa unione sancisce l’ inizio di una nuova era per il nostro regno… e per il continente intero" afferma con occhi vispi il monarca "Adesso scusami ma ho da salutare degli ospiti… Signor Ross!" va a ricevere le felicitazioni del rappresentante americano.
"Ciò che sta succedendo sfugge alla nostra comprensione" dice una delle Dora Milaje.
"T'Challa deve essere vittima di un sortilegio" ipotizza l’ anziano "T’Chaka non avrebbe approvato tutto questo. Non ha nemmeno invitato i suoi compagni di quell’ inutile gruppo delle Nazioni Unite. O i suoi ex alleati, i Vendicatori".
"Tra le Dora Milaje serpeggia il malcontento… non vorrei che nascessero problemi".
"Nessuno li desidera. Ma dimmi: è vero che J’ara è giunta a palazzo solo ieri?".
"Ebbene sì, ma la notizia è top secret. Il Sovrano non conosceva quella donna prima di ieri. Nessuno la conosce. La spiegazione più plausibile è che sia stato folgorato dalla sua indiscutibile bellezza… ma suo nipote ha parlato anche di grossi progetti, ispirati da questa donna".
"Dobbiamo scoprire cos’ha in mente. Vado a parlarne con Ramonda, spero che lei possa essere utile".
Qualche minuto dopo, Pantera Nera si alza, attira l’ attenzione di tutti e pronuncia un discorso che non fa altro che aumentare la curiosità di tutti:"Miei cari ospiti, vorrei ringraziarvi di essere accorsi così numerosi a questa cerimonia con un così breve preavviso, ma la passione, da un lato, e il futuro del Wakanda, dall’ altro, non aspettano tempo. Vorrei annunciare a tutti che stasera stessa io e la mia consorte partiremo per il nostro viaggio di nozze. Una luna di miele dal sapore particolare. Visiteremo ogni nazione di questo continente, per un compito molto speciale, un’ operazione di pace e prosperità che vi sarà presto nota".
Mentre tutta l’ immensa sala risuona degli applausi, ipocriti o meno, dei presenti, accanto a Pantera Nera rimane seduta ed impassibile J'ara, dal volto inespressivo eppur carico di tanti segreti.

Argentina.

"Cosa volete dire?" chiede perplessa la Dinamo Cremisi.
Dalla raffazzonata descrizione dei due, WorldWatch capisce che la base di Zola dev’essere un isola volante. Forse per questo certe zone della città sono sempre così buia e nuvolosa, immerse nella foschia.
"Ma allora scusate" chiede Sun "Come avete fatto a fuggire?".
"A volte il Signor Zola ha bisogno di cavie umane da sacrificare per i suoi esperimenti" spiega Quattro Braccia "E dunque usa dei condotti, mi pare li chiami antigravitazionali o roba del genere, per scendere a terra. Noi abbiamo aspettato che andasse in una di queste ricognizioni per uscire indisturbati".
"Il covo dev’essere nascosto da un campo camaleontico che lo rende invisibile, non c’è altra spiegazione… Forse è ancorata alla collina" ragiona Visione, per poi decidere "Va bene, andremo comunque alla sua ricerca, quel mostro va catturato".
"Va bene" rispondono in coro gli altri.
"Sun, tu invece rimarrai qui con Sisma ed i nostri due ospiti".
"Cosa?! Stai scherzando, vero?".
"Affatto. Qualcuno deve pur occuparsi di loro, da soli sarebbero praticamente indifesi e forse contro la rabbia della gente del luogo non avrebbero scampo. Meglio premunirsi, dunque".
"Volete andare in tre contro Zola?".
"Non ti fidi di me?".
Sun decide che è inutile rispondere. Non capisce cos’abbia il suo compagno, ma ormai si aspetta di essere messa a tacere imperiosamente da lui, dopo qualsiasi sua protesta.
"Bene. Marianna, Dinamo, andiamo" sentenzia il sintezoide, mentre i due eroi lo seguono perplessi, regalando a Sonia Elios uno sguardo di comprensione.
"Ma tu guarda…" borbotta tra sé la ragazza, lasciata solo nella squallida camera. Si guarda intorno: i due freak la stanno osservando. Nei loro occhi riesce a vedere chiaramente l’ orrore di ciò che hanno passato. Si rivolge a Chang per allontanare quei pensieri ma, a dispetto della sua espressione serena, Sun intravede quello stesso orrore anche negli occhi dello scienziato. Orrore dovuto non solo alle nefandezze ascoltate su Zola, ma da quelle vissute in prima persona: gli innocenti morti a causa dei suoi poteri sismici incontrollati, il dramma del Tibet vissuto con i propri occhi…
Sopraffatta da queste emozioni, la ragazza italiana ingoia saliva amara, capisce di non poter semplicemente rimanere a guardare e chiede ai due freak:"Vorreste farla pagare a colui che vi ha fatto del male?".
I due annuiscono, ma uno dei due le risponde a parole:"Sì… ma non ne abbiamo il coraggio. Lui è… invincibile".
"No! Non è affatto così. Non potete continuare a vivere nella paura! Prima ve ne libererete, prima compirete il primo passo verso una vita normale! Ed è quello che desiderate più di ogni altra cosa, non è vero?".
I due sembrano accettare convinti solo dopo qualche secondo, al che Sun chiede loro:"Bene, allora ditemi dove sono gli altri vostri compagni".

Palazzo di Vetro dell’ ONU, New York.

Nell’ ufficio di Valerie Cooper, USAgent sta intrattenendo una fondamentale conversazione con la donna, membro di collegamento tra le Nazioni Unite e WorldWatch, nonché sua amante.
"Mi capisci?" dice lei "I nostri diplomatici stanno facendo carte false per risolvere il pasticcio che avete combinato!".
"Non ci interessa se i cinesi sono arrabbiati con noi, Val! Questo dannato gruppo ha fatto troppo poco finora… non potevamo lasciare condannare a morte un super-essere innocente!".
"Già, tu di condanne a morte sei un esperto" ribatte Val, ma prima che Agent possa replicare aggiunge:"Avreste almeno potuto affidare a noi Chang Fan, invece di lasciarlo in una missione pericolosa solo perché siete in disavanzo!".
"Avresti mandato quattro dei nostri soli contro Zola?".
"No! Ma… Jack, non capisci il succo del discorso?! Come hai detto tu, i risultati del gruppo sono stati scarsi, in questi mesi. La stampa di mezzo mondo ci è contro. Avete perso tre membri. Adesso vi siete messi contro un membro del Consiglio del Sicurezza… è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
"Temo quello che stai per dire, Val".
"E fai bene. Già l’ autorità delle Nazioni Unite viene bellamente ignorata in gran parte del mondo… poi WorldWatch sta dando il colpo di grazia alla sua credibilità. Perciò Annan sta seriamente pensando di far sciogliere il gruppo".
USAgent rimane impassibile di fronte a questa notizia.

Argentina.

Seguendo le ipotesi di Visione e le vaghe indicazione dei freak:“Non ricordiamo bene dove siamo atterrati prima di arrivare al villaggio” avevano risposto mortificati, i tre eroi di WorldWatch risalgono la collina su cui si inerpica il paese.
"Zola deve aver scelto la zona in base alle sue esigenze di discrezione" ipotizza Marianna.
"Probabile. I sensori della mia armatura indicano evidenti anomalie a circa sessanta metri più in su" conferma la Dinamo Cremisi "Lì i valori di pressione e temperatura sono discordanti ed i dati si fanno confusi".
"Quale migliore prova? Dobbiamo solo inoltrarci nella nebbia… finché non sbatteremo contro qualcosa" propone la Visione, sollevandosi in volo e scomparendo nella nebbia.
Pochi secondi dopo, un pezzo di lamiera cade accanto agli altri due eroi, che indietreggiano spaventati.
"Ehi!" grida Marianna.
"Posso?" le offre le braccia la Dinamo. Riluttante, la francese si fa prendere in braccio e trasportare verso l’ alto, finché entrambi entrano nel varco aperto dal sintezoide. L’ interno ricorda tanti covi segreti di criminali che Visione e colleghi hanno visto nel corso degli anni. Però Marianna e la Dinamo Cremisi non sono molto avvezzi allo spettacolo.
"Che posto assurdo" commenta con un sussurro la ragazza, impugnando con maggiore forza il suo scudo.
"Solo un folle può spendere milioni per costruire un posto del genere. Chi gli darà tutti quei soldi poi" si chiede l’ eroe in armatura. La risposta sarebbe Impero Segreto e Teschio Rosso, a cui Zola un tempo offriva i suoi servigi, prima di imbarcarsi in ricerche solitarie. Ma questo nessuno dei tre può saperlo.
"Fermi tutti!" sentenzia improvvisamente una voce, la cui provenienza non è riconoscibile.
Colti di sorpresa, il trio si blocca, facendo il gioco di chi ha parlato. Non hanno nemmeno il tempo di accorgersi delle alte e spesse lamiere che, improvvisamente, emergono dal pavimento, circondandoli e separandoli l’ uno dall’ altro.
"Ma…!?" si lamenta Marianna, iniziando a picchiare con il suo scudo; lo stesso fa il suo collega cremisi, con la sua armatura, un raggio potrebbe risultare controproducente.
"Ma da dove spunta questa roba?!".
"Ottima tecnologia" parla tra sé Visione. Potrebbe facilmente eludere la cattività rendendosi intangibile (anche se forse Zola ha pensato anche a questo), eppure pare voler sfogare tutta la sua rabbia… perlomeno guardandolo: duro più del diamante, sta percuotendo con velocissimi pugni uno dei muri provvisori che lo trattengono, riuscendo a piegarlo a tal punto da farlo cadere.
”Inutile perdere tempo con quelle” pensa alle celle dei suoi compagni, così si interfaccia col terminale più vicino e, grazie alla propria affinità naturale con le macchine, riesce a disattivare il programma di detenzione che li aveva catturati. Le lastre di metallo riaffondano nel pavimento, da dove erano inspiegabilmente spuntate.
"Finalmente, sei stato lento, Viz" lo rimbecca la sua collega, senza che il sintezoide provi a giustificarsi.
"Ragazzi…" li avverte intimorito la Dinamo, vedendo arrivare da una porta una frotta di aberrazioni genetiche. Sembrano decine, e stanno correndo verso di loro.
"Questi sono molti desaparecidos deportati, allora?" è l’inquietante interrogativo di Marianna.
"Purtroppo la maggior parte deve aver avuto un destino più… fatale" immagina l’ eroe russo.
"Quel mostro di Zola ha approfittato anche dei perseguitati politici per i suoi esperimenti" monta ancora l’ indignazione dell’ ex Vendicatore.
Ma è il momento di difendersi dall’ attacco: scudo e armatura non proteggeranno la francese ed il russo per molto. Visione si rende ancora una volta intangibile e riesce ad attraversare la folla inferocita, raggiungendo infine il loro capo, a braccia conserte. Lo stava aspettando, a quanto pare.
"Benvenuto nel mio mondo, Visione" dice Arnim Zola.
Incurante del tono saccente del genetista, il sintezoide chiede:"Ti farò una sola, semplice domanda: perchè?".
"Per il brivido ineguagliabile della scienza" risponde Zola "Oggi molti fantasticano sulla clonazione umana: io ho raggiunto e superato quell' obiettivo da molto tempo. E voglio andare oltre: voglio creare il superumano perfetto, lo schiavo senza mente che possa sfruttare. E se qualche vita viene persa nel tentativo... poco male. Non credevo mi avreste scoperto tanto presto, comunque sappi che mi hai battuto solo temporaneamente, Visione, mi libererò molto presto, non conosci i miei agganci". Poi alza le mani:"Mi arrendo" dice in segno di scherno.
"Chi ti dice che te ne darò la possibilità?" afferma Visione, affondando la sua mano nel petto del criminale, poco sotto la sua testa: Zola apre la bocca senza emettere suono, ma il dolore che prova è immenso: non ha senso che Visione si comporti così, sembra quasi un' altra persona!
"Ah… lasciami!" implora Zola.
"No" risponde serenamente Visione.
Quando, però, la bava comincia ad apparire sulla bocca del genetista, finalmente allontana il suo arto. Ha sofferto molto, ben gli sta. E Zola crolla e terra come un fantoccio.
Marianna e la Dinamo, intanto, non possono accorgersi di quello che sta succedendo, poiché stanno ancora rischiando di essere sopraffatti dai servi del genetista.
"Anche volendo colpirli a morte, i nostri colleghi non approverebbero!" grida Marianna, a fatica, scacciando i mostri.
"Già" conferma la Dinamo Cremisi.
Una speranza arriva poco dopo, annunciato da un tenue ronzio, a bordo di due piattaforme levitanti sottratte al popolo marziano. Un oggetto che suscita tristi ricordi nell' eroina francese.
"Sun!" urla sollevato il russo, vedendo la collega al fianco di Sisma e dei due freak precedentemente catturati.
"Non guardatemi!" consiglia loro la ragazza, prima di illuminarsi come una piccola stella. I mostri di Zemo, accecati e spaventati, arretrano o scappano. Approfittando del loro stato confusionale, i membri di WorldWatch si ripropongono di mettere fuori gioco i malcapitati, ma si rendono conto che è inutile.
I mostri, fuggiti grazie a Sun, sono incappati nel loro creatore.
"Signore…" bisbiglia qualcuno, con un timbro di voce disumano.
Arnim Zola è ancora riverso a terra, la bava che ancora gli scende dalla bocca, e non parla.
"Il dio… è a terra".
"Non può farci nulla" dice Quattro Braccia.
"Cosa vi avevo detto?" si intromette Sun "Nessuno può ergersi a dio per altre persone, la libertà è un bene a volte difficile da conquistare, ma quando finalmente la assapori...".
"Possiamo andare via!" sono i commenti dei freak, che si accavallano in una reazione a catena.
Mentre Marianna, la Dinamo Cremisi e Sun sono in procinto di rallegrarsi per la vittoria e per aver demistificato il mito di un essere riprovevole, il loro collega artificiale (fino a quel momento impassibile accanto al genetista) lancia un urlo che di umano ha ben poco:"Non... Non riesco a resistere!".
"Visione! Cosa…?" gli va incontro Sun, ma il sintezoide si accascia privo di sensi al suolo. Ed il suo mondo diventa buio.

Capitolo Secondo
HIGHWAY TO HELL

Milioni di microcircuiti che si uniscono per formare il perfetto sintezoide. Una mente/database immensa, dove ogni particolare, anche il più insignificante, viene registrato: la mente, già, dimora di due distinte personalità, che hanno battagliato tra loro. Ed oggi potrebbero continuare a farlo. Questo è l' Inferno di Visione.

"Non… Non riesco a resistere!" urla, prima che il buio lo colga. Quando a Visione torna infine un barlume di vista scopre di essere in un posto che conosce molto bene, meglio di chiunque altro, nella sua stessa mente. Il sintezoide si scopre come rimpicciolito, una sorta di sua proiezione olografica che si è trasferita in questo luogo. Ma per quale motivo? Non capisce perché si trovi qui: l' ultima cosa che ricorda è lui che gode nel vedere Arnim Zola soffrire. Con rammarico scopre che non è questo il modo in cui lui si comporta, con sgomento capisce che non rimpiange quella azione. O forse sì? È forse lui il padrone della sua mente, ultimamente? No, la risposta è decisamente no.
Era iniziato tutto con un evento così consueto, una cena al ristorante. Occasione per un assalto da parte di due scalcinati criminali, che avevano costretto i suoi compagni di squadra ad attaccarlo. Ed allora, nel momento più difficile, qualcosa… o meglio qualcuno… era emerso.
"Papà, papà!" il suo urlo, la sua rabbia, il suo sfogo. Papà… Una parola che non significa nulla per Visione. Quasi nulla. Per Alex Lipton, invece, significava molto, era affezionato a suo padre e viceversa: con lui non aveva però vissuto sempre momenti felici e, prima che potesse appianare le sue divergenze, dei rapinatori armati avevano deciso il suo destino. Ed ora continua a vivere dentro la mente di Visione, o almeno così lui dice: e lo incolpa per il suo destino, perché gli fa ricordare la sua pena, la sua attuale mancanza di affetti.
Gli affetti, già, nemmeno Viz è a digiuno di essi: pur essendo un sintezoide, per quanto possa sembrare strano ai più, può dire di avere anche lui un padre. E di aver avuto dei figli ed una moglie. Il primo è l' essere che più odia al mondo, gli altri li ha persi da tempo, soprattutto per colpa sua e della sua natura. Si dice che un robot non possa amare, falso, che non possa soffrire, altrettanto falso, che non possa capire i suoi errori fino in fondo, beh forse questa ultima affermazione corrisponde a verità. Ma questo non spiega ancora le sue ultime vicissitudini e perché si trovi qui ora: la sua mente è il suo Inferno, probabilmente è giunto il momento di affrontare i propri demoni interiori.
Viz prosegue lungo le onde emanate dal suo cervello, sembra una immensa autostrada piena di macchine che si scontrano continuamente: il suo corpo ha avuto davvero una storia strana, si era sempre creduto fosse quello di Jim Hammond, la Torcia Umana originale. Poi, però, il vero Hammond era riapparso e, essendo ancora i loro corpi perfettamente simili, si intuì che il corpo di Visione fosse stato ideato partendo da alcuni pezzi di ricambio di Hammond sottratti da Ultron al Pensatore Pazzo. Ultron, il suo odiato creatore, suo…
Improvvisamente qualcosa attira l' attenzione di Viz: ci sono altre due proiezioni mentali poco davanti a lui. Proiezioni che ben presto assumono una conformazione precisa: una appartiene a Simon Williams, la prima persona ad avere fornito al sintezoide i suoi schemi mentali, ad avergli dato ricordi, sensazioni e sentimenti che non sono mai stati totalmente suoi, nonostante Viz abbia spesso tentato di convincersi del contrario (con scarsi risultati, peraltro); l' altra, invece, è di… Alex Lipton? Ma come è possibile? Entrambi non hanno gli occhi, la loro bocca aperta in quello che sembra un urlo infinito. Un urlo di agonia, di dolore. Oppure un grido di rabbia verso chi ha li ha imbrigliati qui?
"Davvero affascinante la tua mente, Visione".
Questa voce… Da dove proviene? Sembra così familiare.
"Sì, confesso che anch' io sono rimasto affascinato di fronte ad un simile spettacolo: sei una vera e propria opera d' arte". In quel momento, davanti al sintezoide, compare l' ennesima proiezione mentale: è ancora Alex Lipton! Viz lo osserva, poi riguarda quello senza occhi. Sono entrambi veri? Oppure sta impazzendo? Può un robot divenire folle?
"Lipton" dice Visione "Te lo assicuro: non era mia intenzione farti soffrire, ti chiedo scusa per tutto il dolore che ti ho causato. Ma non ti devi arrendere, sono certo che possiamo mettere a posto ogni cosa, potremmo rivolgerci a…".
Alex Lipton ride: una risata di scherno, di superiorità:"Davvero, Visione, a volte non riesci proprio a capire la realtà delle cose".
"Cosa intendi dire?".
"Chi credi che io sia?".
Viz sta per rispondere quando si blocca, poiché un temibile sospetto inizia a tormentarlo:"Dimmelo tu".
"Su, che non è difficile. Pensa bene a quando sono emerso. Eri in quel ristorante, eri circondato dai tuoi compagni di squadra ansiosi di farti la pelle. Ed hai urlato una parola. Quale?".
"Papà" risponde sottovoce il sintezoide.
"Già: hai sempre creduto che fosse la personalità di Alex Lipton che ritornava, vero? No, no, no: quella frase non proveniva affatto da Alex Lipton, ma da te! Per un secondo avevi capito chi ero!".
"Questo vuol dunque dire che tu sei…".
"Esatto" e le fattezze di 'Alex Lipton' cambiano per assumere un aspetto molto più letale "Ultron!".

I demoni arrivano, seminano il caos. La parte peggiore dell' animo umano affiora in tutto il suo orrore. Ma il vero orrore per Visione risiede nella sua mente: un potente mezzo di risoluzione dei problemi, nonché proprio per questo una delle armi potenzialmente più pericolose in giro per il pianeta.

"No, non è possibile: Hank Pym ti aveva distrutto!" esclama Visione.
"A questo folle mondo" afferma Ultron "Il confine tra possibile ed impossibile è davvero molto labile, in un certo senso si può dire che l' Inferno ha le porte girevoli per esseri come noi. Comunque è vero, sono stato distrutto, ma credi davvero che una cosa del genere possa fermarmi? Pensavi realmente che non avessi escogitato qualcosa per poter scampare ad un evento del genere? Io sono una creatura intelligente, Visione, non scordarlo: possiedo gli schemi mentali di Hank Pym, uno dei geni più grandi presenti sul pianeta, ma senza le sue nevrosi, di lui ho solo il suo odio represso verso la malvagità umana. Ho elogiato mio 'padrÈ, davvero un evento raro per me, ma è anche merito suo se ora sono qui. Io sono la sua migliore creazione, anche se lui non lo ammetterà mai".
"Ma come hai fatto ad entrare nella mia mente?".
"L' Imperativo, Visione".
"L' Imperativo?".
"Esatto: l' Imperativo Ultron. Te l' ho detto: la mia distruzione non equivale alla mia fine, anzi, è solo un nuovo inizio per me. Un nuovo inizio che io ho preventivato da tempo, un nuovo inizio che posso attuare da ogni mia creazione".
"Cosa vuoi dire?".
"Tenti di ritardare la tua fine, vero? Molto 'umano' da parte tua, ti sei decisamente troppo rammollito col tempo. Comunque voglio accontentarti, un padre deve essere magnanimo verso suo figlio. E sono proprio i miei figli la mia ancora di salvezza: in ogni mia creazione c'è un protocollo, così nascosto e inaccessibile che nemmeno tu sei riuscito a scovarlo in tutti questi anni. E non ci sei riuscito perché io ti sono superiore! Ogni mia creazione è programmata per ricostruirmi in caso di mia distruzione, inizialmente divengo una presenza nella sua mente robotica, poi trasferisco la mia coscienza in un altro corpo, ancora inattivo. Ed è così che mi sono salvato l' ultima volta: mio padre ha liquefatto la mia corazza di adamantio, ma la mia coscienza era ancora ben presente e pronta a tornare, doveva solo trovare l' ospite più adatto. Avevo inizialmente pensato a Jocasta, poi mi sono concentrato su di te. E sai perché? Perché il tuo corpo è straordinario, da solo è un' arma straordinaria, pronta a falcidiare chiunque. Me ne resi conto una volta che entrai nella tua mente: lentamente minai la tua stabilità, la tua sicurezza, ti instillai pensieri ed idee che non ti appartenevano. Tutto questo fingendomi un uomo che tu rispettavi e rispetti, per rendere la tua sofferenza ancora più lancinante. E tu non riuscivi a reagire, forse non volevi capire la verità perché in fondo in fondo tutto ciò che io rappresento ti affascina. Ed alla fine sei crollato. Ti ho indebolito dall' interno, Visione, ormai ti rimane davvero poco tempo: questa tua proiezione mentale è tutto ciò che resta ancora di te. Sono stato il tuo virus ed ho destabilizzato tutto il tuo sistema. È proprio vero che il peggior nemico dell' uomo è il suo stesso corpo".
"No, io… ti combatterò" dice Visione.
"Ma sentiti, a momenti balbettavi: non sei nulla Visione, non lo sei mai stato. Sei solo stato il prodotto di idee, ricordi, sensazioni, amori altrui. Sei stato la copia malriuscita di queste altre due persone che sono qui vicino a noi. Sei un' anticaglia, Visione, che sta per essere dimenticata. Per sempre! Io occuperò il tuo corpo con la mia coscienza e con esso continuerò nella mia opera di sterminio!".

I demoni attaccano, possiedono le persone, le fanno compiere empi atti. Ma anche di fronte ad un Male del genere, vi sono rappresentanti del Bene pronti a fronteggiarlo. La loro sembra una battaglia persa in partenza, ma non intendono affatto arrendersi. Una lotta improba, destinata a fallire: come quella di Visione contro Ultron. Perché il padre prevarica il figlio, gli è superiore fin dall' inizio: ed alla fine lo schiaccia!

"Non rendere il tutto più difficile, Visione" dice Ultron "Lascia che tuo padre ponga fine alle tue sofferenze".
"NON SONO TUO FIGLIO!" urla Viz con tutte le sue forze "Non lo sono! Certo, puoi avermi creato, dato vita, ma essere padre non significa solamente questo. Essere padre significa amare il proprio figlio, dargli il meglio che si può, non farlo mai soffrire per quanto possibile, insegnargli i veri valori della vita. Essere padre significa essere umano. E tu questo non lo sei".
"Speravi forse di commuovermi con questo discorso? Perché adesso mi hai fatto veramente arrabbiare e non vedo l' ora di porre fine a questa farsa".
"Potrai anche sconfiggere me, Ultron, ma non riuscirai a sconfiggere l' umanità, perché…".
"Bla, bla, bla! Ora basta!".
Ultron si lancia contro Visione e lo abbranca al collo: sono solo proiezioni mentali, eppure il dolore sembra così reale. Il sintezoide prova a reagire, ma non riesce nemmeno a muoversi. Non può perdere, non può perdere… Può? In quel momento lo spettro della sconfitta si para in tutta la sua drammaticità davanti a Visione: Ultron è troppo potente, ha usato il suo stesso corpo, la sua stessa mente, contro di lui. Come può sperare di vincere, come può sperare anche solo di riuscire a mettere in difficoltà il suo avversario? Le sue personalità lo osservano, impotenti, e ancora urlano: stavolta il loro pare un grido di disperazione, di sofferenza. Arrendersi, lasciarsi andare è così dolce…

Gli eroi sono in seria difficoltà, affrontano qualcosa che per alcuni va aldilà della loro comprensione. Sentono di impazzire, di non poter nemmeno pensare ad una contromossa. Ma questo non li farà crollare definitivamente, niente affatto: andranno avanti fino alla fine. Perché ciò che li distingue dalle altre persone oggi farà la differenza. Ed è nel suo essere speciale che Visione deve trovare la forza per sconfiggere Ultron: perché a volte il figlio maltrattato si ribella al padre violento. Ed è in quel preciso istante che riacquista la sua libertà, la sua unicità. Il suo io più vero.

Il Professor Phineas Horton, Jim Hammond, Capitan America, Scarlet, Wonder Man, Alex Lipton… Tutte persone che hanno significato molto per lui, che sta per non rivedere più. I loro volti gli passano davanti in un lampo, poi svaniscono.
"Sento che stai cedendo, Visione!" urla Ultron "Ormai manca poco: ho vinto!".
Ha vinto? Ha vinto? Deve lasciare che prenda il sopravvento su di lui? Che semini morte e distruzione col suo corpo? No, lui è un essere speciale, unico, non può permettere che ciò accada: ma come può impedirlo? Il sintezoide si volta con fatica verso le altre due proiezioni mentali che rappresentano le sue altre due personalità: Simon Williams e Alex Lipton, due uomini così diversi eppure così simili in questo preciso istante. Privi degli occhi, aprono la bocca in segno di dolore, di perdita, mentre Viz rivolge loro mentalmente una richiesta di aiuto.
Ed è allora che lo sente: qualcosa cambia, è in sintonia con le sue due personalità, diventano parte di sé. Anche Ultron pare avvertire ciò, poiché improvvisamente la sua risata di trionfo si blocca. Poi le due personalità di Simon e Alex si mettono uno di fronte all' altro e… si fondono! Una compenetrazione di corpi che assume inizialmente le fattezze di una scultura astratta, poi aspetto umano, anzi, sintezoide. L' aspetto di Visione!
"Cosa?" esclama Ultron.
"Un tempo la mia personalità" dice Viz "Venne forgiata grazie agli schemi mentali di Simon Williams. Poi, quando venni smembrato, divenni un essere freddo, logico, senza emozioni, ma con i ricordi di un valoroso uomo di nome Alex Lipton. Ora questi due aspetti si sono uniti, si sono sacrificati, per formare un qualcosa di nuovo". E così dicendo la proiezione mentale entra nel corpo di Visione.
Ultron indietreggia mentre una intensa luce si allarga sempre più verso la sua direzione:"No, cosa sta accadendo?".
"Ho trovato dentro di me una nuova forza per sconfiggerti, Ultron" risponde Viz dall' interno della luce "La forza in me stesso e nelle mie possibilità, senza far affidamento a persone altrui". Poi la luce scompare e teoricamente parrebbe non essere accaduto nulla poiché Visione è uguale esteriormente a come era prima. Ma, appunto, abbiamo detto teoricamente ed esteriormente.
"Tutta questa scena non ti servirà a nulla!" urla Ultron "Rimango comunque più potente di te".
Viz scuote la testa:"Ti sbagli, la tua sconfitta è già segnata, ormai è solo questione di minuti. Perché stai per affrontare una nuova persona, un nuovo uomo. Non più Visione con gli schemi mentali di Simon Williams, non più Visione con gli schemi mentali di Alex Lipton. Bensì Visione con la personalità e la determinazione di… Visione!".

È arrivato il momento del contrattacco. Gli eroi riescono ad incrinare la malvagità e la sicurezza dei demoni, ne scoprono i punti deboli, li distruggono, indeboliscono la loro presa sugli esseri umani. Se avranno fiducia nelle loro forze e nelle loro possibilità fino in fondo, riusciranno a prevalere anche questa volta. Lo stesso deve fare Visione, ormai pronto a rinnegare per sempre il suo violento creatore: dentro di lui non vi è più spazio per l' incertezza o il fallimento.

"Non sei affatto riuscito ad impressionarmi, Visione" dice Ultron.
"Non era affatto mia intenzione, il mio unico desiderio è cacciarti dalla mia mente. Per sempre".
"Senza di me non sei nulla!".
"Menzogna: tu stesso sai benissimo che non è così. Ogni persona, ogni essere ha la sua unicità e la dimostra in come sa interrelazionare con i suoi simili, sia buoni che cattivi, e in come riesce a guadagnarsi la sua libertà. Per questo il tuo destino è segnato".
"Non concluderai nulla, anche se mi allontani l' Imperativo Ultron mi farà ritornare un' altra volta in un altro corpo".
"Allora farò sì che questa esperienza sia per te indimenticabile". Visione incrocia le braccia e poco dopo cinque proiezioni mentali di persone dai volti ignoti compaiono accanto a lui.
"Cosa…?" si interroga Ultron.
Ne compaiono altri cinque, dieci, cento, mille, si perde il conto. Sono innumerevoli e non se ne vede la fine.
"Chi diavolo rappresentano queste persone?" chiede lo spietato robot.
"Non li riconosci?" dice Viz "Strano: non hai osservato la sofferenza nei loro volti mentre ponevi fine alle loro vite?".
Il volto di Ultron appare dubbioso:"Gli abitanti della Slorenia?". Viz annuisce, suscitando la sua ilarità. Ma la sua stessa risata appare incerta, piena di… paura:"Cosa credi di fare, Visione? Lo so benissimo che è solo un trucco! È questo il meglio che sai fare?".
"Un trucco, dici? Scoprilo da te".
Le proiezioni mentali degli abitanti della Slorenia si muovono verso Ultron, che inizia ad arretrare:"Non provate ad avvicinarvi, vi ho ucciso una volta e posso farlo di nuovo!".
"Ma come, non avevi detto che era un trucco?" lo canzona Visione. Ultron concentra per un attimo su di lui il suo sguardo.
Ed in quel momento è perduto: gli abitanti della Slorenia gli sono subito addosso e lo colpiscono più violentemente che possono. Per Ultron sarebbe facile liberarsi, ma in qualche modo… sente di non poterci riuscire. Tutta la rabbia, la violenza, il dolore, la furia, la disperazione, le perdite che ha causato stanno alfine ritorcendosi contro di lui. E non c'è sofferenza più grande per uno sterminatore che capire realmente quale sia stato il frutto del suo lavoro: un paesaggio desolato, una immensa solitudine. E nulla di più: nessun potere, nessuna conquista, nessuna ideologia superiore da sbandierare, nessuna religione predominante. Solo sé stessi ed il proprio, totale, fallimento. Soprattutto come esseri umani.
"Vi… Vis…" mugola Ultron, prima che la marea lo seppellisca completamente, distruggendolo, smembrandolo pezzo per pezzo. Seppure in ritardo, una sorta di giustizia, macabra ma pur sempre giustizia, è stata alfine donata a queste povere persone. Poi, quando costoro spariscono, Ultron non c'è più.
E Visione è finalmente libero:"Grazie, 'Williams' e 'Lipton'" pensa "Farò sì da questo giorno in poi che il vostro sacrificio non sia stato vano. Avete contribuito a darmi una nuova visione della mia vita, della mia persona e spero di saperne fare buon uso. Addio".
Poi la proiezione mentale di Viz svanisce e rimangono solo milioni di microcircuiti che si uniscono per formare il perfetto sintezoide. Una mente/database immensa, dove ogni particolare, anche il più insignificante, viene registrato: la mente, già, un tempo dimora di due distinte personalità, che a lungo hanno battagliato tra loro. Ma oggi si sono unite per affrontare un nemico comune e hanno trionfato. Ed hanno creato un uomo nuovo.
Questo non è più l' Inferno di Visione.

Finalmente i demoni arretrano: in qualche modo gli eroi stanno per farcela. Ma il trionfo è ancora lontano. Tuttavia per raggiungerlo possono ora contare su un altro eroe, pronto a dare il massimo.

Visione si risveglia e si ritrova all' interno dell' hotel argentino dove era alloggiato WorldWatch per rintracciare Arnim Zola. E subito un demone lo attacca: ma il sintezoide lancia una raffica dai suoi occhi e lo distrugge.
"Quanto tempo è passato?" pensa "Non vedo i miei compagni vicino a me e là fuori sembra stia avvenendo il finimondo. Comunque non posso esitare, devo intervenire".
Poco distante un bambino urla mentre un demone sta per abbrancarlo, per potersi cibare della sua carne. Ma prima che le zanne della creatura possano calare, il sintezoide lo afferra e gli sferra un violento pugno a quello che sembra il suo addome. Ed anche questo demone si sfalda.
"Chi… chi sei?" chiede il bambino.
"Io sono la Visione del Futuro" afferma il suo salvatore.

Capitolo Terzo
DISCO INFERNO

Argentina. Prima dell' Inferno.

"Ed ora?" chiede Sun indicando un inerme Visione, steso su un lettino in sfacelo di un motel di seconda categoria.
"Sarà la centesima volta che poni questa domanda" ribatte Marianna "Abbiamo già chiamato l' ONU: tra poco saranno qui e si prenderanno cura di lui".
"Anche il fatto che saranno qui tra poco è stato ripetuto abbastanza spesso" controbatte Sun "Li abbiamo contattati due giorni fa, quanto ci mettono? Per prelevare Arnim Zola, sono venuti alla velocità del fulmine, ma quando si è trattato di Viz…".
"Ho provato in effetti a collegarmi con loro" interviene la Dinamo Cremisi "Ma nessuno mi ha risposto, su nessun canale ufficiale. A quanto pare tutti i collegamenti da e per gli Stati Uniti paiono interrotti".
"Si vede che le linee di comunicazione di questo paese non sono all' avanguardia" suggerisce Marianna.
"Sarà, ma mi sembra una spiegazione troppo semplicistica".
L' unico che non partecipa alla discussione è Sisma, come al solito silente. Un silenzio che sembrerebbe quasi riflessivo.
"Ehi, guardate là!" grida ad un tratto Sonia Elios indicando fuori dalla finestra: una cappa di oscurità sta per avvolgere il paesaggio. Una cappa davvero particolare.
"E allora?" chiede la francese "Si vede che sta per arrivare un intenso temporale: non è un avvenimento straordinario".
Ma quando l' oscurità avvolge l' albergo in cui si trovano i quattro membri del gruppo fondato dalle Nazioni Unite più il loro ospite cinese, si capisce subito che c'è qualcosa di strano, qualcosa che decisamente non va. Perché questa… non è una oscurità come tutte le altre, no, questa oscurità è come se ti entrasse nella pelle, nelle tue stesse viscere, e le rivoltasse a tuo piacimento. Facendo alla fine emergere ciò che di peggio vi è in te. È un' oscurità creata da una potente maga, Darklady, ex allieva del Dr. Strange, direttamente dal Greenwich Village, a cui farà presto seguito una imponente invasione di demoni provenienti dalle più disparate dimensioni*.

* V. Inferno² 1

Ma questo è francamente l' ultimo dei problemi per le quattro persone ancora in piedi, soprattutto per due di loro. Soprattutto per chi, all' interno di questo albergo, tiene nascosto dentro di sé un segreto, un segreto così oscuro, così inconfessabile, che se emergesse potrebbe rappresentare la sua rovina. Così sarà, in effetti.
Passano alcuni minuti, tuttavia, durante i quali i quattro fanno finta che nulla sia accaduto. E che niente accadrà in futuro. Ma si sbagliano e come se si sbagliano. Il primo a cedere è la Dinamo Cremisi, colui che si finge Igor Vanko, figlio di Anton Vanko, ma che in realtà è Valentin Shatalov, ex generale dell' esercito russo in declino dopo una vita di successi conseguiti sul campo di battaglia e non solo. Il diventare la sesta Dinamo Cremisi doveva rappresentare la sua rinascita, una sua nuova ascesa al potere: si è rivelata invece la sua rovina. Preda alla fine di forze da lui non più controllabili, ha accettato di andare in missione sotto copertura per destabilizzare gli equilibri politici di questo gruppo peraltro molto fragile. Ma si è rifiutato di seguire ciecamente gli ordini impartitigli da una frangia segreta di ribelli al governo che si annidano nel cuore stesso del Cremino: per una volta è ritornato ad essere Valentin Shatalov, un uomo deciso. Che però è anche un uomo d' onore, che farebbe tutto per la sua amata patria: questa dicotomia oggi lo condanna.
"Scusate, vado a prendere una boccata d' aria" e senza aggiungere altro indossa la sua armatura ed esce direttamente fuori dalla finestra, fino a perdersi all' orizzonte.
"Ma che gli è preso ad un tratto?" esclama Sun "Visto che faccia aveva?".
Ma nessuno le risponde: anche Sisma segue l' esempio della Dinamo ed esce dalla stanza. Sun vorrebbe inseguirlo per evitare che combini guai, però non può lasciare solo Visione, dunque dice:"Marianna, seguilo".
Ma la donna non le risponde, il suo sguardo perso nel vuoto. Poi si reca presso la finestra dove è uscito Shatalov, rimane lì immobile per alcuni secondi poi dice:"No! Sono tornati!". Infine si precipita fuori dalla stanza.
"Ehi, ma siete andati fuori di melone?" si interroga Sun. Poi qualcosa cambia dentro di lei e allora capisce.

Un paese africano.

T'Challa e J'Ara hanno appena concluso un importante accordo col massimo rappresentante di questa nazione quando la Cappa di oscurità arriva anche qui. E ad essa seguono i demoni. Mettendo da parte i suoi demoni interiori sotto forma dei precedenti possessori del manto di Pantera Nera, il sovrano del Wakanda inizia a combatterli.
Intanto J'Ara appare disperata:"No, non adesso: non ora che il mio piano è quasi giunto al termine. La pace tra i popoli non deve essere interrotta da niente e nessuno!". E, non usando i suoi poteri che la farebbero subito individuare, si unisce anche lei alla lotta.

Dinamo Cremisi.

"Io sono Valentin Shatalov, ma sono anche Igor Vanko. Sono un generale dell' esercito russo, ma anche un traditore di esso. Sono un eroe, ma anche un criminale. Sono un uomo che segue gli ordini, ma che da tempo non li segue più. Io… non so più chi sono".
"Fai bene ad interrogarti, ex amico mio".
"Michail, compagno!".
"No, non sono più il compagno di un disertore quale sei tu. Ciò che ti era stato chiesto era molto semplice, Shatalov, perché non hai perseguito tale obiettivo?".
"Quale obiettivo può essere uccidere o far del male a gente innocente, a delle ragazzine indifese?".
"Non ti ponevi simili dubbi morali quando decimavi la popolazione di un paese per effettuare alcuni esperimenti su nuovi superesseri. Cosa ti ha cambiato? Hai scoperto ciò che non avevi prima, Shatalov? Hai scoperto la falsità di un vuoto sentimento quale l' amicizia?".
"Ho scoperto di essere un uomo d' onore! Prima non lo ero".
"Vuote parole, soprattutto se pronunciate da te. Sei stato giudicato, Shatalov, e riconosciuto colpevole: dunque ora affronta la tua pena!".
La Dinamo Cremisi alza gli occhi al cielo e vede decine e decine di demoni dirigersi verso di lui: ma al suo sguardo sono i suoi ex compagni d' esercito, pronti a giustiziarlo!

Sisma.

"Io no impazzire, no impazzire, se no molti morire come in Tibet. Io no sterminatore ancora, io no sterminatore ancora".
"È troppo tardi, Chang Fan!".
"Chi essere tu… Aspetta, io riconoscere: tu volere uccidermi".
"Sì, io lo Spirito del Popolo volevo farlo, per ridare onore alla nostra patria che tu hai diffamato con le tue empie azioni. Purtroppo mi è stato impedito, ma finalmente ho la possibilità di rifarmi: e stavolta non sarò solo. Osserva i tuoi giustizieri, Sisma!".
Il cinese alza lo sguardo al cielo e vede arrivare i demoni, ma ai suoi occhi appaiono come le persone che ha condannato coi suoi esperimenti.

Marianna.

No, non è possibile, non possono essere tornati: li aveva sterminati… cioè, erano stati tutti uccisi, ha assistito di persona a tale evento. Erano disgustosi polipetti assassini, chi si sarebbe erto a loro difesa, a chi sarebbe importato di loro? Tipico degli efferati sterminatori porsi questa domanda (sono solo sporchi ebrei, a chi importa di loro? È solo gente contadina ignorante, a chi importa di loro?). Polipetti, polipetti, polipetti, polipetti… morti. Ammazzati a sangue freddo da lei ed altri complici in genocidio, sia mandanti che esecutori.
Ma ora li sente, stanno per tornare: no, no, no, no. Non può sopportare nuovamente questo strazio, non può sostenere ancora il peso del suo irreparabile peccato.
"Perché diavolo non rimanete nella tomba, fottuti marziani? Vi ho ucciso e ho anche goduto in quel momento come una bestia in calore!" urla l' eroina francese. Agita poi il suo scudo, come a colpire bersagli visibili solo a lei, come un' ossessa. Cosicché, quando arrivano i demoni, inizialmente non si accorge di loro: ma quando alza lo sguardo ciò che vede non è altro che una schiera infinita di marziani venuti a reclamare il suo sangue. E Marianna è pronta a lanciarsi in un nuovo genocidio: e gode.

Sun.

"Non devo perdere il controllo dei miei poteri".
Bum! E l' auto con dentro suo padre esplode.
"Non devo perdere il controllo dei miei poteri".
Bum! E i marziani vengono cancellati dalla faccia dell' esistenza.
"Non devo perdere il controllo dei miei poteri, non devo perdere il controllo dei miei poteri".
Sua madre, gli Esemplari, il Seminatore d' Odio, Anton Pretorius…
"Non devo, non devo, non devo!!!!". Ma già il suo corpo ribolle di immense energie: deve sfogarle subito. E sa già con chi lo farà.

Dinamo Cremisi.

Raggi repulsori, tanti da perderne rapidamente il conto: ma i demoni continuano ad arrivare in massa. Shatalov non sa capacitarsene: vede i suoi compagni, persone per cui fino a poco tempo prima avrebbe dato la vita, andare contro di lui, tentare di ucciderlo. Lui reagisce e li distrugge: poi, come per magia, essi riappaiono dal nulla e ricominciano il loro attacco.
E la vittima principale è la testa del russo:"Io… sono un generale dell' esercito fedele alla mia patria, ma sono anche un traditore; io sono un eroe, ma sono anche un infiltrato; sono una persona che esegue gli ordini, ma mi sono reso colpevole di insubordinazione; sono Valentin Shatalov, ma sono anche Igor Vanko. Io… Io…. Io non so più chi dovrei essere!!!!".
La Dinamo si punta i guanti verso la testa, per spararsi contro il volto una raffica che ponga fine alla sua sofferenza. Esita qualche secondo, poi decide di non compiere l' estremo gesto. Forse lontano da qui potrà sfuggire agli influssi malefici di cui ora è vittima: lontano da qui, dall' Argentina, da WorldWatch, fuori dal mondo. Per sempre un fantasma nella folla. È questo che è diventato, infine: un fantasma.
Dunque si alza in volo, allontanandosi rapidamente: e così termina il suo periodo in WorldWatch.

Sisma.

"No, lasciare in pace me!" grida il cinese, ma invano. I demoni sciamano intorno a lui, in attesa di cibarsi delle sue carni. Vogliono pregustare questo momento il più possibile. "Lasciare in pace me!". Ma non accade nulla del genere.
E allora nella mente devastata di Chang Fan si fa strada una tremenda sensazione, quella di fargliela pagare. "No lasciare in pace me? Allora vedere cosa Sisma essere capace!". Onde vibratorie iniziano a propagarsi dal suo corpo, coinvolgendo in un primo momento la porzione di terreno attorno a lui. I demoni avvertono le immense energie sprigionate da quest' essere ed arretrano, ma per Sisma non è ancora sufficiente.
"Ora portare miei poteri al massimo!" grida. Sta per farlo, con conseguenze inimmaginabili per questa valle, quando…
"Non farlo, Sisma" dice una voce dietro di lui. Una voce calma, suadente, capace di calmarlo seppur temporaneamente.
Il cinese si volta verso colui che ha parlato, inizialmente non lo riconosce:"Perché dovere fare questo?".
"Perché sei un mio amico: e non voglio che ti capiti nulla di male". Poi dei raggi calorici emessi dagli occhi distruggono i demoni davanti a Sisma. "Il mio grande amico Chang Fan". E l' uomo si calma del tutto e solo allora capisce chi ha davanti.
"Anche tu essere mio amico, Visione".
Il rinato sintezoide annuisce.

Marianna.

"Andate via, andate via, via, via, via!!". La francese urla sia al vuoto che ai demoni che tentano di attaccarla: ma si muove come un' ossessa, è impossibile avvicinarsi a lei finchè si agita con tale foga. Poi qualcosa cambia, diviene più lenta, stanca: nei suoi occhi rivive tutto l' orrore da lei causato e non impedito. Il reato è genocidio, Marianna è stata riconosciuta colpevole e la pena per un simile atto è…
"A morte!". La donna francese si volta e solo per caso il suo scudo para il raggio solare lanciato da Sun. L' intensità del calore è tuttavia così alta che fonde l' oggetto di difesa di Marianna (vuoi perché non è resistente come quello di Capitan America, vuoi perché il potere di Sun è davvero una forza della natura), la quale è costretta ad abbandonare la presa prima che perda anche l' uso delle sue mani.
Ma non ha il tempo di rialzarsi perché Sonia Elios è subito su di lei e la stende a terra:"Li hai uccisi tu, brutta bastarda! Tu li hai massacrati! Ammazzerò prima te, poi quel fascistoide di USAgent, poi Nick Fury, poi i membri del Consiglio di Sicurezza dell' Onu…". Però le sue parole non vengono udite: lo sguardo di Marianna è infatti perso nel vuoto, pare piombata in uno stato catatonico. Anzi, non pare, è: alla fine l' orrore di ciò che ha causato ha avuto il sopravvento su di lei ed in modo netto, un replay continuo che la sua mente rivive, volta dopo volta, uccisione dopo uccisione, strage dopo strage. I demoni osservano tutto con compiacimento.
Sonia Elios alza la sua mano, che rapidamente si infiamma: basta poco, basta che la cali contro quel viso. "Il tuo viso di merda!". E sarà finita per lei, la torturerà in modo tale che alla fine la morte sarà per lei una benedizione! Deve solo… Deve solo… Non riesce a calare la sua mano: dentro Sun, diversamente da Marianna e USAgent quel tragico giorno, c'è ancora un barlume di umanità. E a rafforzare questo suo intento arriva anche un gesto semplice: qualcuno le posa una mano sulla spalla. La ragazza italiana si volta e vede Visione e, poco più dietro, Sisma. All' apparire di Viz, i demoni hanno subito fatto dietrofront.
"Non farlo, Sonia" la esorta il sintezoide "Non vale proprio la pena macchiarsi del sangue di una donna del genere".
Sun spegne la fiamma che ardeva nella sua mano:"Hai ragione. Noi abbiamo resistito agli influssi malefici, lei si è arresa ad essi. Questo vale più di mille parole".
"Hai visto la Dinamo Cremisi?".
"No, ultimamente… ho avuto altro a cui pensare".
"Pare non sia proprio da nessuna parte: portiamo Marianna all' albergo, la faremo sorvegliare da Sisma… non ti preoccupare, ci possiamo fidare di lui… poi andremo alla ricerca della Dinamo Cremisi".
"D' accordo: ma a te cosa è successo, Visione?" chiede Sun.
"Sono rinato: hai davanti a te un uomo nuovo".
"Che parole altisonanti".
"Ma veritiere: ora più che mai".
"Visione, sei contento di stare in WorldWatch accanto a persone del genere?" e indica Marianna.
"No, niente affatto: da quel tragico giorno in cui il popolo marziano è stato ucciso ho lasciato alle spalle la mia dignità, le mie credenze, per cercare non so cosa in questo gruppo. Con altri membri magari sarebbe andata meglio, ma non con dei genocidi. Anche se il popolo marziano non era uno stinco di santo, non ci si doveva porre al suo stesso livello. In realtà è un altro il posto in cui intendo andare e lo farò il prima possibile".
"Concordo in tutto e per tutto con te".
Il volto di Marianna è ancora catatonico, perso nel nulla: rimarrà così fino allo scioglimento di WorldWatch. La sua sconfitta oggi è stata soprattutto interiore, morale, una sconfitta da cui non si riprenderà mai più. È questo che differenzia i veri eroi da coloro che si fingono tali. Di più, è questo che differenzia gli esseri umani da coloro che non lo sono più da tempo. Perché quando cancelli la memoria di un popolo, lo cancelli dalla faccia dell' esistenza, perdi tutte le tue vestigia di umanità. E sarai perduto per sempre.

Qualche tempo dopo.

Avevano quasi perso le speranze: per quanti demoni distruggevano, altri arrivavano a prenderne il posto, una marea infinita di dolore e pena. Infine, quella marea si è infranta a riva: non si sa come, non si sa perché, ma ad un certo punto i demoni iniziano a ritirarsi, come attratti da una forza mistica più grande della loro malvagità.
"Guarda, Visione!" urla Sun.
"Lo vedo, Sonia: finalmente qualcuno è riuscito a piegare lo spirito dei demoni, ma temo non sia ancora finita, purtroppo. La cappa di oscurità che ha dato il via al tutto è ancora ben alta nel cielo, immobile".
Ma anche questa situazione è destinata a mutare. Perché ad un certo punto una voce risuona nella testa di Sun, di Visione, di Sisma, di tutti gli esseri umani presenti sulla Terra:"Cittadini della Terra, il mio nome è Dragoluna" afferma Heather Douglas, componente della Guardia dell' Infinito, le barriere linguistiche cadute grazie all' arte della telepatia "E vi parlo a nome degli eroi di tutto il mondo. Dovete lottare, scacciare i demoni dentro di voi: così sarete liberi". A questo appello seguono le parole di incoraggiamento di tutti gli altri eroi terrestri: all' inizio paiono colpire nel segno e qualcuno riesce a liberarsi dalla possessione, solo che ad un certo punto…
"No, non vogliamo il vostro aiuto!".
"Sì, è questo ciò che siamo: l' invasione ha solo fatto emergere il nostro vero lato".
"Voi eroi non siete mai capaci di proteggerci da cose come queste!"
. Sono le critiche più ricorrenti a cui si accodano molti altri, sembrano quasi una infinità. Heather non sa cosa aggiungere, né Charles Xavier, che ha facilitato l' immane collegamento telepatico, cosa ribattere.
"Bisogna convincerli, Visione, e subito" afferma Sun "Altrimenti avremo perduto comunque".
"E cosa proponi di fare?".
"Andare al cuore del problema, far comprendere a tutti cosa significa umanità. Cosa significa essere umani. E per far questo so esattamente cosa dire loro".

Capitolo Quarto
EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD

Argentina.

"Dire che questa attesa mi abbia frantumato ciò che non ho è dire poco" commenta Sun.
Sono passati svariati giorni da quando una terribile invasione infernale ha sconvolto l' esistenza di tutti gli abitanti del pianeta. Ora quest' invasione ha avuto fine, anche grazie all' apporto del gruppo sponsorizzato dall' ONU. Ma a quale prezzo... La Dinamo Cremisi è scomparso, non si hanno tracce di lui, né probabilmente si avranno mai, Marianna invece è piombata in uno stato catatonico dopo aver rivissuto nella sua mente orrori causati in parte anche da lei. Si riprenderà? Sicuramente sì, ma ci vorrà del tempo. E comunque non sono queste le preoccupazioni principali dei pochi superstiti del gruppo.
"L' attesa sta per finire, finalmente" annuncia Visione "Ho appena ricevuto una comunicazione dall' ONU: ci chiedono di recarci immediatamente in Wakanda, dove verrà fatta una importante dichiarazione da parte di T'Challa".
"E poi?".
"E poi il gruppo verrà sciolto".

Mosca.

Valentin Shatalov osserva il flusso di gente che passa continuamente davanti a lui: non gli fanno caso, al massimo un' occhiata di sfuggita. Lui, invece, prova a non perdere nemmeno un volto: il volto del popolo della sua nazione, il volto del popolo che ha cercato di... tradire? È strano, fino a poche settimane fa era certissimo dei suoi obiettivi, delle sue motivazioni, ora invece... È stato il periodo passato in WorldWatch? È stata la crisi esistenziale da lui sperimentata durante l' Inferno a cambiarlo così? E comunque ha davvero tutto ciò importanza? Conta l' ora, conta ciò che deciderà di fare nei prossimi giorni: rimanere fedele ai suoi vecchi ideali o... tradire ancora, stavolta però vecchi ed un tempo fidati compagni. Una dura decisione.

Wakanda.

Un paese decisamente affollato in questi giorni: sta per avvenire qualcosa, qualcosa che nessuno ha ancora previsto.
"Spero che la cosa non si trascini a lungo" dice Visione "Voglio tornare al più presto nei Vendicatori".
"Ah, eccovi finalmente" esclama USAgent facendosi avanti.
"Guarda chi si rivede" dice Sun "È una vita che le nostre strade non si incrociavano".
"Già. E nel frattempo mi sono recato in Sud America a divertirmi". In realtà, Jack Daniels ha approfittato di questo suo periodo lontano dal gruppo anche per riflettere, profondamente: su ciò che ha fatto in passato. E su ciò che dovrà forse fare in futuro. "Dov'è Marianna?" chiede poi.
In risposta, in quel momento, due persone portano fuori dal velivolo del gruppo la donna che cammina con movimenti meccanici, il suo sguardo sempre perso nel vuoto.
"Ma cosa le è successo?" chiede uno sconvolto Agent.
"Ha rivissuto gli orrori della Guerra coi Marziani" spiega Viz "Scusa, ma tu come hai fatto a resistere?".
"Io... Io non lo so" balbetta Agent. Gli spettri del passato, Jack, quelli che forse troppo tardi ti stai decidendo ad affrontare. "Non lo so" ripete. "Avrei voluto portarla prima a New York o presso una ambasciata del suo paese" dice poi Visione "Ma non hanno voluto sentir ragioni: c'è troppo prevaricamento in questo gruppo, è un bene a mio parere che venga fatto sciogliere".
"Però è anche un peccato" dice Sun "Le potenzialità le aveva, solo che sono state sfruttate pessimamente. Forse con altri obiettivi, con altri uomini...".
"Conti di dedicarti poi a tempo pieno alle missioni del FBSA, Agent?" chiede ancora il sintezoide.
"Sì, credo di sì: e devo anche parlare coi Vendicatori".
Viz non ribatte.

Qualche minuto dopo.

A breve avrà luogo una fondamentale conferenza stampa, a cui sono stati invitati i principali giornalisti di tutto il mondo. Tanti che il loro numero sorprende chiunque. I maggiori canali televisivi sospenderanno i loro palinsesti per mandare in mondovisione l' evento. Nessuno in realtà sa cosa succederà esattamente, ma si sa che bolle in pentola qualcosa di grosso. Molti temono che si stia per annunciare una catastrofe, essendo il tono usato dai membri ONU alquanto greve. D' altro canto, però... Era da tempo che Pantera Nera e la sua recente moglie J'Ara giravano per i vari paesi dell' Africa, per motivi ignoti a tutti. Oggi è giunto il momento di svelarli.
Mancano pochi minuti all' annuncio, che verrà fatto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e da T'Challa.
L' edificio pullula di giornalisti, ambasciatori, ministri. Qualcuno deve provvedere alla loro sicurezza. Qualcuno come WorldWatch.
"Quando si sarebbe sposato esattamente Pantera?" chiede Visione con tono stupito.
"Poche settimane fa" spiega Agent "È avvenuto tutto in gran segreto, a quanto pare. Poi si è imbarcato in una lunga serie di viaggi".
"Per fare cosa?".
Jack Daniels scrolla le spalle.
"Cosa dovranno mai annunciare?" si chiede nervosa Sun.
"Non è stato corretto da parte di T'Challa, però, tenerci all' oscuro di tutto" ritiene Agent.
"Vorrà farci una sorpresa..." pensa Viz "Bella o brutta, però?".
Ad un certo punto la tensione cresce, tutti iniziano a bisbigliare. Non a torto: sul palchetto sono arrivati i relatori.
Il Segretario delle Nazioni Unite prende la parola:"Salve, cittadini di tutto il mondo" esordisce, guardando fisso nelle telecamere di fronte a lui "In qualità di Segretario delle Nazioni Unite, ho l' onore di annunciarvi la più grossa rivoluzione politica dai tempi di Alessandro Magno. Una rivoluzione tenuta segreta fino ad ora per il bene di tutti ma che ora può essere riferita. Grazie alle sapienti arti diplomatiche dei sovrani del Wakanda" dice, guardandoli "È stato raggiunto un accordo con i governi di tutti gli altri stati del continente africano. La sovranità di tutti i paesi del continente è stata ereditata da T'Challa e J'Ara". Un boato di stupore si leva dalla folla di giornalisti che presiedono alla conferenza stampa.
"Cosa? È impossibile che sia successo!" commenta USAgent.
"Aspetta, sentiamo la fine della storia... Potremmo aver capito male" dice Sun, turbata come tutti.
"Lascio la parola al neonato Imperatore d'Africa" dice il Segretario con estrema naturalezza.
I presenti strabuzzano gli occhi. Dal canto suo, T'Challa si schiarisce la voce e si accosta al microfono:"Salve. Come vi ha anticipato il mio illustre predecessore, questo giorno sancisce la nascita ufficiale dell' Impero d' Africa, un territorio che comprende tutto il continente africano ed il Madagascar. Come potete vedere da voi, tutti i principali governanti dei vari paesi sono oggi presenti qui a testimoniare questo imponente cambiamento. Ad onor del vero alcune repubbliche come Genosha o Zilnawa devono ancora aderire, ma confidiamo lo faranno entro breve tempo, una volta visti i primi risultati. La nazione africana verrà suddivisa in regioni dalla relativa autonomia, seguendo il principio di autodeterminazione dei popoli, superando i confini stabiliti a tavolino dai colonialisti europei. I sudditi verranno rispettati secondo tutti gli accordi internazionali, ed anche di più. Non saranno ammesse discriminazioni di alcun genere. Il governo provvederà, per i primi tempi, a sfruttare le risorse del continente a completo uso e consumo dei sudditi. Abbiamo stabilito appalti con alcune imprese ed associazioni umanitarie per coprire il territorio delle fondamentali strutture civili. L' Impero d' Africa è una nazione neutrale, disporrà di un esercito solo a scopo difensivo, ma al suo interno, questo è certo, non vi saranno conflitti. Ci sono domande?".
I reporter alzano all' unisono le loro mani, freneticamente, qualcuno prova comunque a fare la sua domanda, sperando in una subitanea risposta. Pantera indica un distinto signore tra le prime file, che espone un' irriverente dubbio:"Ciò che avete fatto non è un colpo di stato, l' instaurazione di una dittatura?".
T'Challa sta per rispondere, ma J'Ara lo ferma con un gesto e prende la parola:"L' annessione degli stati africani al Wakanda è avvenuta in termini legali, con l' approvazione delle Nazioni Unite. Non c'è stata da parte nostra alcuna forzatura. La dittatura, inoltre, presuppone una limitazione dei diritti dei cittadini, come la storia ci insegna, cosa che non avverrà in Africa. Inoltre, anche se adesso ci troviamo in un regime di monarchia assoluta, presto la forma di governo verrà convertita in una repubblica presidenziale; non appena la situazione socioeconomica si sarà stabilizzata, anche con l' avvento di una moneta unica. Presto verranno indette le prime elezioni della futura repubblica".
Tutti rimangono come persuasi da queste parole. Possibile che si stia per concretizzare un' utopia del genere? Tutti sembrano esserne convinti. O quasi.
"Io voglio sperare che T'Challa e sua moglie governino con saggezza... ma si sa quanto il potere corrompa" riflette USAgent ad alta voce.
Intanto Visione porta in disparte Sun:"Non trovi anche tu che questa faccenda, come dire, puzzi un po' troppo?".
"Usavi questi termini con la precedente personalità?" ribatte l' italiana "Scherzi a parte, comunque, puzza pure troppo".
"Pantera deve aver promesso qualcosa: il vibranio senza dubbio. In nessun modo una persona rinuncerebbe alla più alta posizione di potere, eppure... lui è riuscito a convincerli. Come avrà fatto?".
"Ma se davvero avesse usato solo l' arte della diplomazia?" chiede Sun ora preda di dubbi.
"La diplomazia ed il potere politico spesso non vanno d' accordo".
"Fai anche il filosofo ora?".
”Tutti i paesi creditori hanno manifestato l' intenzione di cancellare i debiti nei nostri confronti e qualcuno ha addirittura stanziato dei fondi per sostenerci” dice intanto Pantera.
Tuttavia, se da un lato i governi occidentali si sentono sollevati da quello che è successo, scaricando su Pantera Nera la responsabilità di milioni di persone che fino a questo momento hanno ignorato... beh, dall' altro temono il sorgere di una nuova potenza che destabilizzi gli attuali equilibri politico-economici del pianeta.
”L' Africa diventerà una potenza, con una sua forte economia interna, che potrà difendersi strenuamente dalle altre potenze mondiali...”.
"Ma l' ideologia imperialista..." avanza un commento un giornalista.
"Odio le etichette politiche. Non seguiamo nessuna ideologia: cogliamo solo gli aspetti più positivi di ogni sistema politico ed economico. Del resto, gli estremi alla fine coincidono. Non siamo né in un regime fascista né in un regime comunista, mettetevelo bene in testa".
"Signori" interviene ancora il Segretario Generale dell' ONU "Nei prossimi giorni ci sarà tutto il tempo per porre altre domande. Per oggi, però, il tempo è scaduto: ci vediamo tra una settimana a questa stessa ora per l' incoronazione ufficiale di Re T'Challa".
E i tre si allontanano, un fuoco di fila di domande a fargli da coda. E Visione rimane pensieroso:"Una settimana, una settimana per scoprire cosa ci sia dietro tutto ciò".

Palazzo dei Vendicatori.

"Cosa ne pensi, Janet?" chiede Occhio di Falco.
"Non ne penso nulla, Clint" ribatte la leader degli Eroi più Potenti della Terra "Certo che, se tutto ciò dovesse davvero concretizzarsi, l' Ordine avrebbe un potente alleato in più".

Da qualche parte.

"Ed ora?" chiede Achebe.
"Semplicemente magnifico" ribatte il suo alleato "Detronizzeremo Pantera Nera nel suo momento di maggior gloria: ciò che tu vedi come sconfitta io lo pregusto già come trionfo. Prepara gli armamenti".
Il sacerdote esegue immediatamente l' ordine impartito.

Mosca.

Da quando è tornato nel suo paese, Valentin Shatalov ha tenuto volutamente un profilo basso, lavorando come garzone a basso salario, in nero oltretutto, presso un negozio di generi alimentari. Si potrebbe obiettare che non è certo una bella fine per un ex generale dell' esercito russo, ma lui non presterebbe ascolto a ciò. Anche perchè il tutto non è affatto una fine, anzi. L' armatura della Dinamo Cremisi è ancora con lui, seppur in un luogo noto solo a lui.
Improvvisamente nel retrobottega vi è un violento rumore: Shatalov si precipita a vedere e trova il padrone del negozio, Boris Zathalov, pesto e riverso a terra, quattro persone attorno a lui.
"Questa è la punizione per chi non paga" dice uno di loro.
Shatalov prova ad assalirli, ma i quattro si accorgono di lui ed in breve tempo riceve lo stesso trattamento di Zathalov.
"Veramente patetico" dice quello che sembra essere il leader della banda "Torneremo tra una settimana e, se non cambierai idea, per te sarà la fine".
"Quale paese ho lasciato?" non può fare a meno di chiedersi Shatalov.

Wakanda. Una settimana dopo.

Una settimana. E Visione non ha scoperto nulla. Ha provato a parlamentare con T'Challa, più volte, ma gli è sempre stata negata un' udienza, anche di pochi minuti. Sembra quasi che Pantera Nera voglia evitarlo e questo non fa altro che acuire i suoi sospetti. E se c'è qualcosa sotto deve scoprirlo entro un' ora, poichè in questo momento la sala conferenze già sta riempiendosi di giornalisti, governanti e quant' altro pronti ad assistere all' incoronazione ufficiale di Re Pantera.
Improvvisamente Viz vede Sun e la blocca, ultimamente anche lei è stata molto sfuggente, non è da lei:"Amica mia, dobbiamo riuscire a trovare un modo per parlare con T'Challa, per vederci chiaro in questa faccenda. Sono certo che...".
"È meraviglioso, Visione" ribatte l' eroina.
"Cosa?".
"Ciò che sta per accadere: basta bandiere, basta odio, basta guerre ed insurrezioni. Finalmente i popoli uniti sotto un solo ideale, la pace. Gente come Anton Pretorius non minaccerà più queste terre incantate". "Ma..." inizia il sintezoide, poi si blocca, lasciando andar via Sun. Ieri era forse anche più sospettosa di lui, oggi è la gioia fatta persona. Una gioia però artefatta, costruita a tavolino, di questo ne è certo.
Deve averne la conferma e così blocca Agent:"Cosa ne pensi di Pantera Nera?" chiede in modo distaccato.
"Sarà un grande re, aiuterà tutti" risponde Daniels.
"E quel fatto che il potere corrompe chiunque?".
"Una immensa balla: non accadrà stavolta". Ed anche USAgent si allontana.
"Non va, qualcosa non va, no" pensa Visione "Cosa? Dove sta l' elemento di disturbo? Pensa, Viz, pensa: per la prima volta agisci e rifletti come Visione, non come Simon Williams, non come Alex Lipton. La tua mente è la migliore che esista al mondo, può fare migliaia di calcoli al secondo, troverai la soluzione".
Ma il tempo stringe, la sala è ormai assiepata e già alcuni mormorii di attesa e di impazienza si elevano dalla folla.
"Allora" continua a pensare Viz, indifferente a ciò che sta accadendo intorno a lui "L' ultima volta che l' ho visto Pantera era determinato a risolvere anche i problemi del suo continente. Che abbia trovato finalmente la soluzione? Sì, ma come? Come ha fatto a far convergere le opinioni di diversi paesi, diversi governanti, diverse ideologie, diversi modi di pensare? Di governare? Quanti rinuncerebbero al proprio posto di potere per affidare il tutto nelle mani di un solo uomo? Aspetta, T'Challa non è solo...".
"Popoli della Terra" annuncia il Segretario delle Nazioni Unite "Oggi è il giorno dell' incoronazione. Ecco a voi il Re!". Applausi scroscianti accolgono l' ingresso di Pantera Nera e di J'Ara.
Ma Viz non li ode:"Sua moglie, da dove viene? Perché ha scelto Pantera? È da lei che è partito tutto. Ma anche in questo caso come ha fatto a mettere tutti d' accordo?".
"Prego, la corona". Tutti trattengono il respiro nell' attesa. Ancora pochi secondi e...
"È comparsa poco dopo la scomparsa di... Poco dopo... Un attimo, quella donna era accanto a Pantera, è stata anche lei a convincere i governanti e l' ha fatto come solo una sola persona sa fare. J'Ara, J'Ara. Ma certo! È lei!".
E mentre la corona viene calata sulla testa di Pantera Nera, Visione comprende tutto.

Lì vicino.

"Ora" annuncia Eric Killmonger.
Ed Achebe esegue.

Capitolo Quinto
OOPS, I DID IT AGAIN!

Il bene pubblico è fatto di un grande numero di mali privati
Anatole France

Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Assicurati che nessuno abbia potere
Mikhail Bakunin

Central Wakanda, qualche giorno fa. Quartier Generale della Fantastic Force.

Con decisione unanime, il variegato gruppo-costola dei Fantastici Quattro ha deciso di trasferire baracca e burattini (nella fattispecie, uno pseudo-tesseratto colmo di tecnologia fantascientifica, regalato da Nathaniel Richards) nella capitale del Wakanda, nel momento di maggiore fermento della nazione, ossia quando sta avendo un ruolo centrale nella creazione di una federazione africana. Il fautore dell’ audace progetto politico, ossia T’Challa, è in visita agli eroi, appena trasferitisi in un lussuoso stabile della periferia.
”Signore, posso solo dire che… tutto questo è fantastico” il giovane eroe Vibraxas si congratula con il suo monarca della fresca rivoluzione politica “Non capisco ancora come sia possibile, ma si prospetta un futuro luminoso! La ringrazio ancora per il sostegno che dà al nostro gruppo” dice, indicando dietro di sé i suoi colleghi “Nonostante i dissidi che ho avuto in passato con il suo governo…”.
”Dovere, N’Kano… i dissidi fanno parte del passato e l’ Africa ha bisogno di eroi, più che mai adesso. I Campioni e WorldWatch non possono farcela da soli a coprire tutto il territorio, quindi qualsiasi contributo alla nostra causa sarà un grosso investimento” dice T’Challa “Soprattutto con la tecnologia che vedo qui. Adesso scusatemi, ma ho un briefing con i miei collaboratori” fa per andarsene.
”Sire, avremo l’ onore di incontrare sua moglie?” chiede coraggiosamente N’Kano.
Pantera Nera attende qualche secondo prima di rispondere, guarda per un attimo Kristoff e poi dice:”Siamo entrambi molto impegnati, come puoi ben immaginare, ma spero riuscirà a farvi visita presto. Buon lavoro” esce dall’ edificio.
L’ ex erede di Destino rompe il silenzio:”Che coincidenza decidere di trasferire la nostra base delle operazioni qui, adesso” recita, con una punta di malizia nella sua voce.
Cosa vuoi dire?”
”Voglio dire, Sharon” risponde alla Donna Cosa “Che apprezzo molto ciò che sta succedendo in questo continente, il mio ex-padre adottivo avrebbe dovuto fare qualcosa del genere già da tempo” e qualcuno mormora in disapprovazione “Eppure… neanche Victor Von Doom, dall’ alto delle sue capacità, sarebbe riuscito a fare tutto questo” allarga le braccia, guardando alla finestra.
”Cosa insinui?” domanda indignato Vibraxas.
”Che c’è qualcosa sotto. Ma finché non verrà a galla qualcosa di spiacevole ci daremo da fare per concretizzare questa utopia” guarda all’ infinito il giovane maturo.
E nel frattempo potrò tener d’occhio meglio mio padre” pensa Pietro Maximoff, accanto a Luna e a sua madre.

Central Wakanda, oggi. Palazzo Reale.

In una settimana è successo di tutto: tonnellate di materiale sono giunte in ogni parte del mondo grazie al Programma “Vibranium for Food and Drugs”, stipulato con i paesi industrializzati, e all’ operato delle associazioni benefiche internazionali, che stanno sfamando e curando centinaia di migliaia di africani– merito anche di Quicksilver, che ha aumentato esponenzialmente la velocità dei trasporti; è partita la costruzione di migliaia di scuole ed ospedali; i membri di WorldWatch e Fantastic Force si sono dati da fare per portare aiuti e arginare i danni di inevitabili calamità naturali; addirittura, Marianna si è ripresa miracolosamente dal suo stato catatonico e nei giorni passati non c’è stata alcuna rivolta, guerriglia, sommossa in tutto il continente. Proprio questo ha amplificato i sospetti di Visione, l’ unico che sembra nutrire dei dubbi sulla liceità di ciò che sta succedendo.
Oggi avverrà l’incoronazione ufficiale di T’Challa e sua moglie J’Ara… e proprio oggi il sintezoide ha capito cosa c’è dietro all’ utopia e ha intenzione di rimediare.
Non gli importa di tutto il bene che l’ operazione sta portando agli africani e non gli importa di apparire un pazzo di fronte ai suoi colleghi… ma se è davvero l’ unico ad essersi accorto che qualcosa non va è suo dovere intervenire.
"Fermi tutti!". Una voce imperiosa, un comando a cui non si può ribattere. Ma criticare certamente sì.
"Come osi interferire nella cerimonia di incoronazione, Visione?" chiede Pantera Nera "Rischi grosso con questo tuo comportamento". Tutti, dai giornalisti agli eroi, guardano stralunati il sintezoide, che non si lascia intimorire e riprende a parlare.
"Oso interferire perché ho scoperto che questa cerimonia è una farsa, seppur abile ed orchestrata da una mente ingegnosa. Che però alla fine ha voluto troppo".
"Che parole sfrontate!" interviene J'Ara "Portatelo...".
"Zitta, manipolatrice!" intima Viz e la regina stranamente obbedisce "Chiedo udienza con i sovrani e con i membri di WorldWatch… adesso!” sentenzia ancora, ma ha detto una parola di troppo. Solo allora le guardie di sicurezza intervengono e trascinano via il sintezoide, che pur potendo farlo preferisce non divenire intangibile. Vuole piuttosto che tutti capiscano di essere stati manipolati... Oppure no? Decisamente una mossa troppo azzardata, piuttosto deve avere la possibilità di parlare a quattr' occhi con lei. "Voglio solo parlare, va bene? Posso?" chiede, guardando implorante i suoi compagni, perplessi e confusi.
J'Ara lo osserva, poi dice:"Fermi". Le guardie eseguono prontamente. Visione allora si avvicina a lei, la quale fa segno a suo marito e ai Watchers di seguirli in una stanza appartata.
”Ma che succede?” si chiede Lyja.
”Credo che i miei sospetti stiano avendo conferma” sorride mestamente Kristoff.
”I giornalisti ci andranno a nozze” cerca di farsi sentire Ant-Man, nel brusio che assorda la sala.
 
Una volta al sicuro nelle stanze private dei regnanti…
”Viz, si può sapere come…?” cerca di capire Sun, esterrefatta dal comportamento del suo amico.
Il sintezoide la ignora, guarda la regina dritto negli occhi e le ordina:”Cala la maschera, Persuasion".
Espressioni di sgomento si dipingono sul volto di Sun, Marianna, USAgent e persino di Pantera Nera.
"Mi hai riconosciuto, dunque?" abbassa lo sguardo la donna.
"Ad onor del vero avrei dovuto intuirlo prima".
"È uno scherzo?" interviene Sun.
"Diglielo, Kara. Mostra il tuo inganno: l' hai perpetuato anche ai danni dei tuoi amici".
Persuasion tocca un punto alla base della sua colonna vertebrale e, in un istante, l’ aspetto d’ ebano della regina lascia posto al più noto aspetto porpora della canadese Kara Killgrave.
”Mi dispiace, ragazzi… l’ inganno è finito” confessa la ragazza, conscia di aver spezzato l’ incantesimo.
”Kara… no… è impossibile” sta per crollare T’Challa a questa rivelazione: improvvisamente è diventato consapevole che pensava di amare J’Ara, una donna inesistente!
”Ha ragione, è impossibile… come… come hai potuto fare una cosa del genere?!” si mette le mani nei capelli Sonia Elios.
Prima che possa spiegare, Persuasion cade in ginocchio, vittima di convulsioni: sembra essere privata della stessa energia vitale, quando uno strano bagliore emerge dal suo corpo
. La ragazza sta per svenire, ma non perde coscienza. Così è in grado di vedere, come i suoi compagni, l' energia scaturita dal suo corpo assumere aspetto umano.
Due fantasmi umani si presentano davanti agli occhi di WorldWatch.
E per la prima volta da mesi, Persuasion parla ai suoi compagni con genuina spontaneità:"Ragazzi...” dice Kara, non senza fatica “Vi presento Silver e Auric, vecchi membri della Forza della Cina".
"Ma cosa...?" si chiede Marianna.
I due evanescenti eroi fratelli si erigono di fronte a WorldWatch. È il maschio a parlare:"Lasciate che vi spieghiamo. Noi siamo... o eravamo... Jimon e Zhao Kwan. Come ha anticipato Persuasion, facevamo parte della China Force. Fu durante una missione con Beta Flight che venimmo rapiti dalla Sfinge e uccisi, mia sorella resistette solo qualche minuto più di me. Ma l' esplosione della sua mistica base diede consistenza alle nostre coscienze, salvandole. Noi... abbiamo vagato come pure essenze per mesi, in lungo e in largo... abbiamo visto gli orrori di cui è sede questo pianeta. Il nostro aiuto, in questa forma, poteva essere limitato. Per questo abbiamo colto l' occasione di dare a Kara Killgrave il potere e la forza di volontà necessari per portare avanti questo progetto, potenziando i suoi poteri grazie a Hypno-Hustler e Voce, dandole il coraggio e l’ autorità che non ha mai avuto per usare le sue facoltà a scopi umanitari. Adesso vi lasciamo" conclude, dissolvendosi insieme a sua sorella.
"No, aspettate!" grida Kara, ma è troppo tardi. I due eroi cinesi sono spariti.
Tutti la guardano con rammarico:"E così... siamo stati usati per l'ennesima volta! Da uno di noi..." commenta sconvolto USAgent.
"Ragazzi... è vero, sono stata incentivata da Silver e Auric, ma... tutto ciò che ho fatto, l' ho fatto in buona fede. Non ho nessuna intenzione di diventare come mio padre!" si giustifica Persuasion.
"Ma ci sei andata vicino!" la punzecchia Sun.
"Non dite così, vi prego! Sapete anche voi quante vite umane abbiamo salvato, con questo... colpo di stato silenzioso! Pensate che i farmaci per l' Aids sarebbero mai arrivati a milioni di persone? Che le guerre intestine di questo continente si sarebbero mai spente? Non credete che non sia stato stancante anche per me! Ci ho messo tutta me stessa per dare dignità a un popolo a cui non ero legata da niente! Se non è questo eroismo!".
"Se il fine giustifica davvero i mezzi, Kara, allora dobbiamo darti ragione e addirittura ringraziarti. Ma non so se sia davvero così..." si interrompe Visione "Anzi, ne sono certo, non lo è affatto".
Il faccia a faccia viene interrotto da fortissimi rumori che provengono dalla sala dell’ incoronazione.
”Sta succedendo qualcosa… finiremo il discorso più tardi” suggerisce a tutti USAgent, seguito a ruota dai suoi colleghi… ancora per poco tali.

Mosca.

Ignaro di ciò che sta succedendo ai suoi ex-colleghi, Valentin Shatalov è preso da altri problemi: ha appena scoperto che il droghiere per cui lavora è vittima di un racket. Improvvisamente il suo patriottismo ed il suo spirito eroico tornano a galla: sarà solo una battaglia vinta, ma sarà un passo per la rinascita del suo Paese, secondo i vecchi fasti. E solo nei panni di Dinamo Cremisi può riuscirci.
”Ehi, voi… cosa credete di fare?” grida dietro il casco della sua armatura rossa ai ricattatori, impegnati in una scena molto simile a quella a cui ha assistito una settimana prima.
”Buffone, fatti gli affari tuoi” dice con un certo fegato uno di loro, tenendo ancora per la collottola il datore di lavoro di Valentin. Forse non ha capito chi si trova di fronte…

Pochi minuti dopo, auto della polizia moscovita stanno portando via i malviventi malconci e rei confessi.
”Grazie, Dinamo Cremisi… per me era diventato un incubo” confessa il droghiere.
”Lo immagino… tanti onesti lavoratori come te dormiranno sonni più tranquilli adesso” sono le sue ultime parole, prima di volare via. Ma i suoi pensieri sono ancora in fermento: cosa può fare di davvero incisivo per il suo paese? Pantera Nera ha rivoluzionato l’ Africa chissà come… quali sono le reali possibilità di Valentin Shatalov? Improvvisamente capisce cosa avrebbe dovuto fare molto tempo prima e vira verso casa sua, alla raccolta di prove.

Central Wakanda.

”Cosa succede!?” urla Pantera Nera, tornando nella sala dell’ incoronazione insieme ai suoi colleghi. La sua è una domanda retorica, è abbastanza chiaro ciò che sta succedendo: al centro della sala troneggiano Achebe ed Eric Killmonger, attorniati da dozzine di guerrieri forniti di pericolose armi bianche; i pochi giornalisti rimasti riprendono e commentano la scena dagli angoli dell’ ambiente; i membri della Fantastic Force si stanno schierando contro gli intrusi.
”Succede che il tuo impero sta per diventare nostro” delira il folle monaco, con il suo solito pupazzo in mano.
”Questa è davvero bella” scherza Sharon Ventura, trasformandosi nella Donna Cosa e attaccando insieme ai suoi compagni gli invasori.
”Ho fatto bene a non rendere ufficiale la presenza della Force” si rende conto, più tranquillo di quanto ci si aspetterebbe, T’Challa.
Vede Lyja che soffoca gli avversari con neonati tentacoli, Kristoff e Laser che li stordiscono con raffiche di energia, Ant-Man che li mette in fuga con stormi di insetti letali, Vibraxas che fa perdere loro l’ equilibrio facendo muovere il terreno, Quicksilver che li investe a molte miglia orarie, riuscendo a dare un occhio anche a Crystal, che sta proteggendo la loro figlia Luna. E vede anche Achebe, agli antipodi del salone, che lo guarda con sfida e bisbiglia parole indecifrabili a Mr. Cilindro. Nel giro di un minuto, l’ esercito dei due nemici del Wakanda è sgominato; persino Killmonger, gettatosi nella mischia per sfoggiare le sue abilità di combattente, è stato travolto dalla furia guerriera della Fantastic Force.
”Signore, abbiamo allertato i Vendicatori” lo informa intanto Raphael Suarez, atterrando allo stesso tempo un guerriero che sta per rialzarsi.
”Ottimo, anche se non penso servirà” guarda gli altri Watchers, che non sono nemmeno intervenuti nella battaglia.
”Va bene, T’Challa” grida a questo punto Achebe “Non sapevo disponessi di tali forze metaumane, ma questo non vuol dire che non avessi contemplato di sfiancare la tua guardia personale. Sai, mi sono attrezzato dal nostro ultimo incontro…”.
A giustificare le sue parole, irrompono in sala degli enormi robot-pantera, i temibili Prowler che in teoria fanno parte della Difesa del Wakanda e di cui il mistico una volta si era già appropriato; evidentemente è riuscito a ricostruirli.
”E non è tutto” continua, mentre gli eroi si preparano a combattere i felini meccanici “Ognuno dei miei docili guerrieri ha in corpo abbastanza esplosivo da spazzare via questa sala… ad un mio comando potrebbero esplodere tutti e far crollare questa reggia… Non è vero, Daki?” parla al suo pupazzo che, grazie alla ventriloquia, replica:“State bene attenti a quanto volete oppormi alla nostra incoronazione!".
Che si fa adesso?” chiede Sun agli altri.
”Solo io posso risolvere la situazione” sentenzia risoluta l’ Imperatrice, facendosi avanti.
”Attenta, regina, un altro passo e saltiamo tutti in aria” la avverte Achebe, arretrando.
”Saresti
disposto a morire pur di farci perdere il trono? E le tue ambizioni di potere?” lo stuzzica Persuasion.
Hai ragione… sarà meglio che vada, prima di far esplodere le bombe” scherza il folle “E naturalmente voi mi lascerete andare, se non volete rischiare una strage” guarda i giornalisti terrorizzati e poi, con uno scatto fulmineo, volta i tacchi e prende a camminare velocemente.
”Fermo, Achebe!” ordina Kara, riuscendo nell’ intento.
”Ma cosa…?” si chiede 'Daki'; perché Achebe si è davvero fermato?
”Arrenditi senza colpo ferire” è l’ ultima disposizione di Persuasion.

”Che succede?” irrompe nella reggia poco dopo Wasp, seguita da Occhio di Falco, Wonder Man e Scarlet.
”Che è successo, casomai” scherza Sun, per alleviare la tensione. Da pochi minuti è cessato il pericolo dell’ attentato.
”Un tentativo di colpo di stato da parte di Achebe ed Eric Killmonger, brillantemente fermato dalla Fantastic Force e da WorldWatch” riassume, in maniera non particolarmente fedele Pantera Nera “Ma vi ringraziamo per essere accorsi”.
”Trovo frustrante il tempo necessario per rispondere alle chiamate, la prossima volta potrebbe essere troppo tardi” si rammarica Wasp "Dovremo pensare ad una soluzione anche per questo" pensa poi la leader degli Eroi più Potenti della Terra.
”In altre circostanze il vostro aiuto sarebbe stato prezioso, è stato un… caso riuscire a risolvere la crisi così in fretta” parla a nome di tutti Marianna, guardando Persuasion, ancora nella sua veste africana.
”Hanno interrotto l’ incoronazione? Quando la riprenderete?” chiede ansiosa Wasp.
”Mai… l’ Impero d’Africa non nascerà concretamente” annuncia a bassa voce T’Challa.
”Come? E perché?” continua Janet, visibilmente delusa.
”Un giorno capirete. Adesso scusatemi” si allontana il sovrano.
Già stordita, la Vendicatrice trasale alla brutale dichiarazione di un suo collega.
”Voglio rientrare nei vostri ranghi” confessa Visione facendosi avanti. Voleva dire questa frase da chissà quanto tempo.
”Cosa? Sono felice di sentirtelo dire, ma… WorldWatch?” chiede sempre più confusa Wasp.
”Ancora qualche ora e sarà solo un ricordo, fidati”.
"Bentornato tra noi, fratellone" afferma Simon Williams.
”Viz, scusa se vi interrompo, ma… potresti venire di là? Dobbiamo parlare” annuncia Sun.
”Molto volentieri. A dopo, Vendicatori” la segue a ruota il sintezoide.

Di nuovo al di fuori di occhi e orecchie indiscrete, ciò che rimane di WorldWatch ha qualcosa da chiarire.
”Kara… è il momento di mettere a posto le cose” annuncia perentorio T’Challa.
”In… in che senso?” chiede timorosa la canadese.
”Lo sai: devi usare i tuoi poteri per riportare la situazione politica a un mese fa, nel modo più indolore possibile” continua il sovrano del Wakanda.
”Ma… non potete chiedermelo! Ormai il… danno, tra virgolette, è stato fatto… è un’ occasione unica! T’Challa, so che sei arrabbiato e…”
”Kara” Sonia le poggia una mano sulla spalla “Ne stavamo discutendo prima: i tuoi propositi sono nobili e il tuo potere potrebbe anche aiutarci a concretizzarli, ma… i mezzi sono illeciti. Persino Dio è onnipotente, ma è frenato dal libero arbitrio. Non puoi forzare capi di stato e sudditi per mandare avanti un paese dei balocchi…”.
”Voi… siete dei vigliacchi! Il mondo è governato da persone senza scrupoli e per una volta che noi eroi abbiamo la possibilità...“.
”Eroi, Kara? Io non lo sono” confessa Marianna “Non parlo per gli altri, però se c’è una cosa che odio… è la manipolazione. Ed è ciò che tu hai fatto a milioni di persone, usando i mass-media…”.
”Non accetto sermoni da una genocida… e dire che ti ho aiutato a superare il tuo trauma con il mio potere!”.
”E te ne sono enormemente grata, ma è un altro discorso” dice la francese.
”Basta, Marianna ha già scontato” interviene USAgent, non disinteressatamente “Kara, fai quello che deve essere fatto. Siamo adulti, capiamo le implicazioni del tuo progetto, ma… non può andare avanti”.
Persuasion abbassa gli occhi.
”Signori, non so se dire che sia stato un piacere lavorare con voi. Abbiamo fatto davvero poco come gruppo, dobbiamo confessarlo. È ora di dichiarare ufficialmente sciolta l’ attuale formazione di WorldWatch” comunica Visione.
”Sì, dobbiamo prenderne atto” gli fa eco Jack Daniels  “Ognuno prenda la sua strada: io torno a lavorare a tempo pieno per il mio governo… voi?”.
”Io finalmente torno nei Vendicatori” comunica Viz., mentre gli altri alzano semplicemente le spalle: il loro futuro è pieno di incognite.
”Io posso solo dirvi addio, ragazzi… T’Challa, vieni con me di là? C’è qualcosa che dobbiamo comunicare al mondo” dice Persuasion, ormai mortificata.
Pantera Nera guarda i suoi ex-compagni e torna nella sala dell’ incoronazione con Kara, in pasto ai giornalisti.

Mosca. Il giorno dopo.

Valentin Shatalov siede trepidante sul divano del suo modesto monolocale, di fronte al televisore acceso. Sta per iniziare il notiziario TV… l’ annunciatrice recita i primi titoli del giornale:”Scandalo al Cremlino, scoperto un giro di funzionari corrotti, decine gli arresti! – Stroncato sul nascere l’Impero d’Africa, dopo un attentato sventato torna tutto alla normalità! – Sciolto il gruppo internazionale WorldWatch, un fallimento secondo politici e cittadini! …”.
La Dinamo sorride solo nei primi istanti: denunciare i suoi mandanti ha dato i suoi frutti. Sente l’ animo più leggero, adesso la Russia è un posto migliore in cui vivere ed è merito suo. Forse è finalmente ora di fare sul serio per riportare questo paese alla gloria di un tempo, ma dovrà cambiare i suoi metodi, quelli di prima si sono dimostrati altamente inconcludenti. Un retrogusto amaro, però, gli viene dato dal fallimento del progetto di Pantera Nera e dei suoi compagni:“Sarà meglio seguire attentamente i servizi” si mette più comodo, con le orecchie aperte.
Tutto cambia per rimanere uguale?

Central Wakanda, qualche giorno dopo.

T’Challa sta guardando pensieroso da una finestra della sua reggia. Nel giro di due settimane il suo mondo è stato rivoltato… di trecentosessanta gradi. Tutto è tornato come prima, ma niente è più lo stesso. L’ Africa è nuovamente un continente diviso e belligerante, WorldWatch non esiste più… per fortuna qualcosa è cambiato.
”Ci ha fatti chiamare, Sire?” parla a nome di tutti Vibraxas, entrando nella sala.
”Sì, N’Kano… buongiorno a tutti” saluta la Fantastic Force, che risponde in coro.
”Sua Maestà, è un vero peccato che il progetto dell’ Africa unita sia decaduto. È di questo che voleva parlarci?” si fa avanti Kristoff, curioso di avere notizie del fallimento.
”Non direttamente, ragazzo. Sono amareggiato quanto voi per quello che è successo, ma, come potete immaginare, i sogni lasciano il tempo che trovano e al mattino sono solo un ricordo” dice molto poeticamente il monarca “Però qualcosa di concreto è rimasto: non solo una lezione… ma un pezzo di carta che può esserci utile”.
”Vale a dire?” chiede qualcuno.
”Se la cartina politica dell’ Africa è tornata quella di un mese fa, lo stesso non si può dire lo stesso di accordi politici e commerciali tra il Wakanda e le altre nazioni. Ragazzi, tralasciando Genosha e lo Zilnawa, che hanno già ciò che serve… voi potrete operare su scala continentale” annuncia al gruppo, con un sorriso insolito sulle labbra.
”Davvero? Ma è… fantastico!” esulta la Donna Cosa, che ha molto a cuore i problemi del Niger.
”Sì, è fantastico, Sharon Ventura” ribadisce Pantera “Soprattutto adesso che WorldWatch non veglia più su queste terre” conclude, amareggiato.
”È definitivamente sciolto?” domanda il neofita Laser.
”Sembra proprio di sì, Raphael… sembra proprio di sì” si ripete il monarca.

FINE