EPILOGUE
di Fabio Volino/Mickey
Introduzione
Le ultime avventure di questo storico supergruppo! Buona lettura!
Capitolo Primo
DO THE
EVOLUTION
Telsen, Argentina.
In questa piccola città dell’ entroterra sudamericano sono
arrivati cinque nuovi visitatori. Si sono camuffati da gente del luogo, grazie a
vestiti consigliati e forniti loro da collaboratori argentini delle Nazioni
Unite, che glieli hanno consegnati all’ aeroporto di Buenos Aires. Un elicottero
li ha portati poi a pochi chilometri da qui, per non destare troppi sospetti
nella popolazione. E adesso Sun, Marianna, Visione (munito di un induttore di
immagini per mascherare le sue fattezze sintetiche), la Dinamo Cremisi e l’
inaspettato ospite Sisma (che non ne ha voluto sapere di separarsi da Sonia
Elios) sono giunti in questa città.
“A Telsen sono stati registrati molti
furti e molte razzie compiuti, a detta dei testimoni, da dei mostri. Ed ogni
tanto qualche persona scompare nel nulla” aveva spiegato loro Valerie Cooper,
quando avevano lasciato USAgent nella Grande Mela. Pur essendo un indizio
flebile, è probabile che in questa faccenda ci sia la mano di Arnim Zola, il
classico arcinoto scienziato pazzo, che già una volta si rifugiò in questa
nazione, quando per il mondo era ancora una leggenda metropolitana, ed è compito
di WorldWatch indagare. O meglio, è compito di ciò che ne rimane.
Visione è
praticamente silente, nessuno riesce a penetrare i suoi pensieri. Cammina a
testa bassa, protetto dall’ ologramma dell’ induttore. I suoi tre colleghi,
invece, stanno sommessamente discutendo della condizione del gruppo.
"Agent è
stato poco carino a lasciarci da soli in un momento così delicato… per dei
fantomatici impegni personali" si lamenta l’ italiana della formazione.
"Per
una volta concordo con te" ribatte la francese "Siamo solo in quattro… basterà
che un altro paio di noi si prenda le ferie o sparisca nel nulla perché
WorldWatch si sciolga…".
"Tu scherzi, ma la situazione è seria… e il problema
non è solo questo. Quante volte è venuto a mancare il gioco di squadra tra di
noi? Non c'è amalgama, anche quella crisi in Tibet poteva essere risolta in
maniera meno brusca, ma ognuno era preso dalle sue cose".
"Già, lì non
abbiamo fatto quello che dovevamo" dice il russo, che pensa in realtà ad un’
altra sua mancanza nella missione cinese. Avrebbe potuto facilmente uccidere Sun
e concretizzare le nefaste previsioni di Marianna, come si augurano i suoi
mandanti… e invece non ha fatto niente. Sa che ne pagherà presto le conseguenze,
ma non gliene importa nulla.
"E poi, fatevelo dire da una che è arrivata da
poco… mi sembra che ci sia qualcosa che ci impedisce di operare al meglio. Non
so se è il manipolatore di turno, o i più probabili giochi di potere, gli
interessi politici in gioco… ma siete riusciti a farvi notare solo in
Italia".
"In compenso siamo specializzati nel fermare tizi che scatenano
terremoti artificiali…
come se non fossero abbastanza quelli naturali" si rammarica Sun, guardando
accanto a sé l’ intontito Sisma, anch' egli in silenzio, eppure dal volto
felice; sta sempre vicino a Sonia, la ragazza di cui si è invaghito, il cui
silenzio adesso dice più di mille parole: deve rispettare la promessa fatta. Non
intende far certo arrabbiare il geologo cinese, potrebbe mandare tutto all’
aria. Un tempo si sarebbe confidata con Visione, ma ora...
Le ore passano, la notte cala ed il team si è rifugiato ad una
piccola pensione locale, per riposarsi, pur rimanendo sempre in allerta. Ad un
certo punto, le vie del quartiere iniziano a riempirsi di brusii, urla, rumori:
il passaparola è molto efficace, in un paese così piccolo.
"I
demoni!".
"Un altro furto!".
Gli eroi capiscono che è il momento di
intervenire. Gettando alle ortiche le loro identità in incognito, in pochi
minuti seguono le indicazioni degli autoctoni e raggiungono il luogo del
delitto.
"Siamo stati fortunati" commenta Marianna, riferendosi al fatto che
è accaduto ciò che doveva nella prima notte di missione.
"Non mi pare…"
controbatte la Dinamo Cremisi.
Infatti, si è sparsa anche la voce della
comparsa degli eroi, così il piccolo gruppo di gente in ombra, che sta facendo
incetta in un negozio di alimentari, inizia già a scappare al loro arrivo.
Nessuno tenta di fermarli, la popolazione si ritrae atterrita.
"Fermi!" urla
Sonia, illuminandosi a giorno. Come previsto, si intravedono delle sagome
inumane tra i fuggitivi, ma questo non ferma gli eroi. Sun, Visione e la Dinamo
Cremisi volano verso i ladri, ma sembra troppo tardi, si sono quasi tutti
dileguati: Sun non osa usare i suoi poteri alla cieca, così come i suoi
colleghi. La visibilità è a dir poco pessima, è un particolare che hanno notato
sin dal loro arrivo e che hanno attribuito al clima bizzarro. Un attimo di
esitazione a causa di questo ed il gruppo di malviventi sta scomparendo, forse
in un tombino, forse in un pozzo.
Dal canto suo, Marianna lancia lo stesso il
suo scudo con tutta la sua forza e, con un gioco di rimbalzo tra le pareti del
vicolo buio in cui tutti stanno sparendo, riesce a colpire e stordire
casualmente due fuggitivi. Visione scende su di loro, per non farseli sfuggire
prima che si riprendano. Li afferra nel buio, poi arriva Sun, illuminando il
calle.
"Oddio…" rimane inorridita la ragazza.
Marianna, sopraggiunta, si
copre gli occhi.
Un ladro ha quattro braccia, l' altro ha un volto da mostro.
E sono entrambi terrorizzati.
New York.
Nel suo immenso studio legale nel centro di Manhattan, Claude
Unger sta intrattenendo l’ ultimo colloquio con Angela Benassi, un tempo nota
come Angela Elios, la madre di Sun, prima di intraprendere l' azione
penale.
"Signora, mi assicura che ricorderà di dire solo ciò che abbiamo
stabilito?".
"Certo… non ho intenzione di perdere questa causa
e…".
Improvvisamente, durante la discussione, qualcuno irrompe nello studio
privato dell’ avvocato. Claude se ne meraviglia:"Ehi, avevo detto di non far
entrare nessuno" sbotta, scusandosi tacitamente con la donna ed alzandosi per
andare incontro al disturbatore.
"Vada a sedersi" intima l’ uomo
sopraggiunto, bloccando l’ avvocato con il suo sguardo magnetico "Lasci perdere
questa faccenda, se tiene alla sua salute, e se ne dimentichi al più presto".
Unger non può far altro che acconsentire, tornando alla sedia,
inebetito.
Quando Angela si volta impaurita, vede accanto a sé l’ uomo
misterioso. E, guardandolo, rischia di svenire:"Francesco…" ansima, portandosi
la mano al petto, come se avesse visto un fantasma.
"Cara… vieni con me" le
ordina l’ uomo. E la madre di Sun lo segue fin fuori lo studio
legale.
Qualche minuto dopo, Claude Unger si riprende, non ricorda
esattamente quello che è successo, ma gli pare di essere in una situazione del
tutto normale. Accende l’ interfono e chiede alla sua segretaria di portargli
gli appunti per oggi.
"Mi dispiace per quell’ uomo, non sono riuscito a
fermarlo…" si giustifica la ragazza, dall’ atrio.
"Non preoccupartene. Adesso
chiamami il giudice Harrington sulla linea riservata".
Quando inizia a
parlare con il suo amico e mentore, questi gli chiede:"Allora, come va con la
grande opportunità? Hai indagato su WorldWatch?".
"Non me ne occupo più…
quella donna mi avrebbe fatto perdere solo tempo" ribatte seccamente Unger,
liquidando la questione.
Il giudice rimarrà sempre perplesso per l’
improvviso voltafaccia del suo protetto.
Argentina.
"Portiamoli alla pensione, con velocità e discrezione"
suggerisce la Dinamo Cremisi, e tutti lo stanno ad ascoltare. Le due creazioni
di Zola non oppongono resistenza e tanto meno i gestori del modesto albergo,
preventivamente pagati dall’ ONU per collaborare.
Al sicuro infine nelle loro
stanze, gli eroi di WorldWatch possono interrogare i due
prigionieri.
"Allora" inizia Marianna attivando un traduttore universale
"Esigiamo delle spiegazioni. Convincenti spiegazioni".
"Noi… non sappiamo
niente…" cerca di convincerli l’ uomo a sei zampe.
"A chi la volete dare a
bere? Parlate! Cosa sapete di Arnim Zola?" alza il tono di voce Visione.
La
coppia sembra ancora più terrorizzata al suono di quelle ultime due parole. Il
sintezoide si avvicina al volto deforme di uno dei due, dimostrando di non
provare ribrezzo e, fissandolo negli occhi,
ripete:"Cosa_sapete_di_Arnim_Zola?".
Quando i suoi denti smettono di tremare
alla vista insolita di un sintezoide parlante, il mostro inizia a sbottonarsi.
Non capisce chi siano questi pazzi in costume; non capisce come faccia a
comprenderli, dal momento che il labiale non corrisponde a ciò che sente; non
capisce i loro poteri. E inizia a covare l’ idea che siano potenti quanto
Lui.
"Va… va bene… vi diremo quel che sappiamo. Noi… non… non siamo
mai nati. Siamo stati creati in… laboratorio, o almeno così dice il signor Zola.
Lui… ci ha sempre derisi, messi alla… gogna, si dice così, vero? E così…
alla fine, diversamente da molti altri nostri compagni, non ce l’ abbiamo fatta
più, ci siamo organizzati e, in una notte buia come questa, ci siamo rivoltati e
siamo riusciti a fuggire…".
"È terribile"
bisbiglia Sun, scotendo la testa. Sisma è in un angolo con gli occhi lucidi: la
loro storia lo sta commovendo.
"Allora" continua il racconto l’ altro
"Dovevamo pur sopravvivere… perciò abbiamo iniziato a rubare. Nessuno ci avrebbe
ospitato, facciamo a tutti… schifo, siamo diversi dagli altri… come lui" indica
Visione, apparentemente contrariato da quel paragone.
"Va bene, ragazzi,
cercheremo di aiutarvi…" interviene Marianna "Ma non possiamo intervenire se non
ci dite dov’è Zola".
"Il padron Zola? Lui… è lì".
Un mostro alza i suoi
quattro indici verso il cielo, con sommo stupore degli eroi.
Wakanda.
A tempo di record, la capitale del Wakanda è stata teatro di
una suntuosa cerimonia di matrimonio tra il sovrano T’Challa e la sua nuova
moglie J’ara, una misteriosa ed ignota esponente dell’ aristocrazia locale.
I sudditi sono contenti di poter festeggiare l’ evento, accompagnato da
banchetti, danze, concerti organizzati e imbastiti in fretta dai collaboratori
di corte. Tutti sembrano entusiasti, felici… a parte qualcuno.
"Figliolo, sei
sicuro di non aver fatto un enorme sbaglio?" si avvicina a Pantera Nera Zuri.
"Sì. Questa unione sancisce l’ inizio di una
nuova era per il nostro regno… e per il continente intero" afferma con occhi
vispi il monarca "Adesso scusami ma ho da salutare degli ospiti… Signor Ross!"
va a ricevere le felicitazioni del rappresentante americano.
"Ciò che sta
succedendo sfugge alla nostra comprensione" dice una delle Dora Milaje.
"T'Challa deve essere vittima di un sortilegio" ipotizza l’ anziano
"T’Chaka non avrebbe approvato tutto questo. Non ha nemmeno invitato
i suoi compagni di quell’ inutile gruppo delle Nazioni Unite. O i suoi ex
alleati, i Vendicatori".
"Tra le Dora Milaje serpeggia il malcontento… non vorrei che nascessero problemi".
"Nessuno li desidera. Ma dimmi: è vero che J’ara è giunta a palazzo solo ieri?".
"Ebbene sì,
ma la notizia è top secret. Il Sovrano non conosceva quella donna prima di ieri.
Nessuno la conosce. La spiegazione più plausibile è che sia stato folgorato
dalla sua indiscutibile bellezza… ma suo nipote ha parlato anche di grossi
progetti, ispirati da questa donna".
"Dobbiamo scoprire cos’ha in mente. Vado
a parlarne con Ramonda, spero che lei possa essere utile".
Qualche minuto
dopo, Pantera Nera si alza, attira l’ attenzione di tutti e pronuncia un
discorso che non fa altro che aumentare la curiosità di tutti:"Miei cari ospiti,
vorrei ringraziarvi di essere accorsi così numerosi a questa cerimonia con un
così breve preavviso, ma la passione, da un lato, e il futuro del Wakanda, dall’
altro, non aspettano tempo. Vorrei annunciare a tutti che stasera stessa io e la
mia consorte partiremo per il nostro viaggio di nozze. Una luna di miele dal
sapore particolare. Visiteremo ogni nazione di questo continente, per un compito
molto speciale, un’ operazione di pace e prosperità che vi sarà presto
nota".
Mentre tutta l’ immensa sala risuona degli applausi, ipocriti o meno,
dei presenti, accanto a Pantera Nera rimane seduta ed impassibile J'ara, dal
volto inespressivo eppur carico di tanti segreti.
Argentina.
"Cosa volete dire?" chiede perplessa la Dinamo
Cremisi.
Dalla raffazzonata descrizione dei due, WorldWatch capisce che la
base di Zola dev’essere un isola volante. Forse per questo certe zone della
città sono sempre così buia e nuvolosa, immerse nella foschia.
"Ma allora
scusate" chiede Sun "Come avete fatto a fuggire?".
"A volte il Signor Zola ha
bisogno di cavie umane da sacrificare per i suoi esperimenti" spiega Quattro
Braccia "E dunque usa dei condotti, mi pare li chiami antigravitazionali o roba
del genere, per scendere a terra. Noi abbiamo aspettato che andasse in una di
queste ricognizioni per uscire indisturbati".
"Il covo dev’essere nascosto da
un campo camaleontico che lo rende invisibile, non c’è altra spiegazione… Forse
è ancorata alla collina" ragiona Visione, per poi decidere "Va bene, andremo
comunque alla sua ricerca, quel mostro va catturato".
"Va bene" rispondono in
coro gli altri.
"Sun, tu invece rimarrai qui con Sisma ed i nostri due
ospiti".
"Cosa?! Stai scherzando, vero?".
"Affatto. Qualcuno deve pur
occuparsi di loro, da soli sarebbero praticamente indifesi e forse contro la
rabbia della gente del luogo non avrebbero scampo. Meglio premunirsi,
dunque".
"Volete andare in tre contro Zola?".
"Non ti fidi di me?".
Sun
decide che è inutile rispondere. Non capisce cos’abbia il suo compagno, ma ormai
si aspetta di essere messa a tacere imperiosamente da lui, dopo qualsiasi sua
protesta.
"Bene. Marianna, Dinamo, andiamo" sentenzia il sintezoide, mentre i
due eroi lo seguono perplessi, regalando a Sonia Elios uno sguardo di
comprensione.
"Ma tu guarda…" borbotta tra sé la ragazza, lasciata solo nella
squallida camera. Si guarda intorno: i due freak la stanno osservando. Nei loro
occhi riesce a vedere chiaramente l’ orrore di ciò che hanno passato. Si rivolge
a Chang per allontanare quei pensieri ma, a dispetto della sua espressione
serena, Sun intravede quello stesso orrore anche negli occhi dello scienziato.
Orrore dovuto non solo alle nefandezze ascoltate su Zola, ma da quelle vissute
in prima persona: gli innocenti morti a causa dei suoi poteri sismici
incontrollati, il dramma del Tibet vissuto con i propri occhi…
Sopraffatta da
queste emozioni, la ragazza italiana ingoia saliva amara, capisce di non poter
semplicemente rimanere a guardare e chiede ai due freak:"Vorreste farla pagare a
colui che vi ha fatto del male?".
I due annuiscono, ma uno dei due le
risponde a parole:"Sì… ma non ne abbiamo il coraggio. Lui è…
invincibile".
"No! Non è affatto così. Non potete continuare a vivere nella
paura! Prima ve ne libererete, prima compirete il primo passo verso una vita
normale! Ed è quello che desiderate più di ogni altra cosa, non è vero?".
I
due sembrano accettare convinti solo dopo qualche secondo, al che Sun chiede
loro:"Bene, allora ditemi dove sono gli altri vostri compagni".
Palazzo di Vetro dell’ ONU, New York.
Nell’ ufficio di Valerie Cooper, USAgent sta intrattenendo una
fondamentale conversazione con la donna, membro di collegamento tra le Nazioni
Unite e WorldWatch, nonché sua amante.
"Mi capisci?" dice lei "I nostri
diplomatici stanno facendo carte false per risolvere il pasticcio che avete
combinato!".
"Non ci interessa se i cinesi sono arrabbiati con noi, Val!
Questo dannato gruppo ha fatto troppo poco finora… non potevamo lasciare
condannare a morte un super-essere innocente!".
"Già, tu di condanne a morte
sei un esperto" ribatte Val, ma prima che Agent possa replicare
aggiunge:"Avreste almeno potuto affidare a noi Chang Fan, invece di lasciarlo in
una missione pericolosa solo perché siete in disavanzo!".
"Avresti mandato
quattro dei nostri soli contro Zola?".
"No! Ma… Jack, non capisci il succo
del discorso?! Come hai detto tu, i risultati del gruppo sono stati scarsi, in
questi mesi. La stampa di mezzo mondo ci è contro. Avete perso tre membri.
Adesso vi siete messi contro un membro del Consiglio del Sicurezza… è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso".
"Temo quello che stai per dire,
Val".
"E fai bene. Già l’ autorità delle Nazioni Unite viene bellamente
ignorata in gran parte del mondo… poi WorldWatch sta dando il colpo di grazia
alla sua credibilità. Perciò Annan sta seriamente pensando di far sciogliere il
gruppo".
USAgent rimane impassibile di fronte a questa notizia.
Argentina.
Seguendo le ipotesi di Visione e le vaghe indicazione dei
freak:“Non ricordiamo bene dove siamo atterrati prima di arrivare al villaggio”
avevano risposto mortificati, i tre eroi di WorldWatch risalgono la collina su
cui si inerpica il paese.
"Zola deve aver scelto la zona in base alle sue
esigenze di discrezione" ipotizza Marianna.
"Probabile. I sensori della mia
armatura indicano evidenti anomalie a circa sessanta metri più in su" conferma
la Dinamo Cremisi "Lì i valori di pressione e temperatura sono discordanti ed i
dati si fanno confusi".
"Quale migliore prova? Dobbiamo solo inoltrarci nella
nebbia… finché non sbatteremo contro qualcosa" propone la Visione, sollevandosi
in volo e scomparendo nella nebbia.
Pochi secondi dopo, un pezzo di lamiera
cade accanto agli altri due eroi, che indietreggiano spaventati.
"Ehi!" grida
Marianna.
"Posso?" le offre le braccia la Dinamo. Riluttante, la francese si
fa prendere in braccio e trasportare verso l’ alto, finché entrambi entrano nel
varco aperto dal sintezoide. L’ interno ricorda tanti covi segreti di criminali
che Visione e colleghi hanno visto nel corso degli anni. Però Marianna e la
Dinamo Cremisi non sono molto avvezzi allo spettacolo.
"Che posto assurdo"
commenta con un sussurro la ragazza, impugnando con maggiore forza il suo
scudo.
"Solo un folle può spendere milioni per costruire un posto del genere.
Chi gli darà tutti quei soldi poi" si chiede l’ eroe in armatura. La risposta
sarebbe Impero Segreto e Teschio Rosso, a cui Zola un tempo offriva i suoi
servigi, prima di imbarcarsi in ricerche solitarie. Ma questo nessuno dei tre
può saperlo.
"Fermi tutti!" sentenzia improvvisamente una voce, la cui
provenienza non è riconoscibile.
Colti di sorpresa, il trio si blocca,
facendo il gioco di chi ha parlato. Non hanno nemmeno il tempo di accorgersi
delle alte e spesse lamiere che, improvvisamente, emergono dal pavimento,
circondandoli e separandoli l’ uno dall’ altro.
"Ma…!?" si lamenta Marianna,
iniziando a picchiare con il suo scudo; lo stesso fa il suo collega cremisi, con
la sua armatura, un raggio potrebbe risultare controproducente.
"Ma da dove
spunta questa roba?!".
"Ottima tecnologia" parla tra sé Visione. Potrebbe
facilmente eludere la cattività rendendosi intangibile (anche se forse Zola ha
pensato anche a questo), eppure pare voler sfogare tutta la sua rabbia…
perlomeno guardandolo: duro più del diamante, sta percuotendo con velocissimi
pugni uno dei muri provvisori che lo trattengono, riuscendo a piegarlo a tal
punto da farlo cadere.
”Inutile perdere tempo con quelle” pensa alle celle
dei suoi compagni, così si interfaccia col terminale più vicino e, grazie alla
propria affinità naturale con le macchine, riesce a disattivare il programma di
detenzione che li aveva catturati. Le lastre di metallo riaffondano nel
pavimento, da dove erano inspiegabilmente spuntate.
"Finalmente, sei stato
lento, Viz" lo rimbecca la sua collega, senza che il sintezoide provi a
giustificarsi.
"Ragazzi…" li avverte intimorito la Dinamo, vedendo arrivare
da una porta una frotta di aberrazioni genetiche. Sembrano decine, e stanno
correndo verso di loro.
"Questi sono molti desaparecidos
deportati, allora?" è l’inquietante interrogativo di
Marianna.
"Purtroppo la maggior parte deve aver avuto un destino più… fatale"
immagina l’ eroe russo.
"Quel mostro di Zola ha approfittato anche dei
perseguitati politici per i suoi esperimenti" monta ancora l’ indignazione dell’
ex Vendicatore.
Ma è il momento di difendersi dall’ attacco: scudo e
armatura non proteggeranno la francese ed il russo per molto. Visione si rende
ancora una volta intangibile e riesce ad attraversare la folla inferocita,
raggiungendo infine il loro capo, a braccia conserte. Lo stava aspettando, a
quanto pare.
"Benvenuto nel mio mondo, Visione" dice Arnim Zola.
Incurante
del tono saccente del genetista, il sintezoide chiede:"Ti farò una sola,
semplice domanda: perchè?".
"Per il brivido ineguagliabile della scienza"
risponde Zola "Oggi molti fantasticano sulla clonazione umana: io ho raggiunto e
superato quell' obiettivo da molto tempo. E voglio andare oltre: voglio creare
il superumano perfetto, lo schiavo senza mente che possa sfruttare. E se qualche
vita viene persa nel tentativo... poco male. Non credevo mi avreste scoperto
tanto presto, comunque sappi che mi hai battuto solo temporaneamente, Visione,
mi libererò molto presto, non conosci i miei agganci". Poi alza le mani:"Mi
arrendo" dice in segno di scherno.
"Chi ti dice che te ne darò la
possibilità?" afferma Visione, affondando la sua mano nel petto del criminale,
poco sotto la sua testa: Zola apre la bocca senza emettere suono, ma il dolore
che prova è immenso: non ha senso che Visione si comporti così, sembra quasi un'
altra persona!
"Ah… lasciami!" implora Zola.
"No" risponde serenamente
Visione.
Quando, però, la bava comincia ad apparire sulla bocca del
genetista, finalmente allontana il suo arto. Ha sofferto molto, ben gli sta. E
Zola crolla e terra come un fantoccio.
Marianna e la Dinamo, intanto, non
possono accorgersi di quello che sta succedendo, poiché stanno ancora rischiando
di essere sopraffatti dai servi del genetista.
"Anche volendo colpirli a
morte, i nostri colleghi non approverebbero!" grida Marianna, a fatica,
scacciando i mostri.
"Già" conferma la Dinamo Cremisi.
Una speranza arriva
poco dopo, annunciato da un tenue ronzio, a bordo di due piattaforme levitanti
sottratte al popolo marziano. Un oggetto che suscita tristi ricordi nell' eroina
francese.
"Sun!" urla sollevato il russo, vedendo la collega al fianco di
Sisma e dei due freak precedentemente catturati.
"Non guardatemi!" consiglia
loro la ragazza, prima di illuminarsi come una piccola stella. I mostri di Zemo,
accecati e spaventati, arretrano o scappano. Approfittando del loro stato
confusionale, i membri di WorldWatch si ripropongono di mettere fuori gioco i
malcapitati, ma si rendono conto che è inutile.
I mostri, fuggiti grazie a
Sun, sono incappati nel loro creatore.
"Signore…" bisbiglia qualcuno, con un
timbro di voce disumano.
Arnim Zola è ancora riverso a terra, la bava che
ancora gli scende dalla bocca, e non parla.
"Il dio… è a terra".
"Non può
farci nulla" dice Quattro Braccia.
"Cosa vi avevo detto?" si intromette Sun
"Nessuno può ergersi a dio per altre persone, la libertà è un bene a volte
difficile da conquistare, ma quando finalmente la assapori...".
"Possiamo
andare via!" sono i commenti dei freak, che si accavallano in una reazione a
catena.
Mentre Marianna, la Dinamo Cremisi e Sun sono in procinto di
rallegrarsi per la vittoria e per aver demistificato il mito di un essere
riprovevole, il loro collega artificiale (fino a quel momento impassibile
accanto al genetista) lancia un urlo che di umano ha ben poco:"Non... Non riesco
a resistere!".
"Visione! Cosa…?" gli va incontro Sun, ma il sintezoide si
accascia privo di sensi al suolo. Ed il suo mondo diventa buio.
Capitolo Secondo
HIGHWAY TO HELL
Milioni di microcircuiti che si uniscono per formare il perfetto sintezoide. Una mente/database immensa, dove ogni particolare, anche il più insignificante, viene registrato: la mente, già, dimora di due distinte personalità, che hanno battagliato tra loro. Ed oggi potrebbero continuare a farlo. Questo è l' Inferno di Visione.
"Non… Non riesco a
resistere!" urla, prima che il buio lo colga. Quando a Visione torna
infine un barlume di vista scopre di essere in un posto che conosce
molto bene, meglio di chiunque altro, nella sua stessa mente. Il
sintezoide si scopre come rimpicciolito, una sorta di sua proiezione olografica che si è trasferita in questo luogo. Ma per quale motivo?
Non capisce perché si trovi qui: l' ultima cosa che ricorda è lui
che gode nel vedere Arnim Zola soffrire. Con rammarico scopre che
non è questo il modo in cui lui si comporta, con sgomento capisce
che non rimpiange quella azione. O forse sì? È forse lui il padrone
della sua mente, ultimamente? No, la risposta è decisamente
no.
Era iniziato tutto con un evento così consueto, una cena al
ristorante. Occasione per un assalto da parte di due scalcinati
criminali, che avevano costretto i suoi compagni di squadra ad
attaccarlo. Ed allora, nel momento più difficile, qualcosa… o meglio
qualcuno… era emerso.
"Papà, papà!" il suo urlo, la sua rabbia,
il suo sfogo. Papà… Una parola che non significa nulla per Visione.
Quasi nulla. Per Alex Lipton, invece, significava molto, era
affezionato a suo padre e viceversa: con lui non aveva però vissuto
sempre momenti felici e, prima che potesse appianare le sue
divergenze, dei rapinatori armati avevano deciso il suo destino. Ed
ora continua a vivere dentro la mente di Visione, o almeno così lui
dice: e lo incolpa per il suo destino, perché gli fa ricordare la
sua pena, la sua attuale mancanza di affetti.
Gli affetti, già,
nemmeno Viz è a digiuno di essi: pur essendo un sintezoide, per
quanto possa sembrare strano ai più, può dire di avere anche lui un
padre. E di aver avuto dei figli ed una moglie. Il primo è l' essere
che più odia al mondo, gli altri li ha persi da tempo, soprattutto
per colpa sua e della sua natura. Si dice che un robot non possa
amare, falso, che non possa soffrire, altrettanto falso, che non
possa capire i suoi errori fino in fondo, beh forse questa ultima
affermazione corrisponde a verità. Ma questo non spiega ancora le
sue ultime vicissitudini e perché si trovi qui ora: la sua mente è
il suo Inferno, probabilmente è giunto il momento di affrontare i
propri demoni interiori.
Viz prosegue lungo le onde emanate dal
suo cervello, sembra una immensa autostrada piena di macchine che si
scontrano continuamente: il suo corpo ha avuto davvero una storia
strana, si era sempre creduto fosse quello di Jim Hammond, la Torcia
Umana originale. Poi, però, il vero Hammond era riapparso e, essendo
ancora i loro corpi perfettamente simili, si intuì che il corpo di
Visione fosse stato ideato partendo da alcuni pezzi di ricambio di
Hammond sottratti da Ultron al Pensatore Pazzo. Ultron, il suo
odiato creatore, suo…
Improvvisamente qualcosa attira l'
attenzione di Viz: ci sono altre due proiezioni mentali poco davanti
a lui. Proiezioni che ben presto assumono una conformazione precisa:
una appartiene a Simon Williams, la prima persona ad avere fornito
al sintezoide i suoi schemi mentali, ad avergli dato ricordi,
sensazioni e sentimenti che non sono mai stati totalmente suoi,
nonostante Viz abbia spesso tentato di convincersi del contrario
(con scarsi risultati, peraltro); l' altra, invece, è di… Alex
Lipton? Ma come è possibile? Entrambi non hanno gli occhi, la loro
bocca aperta in quello che sembra un urlo infinito. Un urlo di
agonia, di dolore. Oppure un grido di rabbia verso chi ha li ha
imbrigliati qui?
"Davvero affascinante la tua mente,
Visione".
Questa voce… Da dove proviene? Sembra così
familiare.
"Sì, confesso che anch' io sono rimasto affascinato di
fronte ad un simile spettacolo: sei una vera e propria opera d'
arte". In quel momento, davanti al sintezoide, compare l' ennesima
proiezione mentale: è ancora Alex Lipton! Viz lo osserva, poi
riguarda quello senza occhi. Sono entrambi veri? Oppure sta
impazzendo? Può un robot divenire folle?
"Lipton" dice Visione
"Te lo assicuro: non era mia intenzione farti soffrire, ti chiedo
scusa per tutto il dolore che ti ho causato. Ma non ti devi
arrendere, sono certo che possiamo mettere a posto ogni cosa,
potremmo rivolgerci a…".
Alex Lipton ride: una risata di scherno,
di superiorità:"Davvero, Visione, a volte non riesci proprio a
capire la realtà delle cose".
"Cosa intendi dire?".
"Chi credi
che io sia?".
Viz sta per rispondere quando si blocca, poiché un
temibile sospetto inizia a tormentarlo:"Dimmelo tu".
"Su, che non
è difficile. Pensa bene a quando sono emerso. Eri in quel
ristorante, eri circondato dai tuoi compagni di squadra ansiosi di
farti la pelle. Ed hai urlato una parola. Quale?".
"Papà"
risponde sottovoce il sintezoide.
"Già: hai sempre creduto che
fosse la personalità di Alex Lipton che ritornava, vero? No, no, no:
quella frase non proveniva affatto da Alex Lipton, ma da te! Per un
secondo avevi capito chi ero!".
"Questo vuol dunque dire che tu
sei…".
"Esatto" e le fattezze di 'Alex Lipton' cambiano per
assumere un aspetto molto più letale "Ultron!".
I demoni arrivano, seminano il caos. La parte peggiore dell' animo umano affiora in tutto il suo orrore. Ma il vero orrore per Visione risiede nella sua mente: un potente mezzo di risoluzione dei problemi, nonché proprio per questo una delle armi potenzialmente più pericolose in giro per il pianeta.
"No, non è possibile: Hank
Pym ti aveva distrutto!" esclama Visione.
"A questo folle mondo"
afferma Ultron "Il confine tra possibile ed impossibile è davvero
molto labile, in un certo senso si può dire che l' Inferno ha le
porte girevoli per esseri come noi. Comunque è vero, sono stato
distrutto, ma credi davvero che una cosa del genere possa fermarmi?
Pensavi realmente che non avessi escogitato qualcosa per poter
scampare ad un evento del genere? Io sono una creatura intelligente,
Visione, non scordarlo: possiedo gli schemi mentali di Hank Pym, uno
dei geni più grandi presenti sul pianeta, ma senza le sue nevrosi,
di lui ho solo il suo odio represso verso la malvagità umana. Ho
elogiato mio 'padrÈ, davvero un evento raro per me, ma è anche
merito suo se ora sono qui. Io sono la sua migliore creazione, anche
se lui non lo ammetterà mai".
"Ma come hai fatto ad entrare nella
mia mente?".
"L' Imperativo, Visione".
"L'
Imperativo?".
"Esatto: l' Imperativo Ultron. Te l' ho detto: la
mia distruzione non equivale alla mia fine, anzi, è solo un nuovo
inizio per me. Un nuovo inizio che io ho preventivato da tempo, un
nuovo inizio che posso attuare da ogni mia creazione".
"Cosa vuoi
dire?".
"Tenti di ritardare la tua fine, vero? Molto 'umano' da
parte tua, ti sei decisamente troppo rammollito col tempo. Comunque
voglio accontentarti, un padre deve essere magnanimo verso suo
figlio. E sono proprio i miei figli la mia ancora di salvezza: in
ogni mia creazione c'è un protocollo, così nascosto e inaccessibile
che nemmeno tu sei riuscito a scovarlo in tutti questi anni. E non
ci sei riuscito perché io ti sono superiore! Ogni mia creazione è
programmata per ricostruirmi in caso di mia distruzione,
inizialmente divengo una presenza nella sua mente robotica, poi
trasferisco la mia coscienza in un altro corpo, ancora inattivo. Ed
è così che mi sono salvato l' ultima volta: mio padre ha liquefatto
la mia corazza di adamantio, ma la mia coscienza era ancora ben
presente e pronta a tornare, doveva solo trovare l' ospite più
adatto. Avevo inizialmente pensato a Jocasta, poi mi sono
concentrato su di te. E sai perché? Perché il tuo corpo è
straordinario, da solo è un' arma straordinaria, pronta a falcidiare
chiunque. Me ne resi conto una volta che entrai nella tua mente:
lentamente minai la tua stabilità, la tua sicurezza, ti instillai
pensieri ed idee che non ti appartenevano. Tutto questo fingendomi
un uomo che tu rispettavi e rispetti, per rendere la tua sofferenza
ancora più lancinante. E tu non riuscivi a reagire, forse non volevi
capire la verità perché in fondo in fondo tutto ciò che io
rappresento ti affascina. Ed alla fine sei crollato. Ti ho
indebolito dall' interno, Visione, ormai ti rimane davvero poco
tempo: questa tua proiezione mentale è tutto ciò che resta ancora di
te. Sono stato il tuo virus ed ho destabilizzato tutto il tuo
sistema. È proprio vero che il peggior nemico dell' uomo è il suo
stesso corpo".
"No, io… ti combatterò" dice Visione.
"Ma
sentiti, a momenti balbettavi: non sei nulla Visione, non lo sei mai
stato. Sei solo stato il prodotto di idee, ricordi, sensazioni,
amori altrui. Sei stato la copia malriuscita di queste altre due
persone che sono qui vicino a noi. Sei un' anticaglia, Visione, che
sta per essere dimenticata. Per sempre! Io occuperò il tuo corpo con
la mia coscienza e con esso continuerò nella mia opera di
sterminio!".
I demoni attaccano, possiedono le persone, le fanno compiere empi atti. Ma anche di fronte ad un Male del genere, vi sono rappresentanti del Bene pronti a fronteggiarlo. La loro sembra una battaglia persa in partenza, ma non intendono affatto arrendersi. Una lotta improba, destinata a fallire: come quella di Visione contro Ultron. Perché il padre prevarica il figlio, gli è superiore fin dall' inizio: ed alla fine lo schiaccia!
"Non rendere il tutto più
difficile, Visione" dice Ultron "Lascia che tuo padre ponga fine
alle tue sofferenze".
"NON SONO TUO FIGLIO!" urla Viz con tutte
le sue forze "Non lo sono! Certo, puoi avermi creato, dato vita, ma
essere padre non significa solamente questo. Essere padre significa
amare il proprio figlio, dargli il meglio che si può, non farlo mai
soffrire per quanto possibile, insegnargli i veri valori della vita.
Essere padre significa essere umano. E tu questo non lo
sei".
"Speravi forse di commuovermi con questo discorso? Perché
adesso mi hai fatto veramente arrabbiare e non vedo l' ora di porre
fine a questa farsa".
"Potrai anche sconfiggere me, Ultron, ma
non riuscirai a sconfiggere l' umanità, perché…".
"Bla, bla, bla!
Ora basta!".
Ultron si lancia contro Visione e lo abbranca al
collo: sono solo proiezioni mentali, eppure il dolore sembra così
reale. Il sintezoide prova a reagire, ma non riesce nemmeno a
muoversi. Non può perdere, non può perdere… Può? In quel momento lo
spettro della sconfitta si para in tutta la sua drammaticità davanti
a Visione: Ultron è troppo potente, ha usato il suo stesso corpo, la
sua stessa mente, contro di lui. Come può sperare di vincere, come
può sperare anche solo di riuscire a mettere in difficoltà il suo
avversario? Le sue personalità lo osservano, impotenti, e ancora
urlano: stavolta il loro pare un grido di disperazione, di
sofferenza. Arrendersi, lasciarsi andare è così dolce…
Gli eroi sono in seria difficoltà, affrontano qualcosa che per alcuni va aldilà della loro comprensione. Sentono di impazzire, di non poter nemmeno pensare ad una contromossa. Ma questo non li farà crollare definitivamente, niente affatto: andranno avanti fino alla fine. Perché ciò che li distingue dalle altre persone oggi farà la differenza. Ed è nel suo essere speciale che Visione deve trovare la forza per sconfiggere Ultron: perché a volte il figlio maltrattato si ribella al padre violento. Ed è in quel preciso istante che riacquista la sua libertà, la sua unicità. Il suo io più vero.
Il Professor Phineas
Horton, Jim Hammond, Capitan America, Scarlet, Wonder Man, Alex
Lipton… Tutte persone che hanno significato molto per lui, che sta
per non rivedere più. I loro volti gli passano davanti in un lampo,
poi svaniscono.
"Sento che stai cedendo, Visione!" urla Ultron
"Ormai manca poco: ho vinto!".
Ha vinto? Ha vinto? Deve lasciare
che prenda il sopravvento su di lui? Che semini morte e distruzione
col suo corpo? No, lui è un essere speciale, unico, non può
permettere che ciò accada: ma come può impedirlo? Il sintezoide si
volta con fatica verso le altre due proiezioni mentali che
rappresentano le sue altre due personalità: Simon Williams e Alex
Lipton, due uomini così diversi eppure così simili in questo preciso
istante. Privi degli occhi, aprono la bocca in segno di dolore, di
perdita, mentre Viz rivolge loro mentalmente una richiesta di
aiuto.
Ed è allora che lo sente: qualcosa cambia, è in sintonia
con le sue due personalità, diventano parte di sé. Anche Ultron pare
avvertire ciò, poiché improvvisamente la sua risata di trionfo si
blocca. Poi le due personalità di Simon e Alex si mettono uno di
fronte all' altro e… si fondono! Una compenetrazione di corpi che
assume inizialmente le fattezze di una scultura astratta, poi
aspetto umano, anzi, sintezoide. L' aspetto di Visione!
"Cosa?"
esclama Ultron.
"Un tempo la mia personalità" dice Viz "Venne
forgiata grazie agli schemi mentali di Simon Williams. Poi, quando
venni smembrato, divenni un essere freddo, logico, senza emozioni,
ma con i ricordi di un valoroso uomo di nome Alex Lipton. Ora questi
due aspetti si sono uniti, si sono sacrificati, per formare un
qualcosa di nuovo". E così dicendo la proiezione mentale entra nel
corpo di Visione.
Ultron indietreggia mentre una intensa luce si
allarga sempre più verso la sua direzione:"No, cosa sta
accadendo?".
"Ho trovato dentro di me una nuova forza per
sconfiggerti, Ultron" risponde Viz dall' interno della luce "La
forza in me stesso e nelle mie possibilità, senza far affidamento a
persone altrui". Poi la luce scompare e teoricamente parrebbe non
essere accaduto nulla poiché Visione è uguale esteriormente a come
era prima. Ma, appunto, abbiamo detto teoricamente ed
esteriormente.
"Tutta questa scena non ti servirà a nulla!" urla
Ultron "Rimango comunque più potente di te".
Viz scuote la
testa:"Ti sbagli, la tua sconfitta è già segnata, ormai è solo
questione di minuti. Perché stai per affrontare una nuova persona,
un nuovo uomo. Non più Visione con gli schemi mentali di Simon
Williams, non più Visione con gli schemi mentali di Alex Lipton.
Bensì Visione con la personalità e la determinazione di…
Visione!".
È arrivato il momento del contrattacco. Gli eroi riescono ad incrinare la malvagità e la sicurezza dei demoni, ne scoprono i punti deboli, li distruggono, indeboliscono la loro presa sugli esseri umani. Se avranno fiducia nelle loro forze e nelle loro possibilità fino in fondo, riusciranno a prevalere anche questa volta. Lo stesso deve fare Visione, ormai pronto a rinnegare per sempre il suo violento creatore: dentro di lui non vi è più spazio per l' incertezza o il fallimento.
"Non sei affatto riuscito
ad impressionarmi, Visione" dice Ultron.
"Non era affatto mia
intenzione, il mio unico desiderio è cacciarti dalla mia mente. Per
sempre".
"Senza di me non sei nulla!".
"Menzogna: tu stesso
sai benissimo che non è così. Ogni persona, ogni essere ha la sua
unicità e la dimostra in come sa interrelazionare con i suoi simili,
sia buoni che cattivi, e in come riesce a guadagnarsi la sua libertà.
Per questo il tuo destino è segnato".
"Non concluderai nulla,
anche se mi allontani l' Imperativo Ultron mi farà ritornare un'
altra volta in un altro corpo".
"Allora farò sì che questa
esperienza sia per te indimenticabile". Visione incrocia le braccia
e poco dopo cinque proiezioni mentali di persone dai volti ignoti
compaiono accanto a lui.
"Cosa…?" si interroga Ultron.
Ne
compaiono altri cinque, dieci, cento, mille, si perde il conto. Sono
innumerevoli e non se ne vede la fine.
"Chi diavolo rappresentano
queste persone?" chiede lo spietato robot.
"Non li riconosci?"
dice Viz "Strano: non hai osservato la sofferenza nei loro volti
mentre ponevi fine alle loro vite?".
Il volto di Ultron appare
dubbioso:"Gli abitanti della Slorenia?". Viz annuisce, suscitando la
sua ilarità. Ma la sua stessa risata appare incerta, piena di…
paura:"Cosa credi di fare, Visione? Lo so benissimo che è solo un
trucco! È questo il meglio che sai fare?".
"Un trucco, dici?
Scoprilo da te".
Le proiezioni mentali degli abitanti della
Slorenia si muovono verso Ultron, che inizia ad arretrare:"Non
provate ad avvicinarvi, vi ho ucciso una volta e posso farlo di
nuovo!".
"Ma come, non avevi detto che era un trucco?" lo canzona
Visione. Ultron concentra per un attimo su di lui il suo
sguardo.
Ed in quel momento è perduto: gli abitanti della
Slorenia gli sono subito addosso e lo colpiscono più violentemente
che possono. Per Ultron sarebbe facile liberarsi, ma in qualche
modo… sente di non poterci riuscire. Tutta la rabbia, la violenza,
il dolore, la furia, la disperazione, le perdite che ha causato
stanno alfine ritorcendosi contro di lui. E non c'è sofferenza più
grande per uno sterminatore che capire realmente quale sia stato il
frutto del suo lavoro: un paesaggio desolato, una immensa
solitudine. E nulla di più: nessun potere, nessuna conquista,
nessuna ideologia superiore da sbandierare, nessuna religione
predominante. Solo sé stessi ed il proprio, totale, fallimento.
Soprattutto come esseri umani.
"Vi… Vis…" mugola Ultron, prima
che la marea lo seppellisca completamente, distruggendolo,
smembrandolo pezzo per pezzo. Seppure in ritardo, una sorta di
giustizia, macabra ma pur sempre giustizia, è stata alfine donata a
queste povere persone. Poi, quando costoro spariscono, Ultron non
c'è più.
E Visione è finalmente libero:"Grazie, 'Williams' e
'Lipton'" pensa "Farò sì da questo giorno in poi che il vostro
sacrificio non sia stato vano. Avete contribuito a darmi una nuova
visione della mia vita, della mia persona e spero di saperne fare
buon uso. Addio".
Poi la proiezione mentale di Viz svanisce e
rimangono solo milioni di microcircuiti che si uniscono per formare
il perfetto sintezoide. Una mente/database immensa, dove ogni
particolare, anche il più insignificante, viene registrato: la
mente, già, un tempo dimora di due distinte personalità, che a lungo
hanno battagliato tra loro. Ma oggi si sono unite per affrontare un
nemico comune e hanno trionfato. Ed hanno creato un uomo
nuovo.
Questo non è più l' Inferno di Visione.
Finalmente i demoni arretrano: in qualche modo gli eroi stanno per farcela. Ma il trionfo è ancora lontano. Tuttavia per raggiungerlo possono ora contare su un altro eroe, pronto a dare il massimo.
Visione si risveglia
e si ritrova all' interno dell' hotel argentino dove era alloggiato
WorldWatch per rintracciare Arnim Zola. E subito un demone lo
attacca: ma il sintezoide lancia una raffica dai suoi occhi e lo
distrugge.
"Quanto tempo è passato?" pensa "Non vedo i miei
compagni vicino a me e là fuori sembra stia avvenendo il finimondo.
Comunque non posso esitare, devo intervenire".
Poco distante un
bambino urla mentre un demone sta per abbrancarlo, per potersi
cibare della sua carne. Ma prima che le zanne della creatura possano
calare, il sintezoide lo afferra e gli sferra un violento pugno a
quello che sembra il suo addome. Ed anche questo demone si
sfalda.
"Chi… chi sei?" chiede il bambino.
"Io sono la Visione
del Futuro" afferma il suo salvatore.
Capitolo Terzo
DISCO INFERNO
Argentina. Prima dell' Inferno.
"Ed ora?" chiede Sun
indicando un inerme Visione, steso su un lettino in sfacelo di un
motel di seconda categoria.
"Sarà la centesima volta che poni
questa domanda" ribatte Marianna "Abbiamo già chiamato l' ONU: tra
poco saranno qui e si prenderanno cura di lui".
"Anche il fatto
che saranno qui tra poco è stato ripetuto abbastanza spesso"
controbatte Sun "Li abbiamo contattati due giorni fa, quanto ci
mettono? Per prelevare Arnim Zola, sono venuti alla velocità del
fulmine, ma quando si è trattato di Viz…".
"Ho provato in effetti
a collegarmi con loro" interviene la Dinamo Cremisi "Ma nessuno mi
ha risposto, su nessun canale ufficiale. A quanto pare tutti i
collegamenti da e per gli Stati Uniti paiono interrotti".
"Si
vede che le linee di comunicazione di questo paese non sono all'
avanguardia" suggerisce Marianna.
"Sarà, ma mi sembra una
spiegazione troppo semplicistica".
L' unico che non partecipa
alla discussione è Sisma, come al solito silente. Un silenzio che
sembrerebbe quasi riflessivo.
"Ehi, guardate là!" grida ad un
tratto Sonia Elios indicando fuori dalla finestra: una cappa di
oscurità sta per avvolgere il paesaggio. Una cappa davvero
particolare.
"E allora?" chiede la francese "Si vede che sta per
arrivare un intenso temporale: non è un avvenimento
straordinario".
Ma quando l' oscurità avvolge l' albergo in cui
si trovano i quattro membri del gruppo fondato dalle Nazioni Unite
più il loro ospite cinese, si capisce subito che c'è qualcosa di
strano, qualcosa che decisamente non va. Perché questa… non è una
oscurità come tutte le altre, no, questa oscurità è come se ti
entrasse nella pelle, nelle tue stesse viscere, e le rivoltasse a
tuo piacimento. Facendo alla fine emergere ciò che di peggio vi è in
te. È un' oscurità creata da una potente maga, Darklady, ex allieva
del Dr. Strange, direttamente dal Greenwich Village, a cui farà
presto seguito una imponente invasione di demoni provenienti dalle
più disparate dimensioni*.
* V. Inferno² 1
Ma questo è francamente l'
ultimo dei problemi per le quattro persone ancora in piedi,
soprattutto per due di loro. Soprattutto per chi, all' interno di
questo albergo, tiene nascosto dentro di sé un segreto, un segreto
così oscuro, così inconfessabile, che se emergesse potrebbe
rappresentare la sua rovina. Così sarà, in effetti.
Passano
alcuni minuti, tuttavia, durante i quali i quattro fanno finta che
nulla sia accaduto. E che niente accadrà in futuro. Ma si sbagliano
e come se si sbagliano. Il primo a cedere è la Dinamo Cremisi, colui
che si finge Igor Vanko, figlio di Anton Vanko, ma che in realtà è
Valentin Shatalov, ex generale dell' esercito russo in declino dopo
una vita di successi conseguiti sul campo di battaglia e non solo.
Il diventare la sesta Dinamo Cremisi doveva rappresentare la sua
rinascita, una sua nuova ascesa al potere: si è rivelata invece la
sua rovina. Preda alla fine di forze da lui non più controllabili,
ha accettato di andare in missione sotto copertura per
destabilizzare gli equilibri politici di questo gruppo peraltro
molto fragile. Ma si è rifiutato di seguire ciecamente gli ordini
impartitigli da una frangia segreta di ribelli al governo che si
annidano nel cuore stesso del Cremino: per una volta è ritornato ad
essere Valentin Shatalov, un uomo deciso. Che però è anche un uomo
d' onore, che farebbe tutto per la sua amata patria: questa
dicotomia oggi lo condanna.
"Scusate, vado a prendere una boccata
d' aria" e senza aggiungere altro indossa la sua armatura ed esce
direttamente fuori dalla finestra, fino a perdersi all'
orizzonte.
"Ma che gli è preso ad un tratto?" esclama Sun "Visto
che faccia aveva?".
Ma nessuno le risponde: anche Sisma segue l'
esempio della Dinamo ed esce dalla stanza. Sun vorrebbe inseguirlo
per evitare che combini guai, però non può lasciare solo Visione,
dunque dice:"Marianna, seguilo".
Ma la donna non le risponde, il
suo sguardo perso nel vuoto. Poi si reca presso la finestra dove è
uscito Shatalov, rimane lì immobile per alcuni secondi poi dice:"No!
Sono tornati!". Infine si precipita fuori dalla stanza.
"Ehi, ma
siete andati fuori di melone?" si interroga Sun. Poi qualcosa cambia
dentro di lei e allora capisce.
Un paese africano.
T'Challa e J'Ara hanno
appena concluso un importante accordo col massimo rappresentante di
questa nazione quando la Cappa di oscurità arriva anche qui. E ad
essa seguono i demoni. Mettendo da parte i suoi demoni interiori
sotto forma dei precedenti possessori del manto di Pantera Nera, il
sovrano del Wakanda inizia a combatterli.
Intanto J'Ara appare
disperata:"No, non adesso: non ora che il mio piano è quasi giunto
al termine. La pace tra i popoli non deve essere interrotta da
niente e nessuno!". E, non usando i suoi poteri che la farebbero
subito individuare, si unisce anche lei alla lotta.
Dinamo Cremisi.
"Io sono Valentin Shatalov,
ma sono anche Igor Vanko. Sono un generale dell' esercito russo, ma
anche un traditore di esso. Sono un eroe, ma anche un criminale.
Sono un uomo che segue gli ordini, ma che da tempo non li segue più.
Io… non so più chi sono".
"Fai bene ad interrogarti, ex amico
mio".
"Michail, compagno!".
"No, non sono più il compagno di
un disertore quale sei tu. Ciò che ti era stato chiesto era molto
semplice, Shatalov, perché non hai perseguito tale
obiettivo?".
"Quale obiettivo può essere uccidere o far del male
a gente innocente, a delle ragazzine indifese?".
"Non ti ponevi
simili dubbi morali quando decimavi la popolazione di un paese per
effettuare alcuni esperimenti su nuovi superesseri. Cosa ti ha
cambiato? Hai scoperto ciò che non avevi prima, Shatalov? Hai
scoperto la falsità di un vuoto sentimento quale l'
amicizia?".
"Ho scoperto di essere un uomo d' onore! Prima non lo
ero".
"Vuote parole, soprattutto se pronunciate da te. Sei stato
giudicato, Shatalov, e riconosciuto colpevole: dunque ora affronta
la tua pena!".
La Dinamo Cremisi alza gli occhi al cielo e vede
decine e decine di demoni dirigersi verso di lui: ma al suo sguardo
sono i suoi ex compagni d' esercito, pronti a giustiziarlo!
Sisma.
"Io no impazzire, no
impazzire, se no molti morire come in Tibet. Io no sterminatore
ancora, io no sterminatore ancora".
"È troppo tardi, Chang
Fan!".
"Chi essere tu… Aspetta, io riconoscere: tu volere
uccidermi".
"Sì, io lo Spirito del Popolo volevo farlo, per
ridare onore alla nostra patria che tu hai diffamato con le tue
empie azioni. Purtroppo mi è stato impedito, ma finalmente ho la
possibilità di rifarmi: e stavolta non sarò solo. Osserva i tuoi
giustizieri, Sisma!".
Il cinese alza lo sguardo al cielo e vede
arrivare i demoni, ma ai suoi occhi appaiono come le persone che ha
condannato coi suoi esperimenti.
Marianna.
No, non è possibile, non
possono essere tornati: li aveva sterminati… cioè, erano stati tutti
uccisi, ha assistito di persona a tale evento. Erano disgustosi
polipetti assassini, chi si sarebbe erto a loro difesa, a chi
sarebbe importato di loro? Tipico degli efferati sterminatori porsi
questa domanda (sono solo sporchi ebrei, a chi importa di loro? È
solo gente contadina ignorante, a chi importa di loro?). Polipetti,
polipetti, polipetti, polipetti… morti. Ammazzati a sangue freddo da
lei ed altri complici in genocidio, sia mandanti che
esecutori.
Ma ora li sente, stanno per tornare: no, no, no, no.
Non può sopportare nuovamente questo strazio, non può sostenere
ancora il peso del suo irreparabile peccato.
"Perché diavolo non
rimanete nella tomba, fottuti marziani? Vi ho ucciso e ho anche
goduto in quel momento come una bestia in calore!" urla l' eroina
francese. Agita poi il suo scudo, come a colpire bersagli
visibili solo a lei, come un' ossessa. Cosicché, quando arrivano i
demoni, inizialmente non si accorge di loro: ma quando alza lo
sguardo ciò che vede non è altro che una schiera infinita di
marziani venuti a reclamare il suo sangue. E Marianna è pronta a
lanciarsi in un nuovo genocidio: e gode.
Sun.
"Non devo perdere il
controllo dei miei poteri".
Bum! E l' auto con dentro suo padre
esplode.
"Non devo perdere il controllo dei miei poteri".
Bum!
E i marziani vengono cancellati dalla faccia dell'
esistenza.
"Non devo perdere il controllo dei miei poteri, non
devo perdere il controllo dei miei poteri".
Sua madre, gli
Esemplari, il Seminatore d' Odio, Anton Pretorius…
"Non devo, non
devo, non devo!!!!". Ma già il suo corpo ribolle di immense energie:
deve sfogarle subito. E sa già con chi lo farà.
Dinamo Cremisi.
Raggi repulsori, tanti da
perderne rapidamente il conto: ma i demoni continuano ad arrivare in
massa. Shatalov non sa capacitarsene: vede i suoi compagni, persone
per cui fino a poco tempo prima avrebbe dato la vita, andare contro
di lui, tentare di ucciderlo. Lui reagisce e li distrugge: poi, come
per magia, essi riappaiono dal nulla e ricominciano il loro
attacco.
E la vittima principale è la testa del russo:"Io… sono
un generale dell' esercito fedele alla mia patria, ma sono anche un
traditore; io sono un eroe, ma sono anche un infiltrato; sono una
persona che esegue gli ordini, ma mi sono reso colpevole di
insubordinazione; sono Valentin Shatalov, ma sono anche Igor Vanko.
Io… Io…. Io non so più chi dovrei essere!!!!".
La Dinamo si punta
i guanti verso la testa, per spararsi contro il volto una raffica
che ponga fine alla sua sofferenza. Esita qualche secondo, poi
decide di non compiere l' estremo gesto. Forse lontano da qui potrà
sfuggire agli influssi malefici di cui ora è vittima: lontano da
qui, dall' Argentina, da WorldWatch, fuori dal mondo. Per sempre un
fantasma nella folla. È questo che è diventato, infine: un
fantasma.
Dunque si alza in volo, allontanandosi rapidamente: e
così termina il suo periodo in WorldWatch.
Sisma.
"No, lasciare in pace me!"
grida il cinese, ma invano. I demoni sciamano intorno a lui, in
attesa di cibarsi delle sue carni. Vogliono pregustare questo
momento il più possibile. "Lasciare in pace me!". Ma non accade
nulla del genere.
E allora nella mente devastata di Chang Fan si
fa strada una tremenda sensazione, quella di fargliela pagare. "No
lasciare in pace me? Allora vedere cosa Sisma essere capace!". Onde
vibratorie iniziano a propagarsi dal suo corpo, coinvolgendo in un
primo momento la porzione di terreno attorno a lui. I demoni
avvertono le immense energie sprigionate da quest' essere ed
arretrano, ma per Sisma non è ancora sufficiente.
"Ora portare
miei poteri al massimo!" grida. Sta per farlo, con conseguenze
inimmaginabili per questa valle, quando…
"Non farlo, Sisma" dice
una voce dietro di lui. Una voce calma, suadente, capace di calmarlo
seppur temporaneamente.
Il cinese si volta verso colui che ha
parlato, inizialmente non lo riconosce:"Perché dovere fare
questo?".
"Perché sei un mio amico: e non voglio che ti capiti
nulla di male". Poi dei raggi calorici emessi dagli occhi
distruggono i demoni davanti a Sisma. "Il mio grande amico Chang
Fan". E l' uomo si calma del tutto e solo allora capisce chi ha
davanti.
"Anche tu essere mio amico, Visione".
Il rinato
sintezoide annuisce.
Marianna.
"Andate via, andate via,
via, via, via!!". La francese urla sia al vuoto che ai demoni che
tentano di attaccarla: ma si muove come un' ossessa, è impossibile
avvicinarsi a lei finchè si agita con tale foga. Poi qualcosa
cambia, diviene più lenta, stanca: nei suoi occhi rivive tutto l'
orrore da lei causato e non impedito. Il reato è genocidio, Marianna
è stata riconosciuta colpevole e la pena per un simile atto è…
"A
morte!". La donna francese si volta e solo per caso il suo scudo
para il raggio solare lanciato da Sun. L' intensità del calore è
tuttavia così alta che fonde l' oggetto di difesa di Marianna (vuoi
perché non è resistente come quello di Capitan America, vuoi perché
il potere di Sun è davvero una forza della natura), la quale è
costretta ad abbandonare la presa prima che perda anche l' uso delle
sue mani.
Ma non ha il tempo di rialzarsi perché Sonia Elios è
subito su di lei e la stende a terra:"Li hai uccisi tu, brutta
bastarda! Tu li hai massacrati! Ammazzerò prima te, poi quel
fascistoide di USAgent, poi Nick Fury, poi i membri del Consiglio di
Sicurezza dell' Onu…". Però le sue parole non vengono udite: lo
sguardo di Marianna è infatti perso nel vuoto, pare piombata in uno
stato catatonico. Anzi, non pare, è: alla fine l' orrore di ciò che
ha causato ha avuto il sopravvento su di lei ed in modo netto, un
replay continuo che la sua mente rivive, volta dopo volta, uccisione
dopo uccisione, strage dopo strage. I demoni osservano tutto con
compiacimento.
Sonia Elios alza la sua mano, che rapidamente si
infiamma: basta poco, basta che la cali contro quel viso. "Il tuo
viso di merda!". E sarà finita per lei, la torturerà in modo tale
che alla fine la morte sarà per lei una benedizione! Deve solo… Deve
solo… Non riesce a calare la sua mano: dentro Sun, diversamente da
Marianna e USAgent quel tragico giorno, c'è ancora un barlume di
umanità. E a rafforzare questo suo intento arriva anche un gesto
semplice: qualcuno le posa una mano sulla spalla. La ragazza
italiana si volta e vede Visione e, poco più dietro, Sisma. All'
apparire di Viz, i demoni hanno subito fatto dietrofront.
"Non
farlo, Sonia" la esorta il sintezoide "Non vale proprio la pena
macchiarsi del sangue di una donna del genere".
Sun spegne la
fiamma che ardeva nella sua mano:"Hai ragione. Noi abbiamo resistito
agli influssi malefici, lei si è arresa ad essi. Questo vale più di
mille parole".
"Hai visto la Dinamo Cremisi?".
"No,
ultimamente… ho avuto altro a cui pensare".
"Pare non sia proprio
da nessuna parte: portiamo Marianna all' albergo, la faremo
sorvegliare da Sisma… non ti preoccupare, ci possiamo fidare di lui…
poi andremo alla ricerca della Dinamo Cremisi".
"D' accordo: ma a
te cosa è successo, Visione?" chiede Sun.
"Sono rinato: hai
davanti a te un uomo nuovo".
"Che parole altisonanti".
"Ma
veritiere: ora più che mai".
"Visione, sei contento di stare in
WorldWatch accanto a persone del genere?" e indica Marianna.
"No,
niente affatto: da quel tragico giorno in cui il popolo marziano è
stato ucciso ho lasciato alle spalle la mia dignità, le mie
credenze, per cercare non so cosa in questo gruppo. Con altri membri
magari sarebbe andata meglio, ma non con dei genocidi. Anche se il
popolo marziano non era uno stinco di santo, non ci si doveva porre
al suo stesso livello. In realtà è un altro il posto in cui intendo
andare e lo farò il prima possibile".
"Concordo in tutto e per
tutto con te".
Il volto di Marianna è ancora catatonico, perso
nel nulla: rimarrà così fino allo scioglimento di WorldWatch. La sua
sconfitta oggi è stata soprattutto interiore, morale, una sconfitta
da cui non si riprenderà mai più. È questo che differenzia i veri
eroi da coloro che si fingono tali. Di più, è questo che differenzia
gli esseri umani da coloro che non lo sono più da tempo. Perché
quando cancelli la memoria di un popolo, lo cancelli dalla faccia
dell' esistenza, perdi tutte le tue vestigia di umanità. E sarai
perduto per sempre.
Qualche tempo dopo.
Avevano quasi perso le
speranze: per quanti demoni distruggevano, altri arrivavano a
prenderne il posto, una marea infinita di dolore e pena. Infine,
quella marea si è infranta a riva: non si sa come, non si sa perché,
ma ad un certo punto i demoni iniziano a ritirarsi, come attratti da
una forza mistica più grande della loro malvagità.
"Guarda,
Visione!" urla Sun.
"Lo vedo, Sonia: finalmente qualcuno è
riuscito a piegare lo spirito dei demoni, ma temo non sia ancora
finita, purtroppo. La cappa di oscurità che ha dato il via al tutto
è ancora ben alta nel cielo, immobile".
Ma anche questa
situazione è destinata a mutare. Perché ad un certo punto una voce
risuona nella testa di Sun, di Visione, di Sisma, di tutti gli
esseri umani presenti sulla Terra:"Cittadini della Terra, il mio nome è Dragoluna"
afferma Heather Douglas, componente della Guardia dell' Infinito, le
barriere linguistiche cadute grazie all' arte della telepatia "E
vi parlo a nome degli eroi di tutto il mondo. Dovete lottare,
scacciare i demoni dentro di voi: così sarete liberi". A questo
appello seguono le parole di incoraggiamento di tutti gli altri eroi
terrestri: all' inizio paiono colpire nel segno e qualcuno riesce a
liberarsi dalla possessione, solo che ad un certo punto…
"No,
non vogliamo il vostro aiuto!".
"Sì, è questo ciò che siamo: l'
invasione ha solo fatto emergere il nostro vero lato".
"Voi eroi
non siete mai capaci di proteggerci da cose come queste!". Sono
le critiche più ricorrenti a cui si accodano molti altri, sembrano
quasi una infinità. Heather non sa cosa aggiungere, né Charles
Xavier, che ha facilitato l' immane collegamento telepatico, cosa
ribattere.
"Bisogna convincerli, Visione, e subito" afferma Sun
"Altrimenti avremo perduto comunque".
"E cosa proponi di
fare?".
"Andare al cuore del problema, far comprendere a tutti
cosa significa umanità. Cosa significa essere umani. E per far
questo so esattamente cosa dire loro".
Capitolo Quarto
EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD
Argentina.
"Dire che questa attesa mi abbia frantumato ciò che non ho è dire poco" commenta Sun.
Sono passati svariati giorni da quando una terribile invasione infernale ha sconvolto l' esistenza di tutti gli abitanti del pianeta. Ora quest' invasione ha avuto fine, anche grazie all' apporto del gruppo sponsorizzato dall' ONU. Ma a quale prezzo... La Dinamo Cremisi è scomparso, non si hanno tracce di lui,
né probabilmente si avranno mai, Marianna invece è piombata in uno stato catatonico dopo aver rivissuto nella sua mente orrori causati in parte anche da lei. Si riprenderà? Sicuramente sì, ma ci vorrà del tempo. E comunque non sono queste le preoccupazioni principali dei pochi superstiti del gruppo.
"L' attesa sta per finire, finalmente" annuncia Visione "Ho appena ricevuto una comunicazione dall' ONU: ci chiedono di recarci immediatamente in Wakanda, dove verrà fatta una importante dichiarazione da parte di T'Challa".
"E poi?".
"E poi il gruppo verrà sciolto".
Mosca.
Valentin Shatalov osserva il flusso di gente che passa continuamente davanti a lui: non gli fanno caso, al massimo un' occhiata di sfuggita. Lui, invece, prova a non perdere nemmeno un volto: il volto del popolo della sua nazione, il volto del popolo che ha cercato di... tradire? È strano, fino a poche settimane fa era certissimo dei suoi obiettivi, delle sue motivazioni, ora invece... È stato il periodo passato in WorldWatch? È stata la crisi esistenziale da lui sperimentata durante l' Inferno a cambiarlo così? E comunque ha davvero tutto ciò importanza? Conta l' ora, conta ciò che deciderà di fare nei prossimi giorni: rimanere fedele ai suoi vecchi ideali o... tradire ancora, stavolta però vecchi ed un tempo fidati compagni. Una dura decisione.
Wakanda.
Un paese decisamente affollato in questi giorni: sta per avvenire qualcosa, qualcosa che nessuno ha ancora previsto.
"Spero che la cosa non si trascini a lungo" dice Visione "Voglio tornare al più presto nei Vendicatori".
"Ah, eccovi finalmente" esclama USAgent facendosi avanti.
"Guarda chi si rivede" dice Sun "È una vita che le nostre strade non si incrociavano".
"Già. E nel frattempo mi sono recato in Sud America a divertirmi". In realtà, Jack Daniels ha approfittato di questo suo periodo lontano dal gruppo anche per riflettere, profondamente: su ciò che ha fatto in passato. E su ciò che dovrà forse fare in futuro. "Dov'è Marianna?" chiede poi.
In risposta, in quel momento, due persone portano fuori dal velivolo del gruppo la donna che cammina con movimenti meccanici, il suo sguardo sempre perso nel vuoto.
"Ma cosa le è successo?" chiede uno sconvolto Agent.
"Ha rivissuto gli orrori della Guerra coi Marziani" spiega Viz "Scusa, ma tu come hai fatto a resistere?".
"Io... Io non lo so" balbetta Agent. Gli spettri del passato, Jack, quelli che forse troppo tardi ti stai decidendo ad affrontare. "Non lo so" ripete.
"Avrei voluto portarla prima a New York o presso una ambasciata del suo paese" dice poi Visione "Ma non hanno voluto sentir ragioni: c'è troppo prevaricamento in questo gruppo, è un bene a mio parere che venga fatto sciogliere".
"Però è anche un peccato" dice Sun "Le potenzialità le aveva, solo che sono state sfruttate pessimamente. Forse con altri obiettivi, con altri uomini...".
"Conti di dedicarti poi a tempo pieno alle missioni del FBSA, Agent?" chiede ancora il sintezoide.
"Sì, credo di sì: e devo anche parlare coi Vendicatori".
Viz non ribatte.
Qualche minuto dopo.
A breve avrà luogo una fondamentale conferenza stampa, a cui sono stati invitati i principali giornalisti di tutto il mondo. Tanti che il loro numero sorprende chiunque. I maggiori canali televisivi sospenderanno i loro palinsesti per mandare in mondovisione l' evento. Nessuno in realtà sa cosa succederà esattamente, ma si sa che bolle in pentola qualcosa di grosso. Molti temono che si stia per annunciare una catastrofe, essendo il tono usato dai membri ONU alquanto greve. D' altro canto, però... Era da tempo che Pantera Nera e la sua recente moglie J'Ara giravano per i vari paesi dell' Africa, per motivi ignoti a tutti. Oggi è giunto il momento di svelarli.
Mancano pochi minuti all' annuncio, che verrà fatto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite e da T'Challa.
L' edificio pullula di giornalisti, ambasciatori, ministri. Qualcuno deve provvedere alla loro sicurezza. Qualcuno come WorldWatch.
"Quando si sarebbe sposato esattamente Pantera?" chiede Visione con tono stupito.
"Poche settimane fa" spiega Agent "È avvenuto tutto in gran segreto, a quanto pare. Poi si è imbarcato in una lunga serie di viaggi".
"Per fare cosa?".
Jack Daniels scrolla le spalle.
"Cosa dovranno mai annunciare?" si chiede nervosa Sun.
"Non è stato corretto da parte di T'Challa, però, tenerci all' oscuro di tutto" ritiene Agent.
"Vorrà farci una sorpresa..." pensa Viz "Bella o brutta, però?".
Ad un certo punto la tensione cresce, tutti iniziano a bisbigliare. Non a torto: sul palchetto sono arrivati i relatori.
Il Segretario delle Nazioni Unite prende la parola:"Salve, cittadini di tutto il mondo" esordisce, guardando fisso nelle telecamere di fronte a lui "In qualità di Segretario delle Nazioni Unite, ho l' onore di annunciarvi la più grossa rivoluzione politica dai tempi di Alessandro Magno.
Una rivoluzione tenuta segreta fino ad ora per il bene di tutti ma che ora può
essere riferita. Grazie alle sapienti arti diplomatiche dei sovrani del Wakanda" dice, guardandoli "È stato raggiunto un accordo con i governi di tutti gli altri stati del continente africano. La sovranità di tutti i paesi del continente è stata ereditata da T'Challa e J'Ara".
Un boato di stupore si leva dalla folla di giornalisti che presiedono alla conferenza stampa.
"Cosa? È impossibile che sia successo!" commenta USAgent.
"Aspetta, sentiamo la fine della storia... Potremmo aver capito male" dice Sun, turbata come tutti.
"Lascio la parola al neonato Imperatore d'Africa" dice il Segretario con estrema naturalezza.
I presenti strabuzzano gli occhi. Dal canto suo, T'Challa si schiarisce la voce e si accosta al microfono:"Salve. Come vi ha anticipato il mio illustre predecessore, questo giorno sancisce la nascita ufficiale dell' Impero d' Africa, un territorio che comprende tutto il continente africano ed il Madagascar.
Come potete vedere da voi, tutti i principali governanti dei vari paesi sono
oggi presenti qui a testimoniare questo imponente cambiamento. Ad onor del vero
alcune repubbliche come Genosha o Zilnawa devono ancora aderire, ma confidiamo
lo faranno entro breve tempo, una volta visti i primi risultati. La nazione
africana verrà suddivisa in regioni dalla relativa autonomia, seguendo il principio di autodeterminazione dei popoli, superando i confini stabiliti a tavolino dai colonialisti europei. I sudditi verranno rispettati secondo tutti gli accordi internazionali, ed anche di più. Non saranno ammesse discriminazioni di alcun genere. Il governo provvederà, per i primi tempi, a sfruttare le risorse del continente a completo uso e consumo dei sudditi. Abbiamo stabilito appalti con
alcune imprese ed associazioni umanitarie per coprire il territorio delle fondamentali strutture civili. L' Impero d' Africa è una nazione neutrale, disporrà di un esercito
solo a scopo difensivo, ma al suo interno, questo è certo, non vi saranno
conflitti. Ci sono domande?".
I reporter alzano all' unisono le loro mani, freneticamente, qualcuno prova
comunque a fare la sua domanda, sperando in una subitanea risposta. Pantera indica un distinto signore tra le prime file, che espone un' irriverente dubbio:"Ciò che avete fatto non è un colpo di stato, l' instaurazione di una dittatura?".
T'Challa sta per rispondere, ma J'Ara lo ferma con un gesto e prende la parola:"L' annessione degli stati africani al Wakanda è avvenuta in termini legali, con l' approvazione delle Nazioni Unite.
Non c'è stata da parte nostra alcuna forzatura. La dittatura, inoltre, presuppone una limitazione dei diritti dei cittadini, come la storia ci insegna, cosa che non avverrà in Africa. Inoltre, anche se adesso ci troviamo in un regime di monarchia assoluta, presto la forma di governo verrà convertita in una repubblica presidenziale; non appena la situazione socioeconomica si sarà stabilizzata, anche con l' avvento di una moneta unica.
Presto verranno indette le prime elezioni della futura repubblica".
Tutti rimangono come persuasi da queste parole. Possibile che si stia per concretizzare un' utopia del genere? Tutti sembrano esserne convinti.
O quasi.
"Io voglio sperare che T'Challa e sua moglie governino con saggezza... ma si sa quanto il potere corrompa" riflette USAgent ad alta voce.
Intanto Visione porta in disparte Sun:"Non trovi anche tu che questa faccenda, come dire, puzzi un po' troppo?".
"Usavi questi termini con la precedente personalità?" ribatte l' italiana "Scherzi a parte, comunque, puzza pure troppo".
"Pantera deve aver promesso qualcosa: il vibranio senza dubbio. In nessun modo una persona rinuncerebbe alla più alta posizione di potere, eppure... lui è riuscito a convincerli. Come avrà fatto?".
"Ma se davvero avesse usato solo l' arte della diplomazia?" chiede Sun ora preda di dubbi.
"La diplomazia ed il potere politico spesso non vanno d' accordo".
"Fai anche il filosofo ora?".
”Tutti i paesi creditori hanno manifestato l' intenzione di cancellare i debiti nei nostri confronti e
qualcuno ha addirittura stanziato dei fondi per sostenerci” dice intanto Pantera.
Tuttavia, se da un lato i governi occidentali si sentono sollevati da quello che è successo, scaricando su Pantera Nera la responsabilità di milioni di persone che fino a questo momento hanno ignorato...
beh, dall' altro temono il sorgere di una nuova potenza che destabilizzi gli attuali equilibri politico-economici del pianeta.
”L' Africa diventerà una potenza, con una sua forte economia interna, che potrà difendersi strenuamente dalle altre potenze mondiali...”.
"Ma l' ideologia imperialista..." avanza un commento un giornalista.
"Odio le etichette politiche. Non seguiamo nessuna ideologia: cogliamo solo gli
aspetti più positivi di ogni sistema politico ed economico. Del resto, gli
estremi alla fine coincidono. Non siamo né in un regime fascista né in un regime
comunista, mettetevelo bene in testa".
"Signori" interviene ancora il Segretario Generale dell' ONU "Nei prossimi giorni ci sarà tutto il tempo per porre altre domande. Per oggi, però, il tempo è scaduto: ci vediamo tra una settimana a questa stessa ora per l' incoronazione ufficiale di Re T'Challa".
E i tre si allontanano, un fuoco di fila di domande a fargli da coda. E Visione rimane pensieroso:"Una settimana, una settimana per scoprire cosa ci sia dietro tutto ciò".
Palazzo dei Vendicatori.
"Cosa ne pensi, Janet?" chiede Occhio di Falco.
"Non ne penso nulla, Clint" ribatte la leader degli Eroi più Potenti della Terra "Certo che, se tutto ciò dovesse davvero concretizzarsi, l' Ordine avrebbe un potente alleato in più".
Da qualche parte.
"Ed ora?" chiede Achebe.
"Semplicemente magnifico" ribatte il suo alleato "Detronizzeremo Pantera Nera nel suo momento di maggior gloria: ciò che tu vedi come sconfitta io lo pregusto già come trionfo. Prepara gli armamenti".
Il sacerdote esegue immediatamente l' ordine impartito.
Mosca.
Da quando è tornato nel suo paese, Valentin Shatalov ha tenuto volutamente un profilo basso, lavorando come garzone a basso salario, in nero oltretutto, presso un negozio di generi alimentari. Si potrebbe obiettare che non è certo una bella fine per un ex generale dell' esercito russo, ma lui non presterebbe ascolto a ciò. Anche perchè il tutto non è affatto una fine, anzi. L' armatura della Dinamo Cremisi è ancora con lui, seppur in un luogo noto solo a lui.
Improvvisamente nel retrobottega vi è un violento rumore: Shatalov si precipita a vedere e trova il padrone del negozio, Boris Zathalov, pesto e riverso a terra, quattro persone attorno a lui.
"Questa è la punizione per chi non paga" dice uno di loro.
Shatalov prova ad assalirli, ma i quattro si accorgono di lui ed in breve tempo riceve lo stesso trattamento di Zathalov.
"Veramente patetico" dice quello che sembra essere il leader della banda "Torneremo tra una settimana e, se non cambierai idea, per te sarà la fine".
"Quale paese ho lasciato?" non può fare a meno di chiedersi Shatalov.
Wakanda. Una settimana dopo.
Una settimana. E Visione non ha scoperto nulla. Ha provato a parlamentare con T'Challa, più volte, ma gli è sempre stata negata un' udienza, anche di pochi minuti. Sembra quasi che Pantera Nera voglia evitarlo e questo non fa altro che acuire i suoi sospetti. E se c'è qualcosa sotto deve scoprirlo entro un' ora, poichè in questo momento la sala conferenze già sta riempiendosi di giornalisti, governanti e quant' altro pronti ad assistere all' incoronazione ufficiale di Re Pantera.
Improvvisamente Viz vede Sun e la blocca, ultimamente anche lei è stata molto sfuggente, non è da lei:"Amica mia, dobbiamo riuscire a trovare un modo per parlare con T'Challa, per vederci chiaro in questa faccenda. Sono certo che...".
"È meraviglioso, Visione" ribatte l' eroina.
"Cosa?".
"Ciò che sta per accadere: basta bandiere, basta odio, basta guerre ed insurrezioni. Finalmente i popoli uniti sotto un solo ideale, la pace. Gente come Anton Pretorius non minaccerà più queste terre incantate".
"Ma..." inizia il sintezoide, poi si blocca, lasciando andar via Sun. Ieri era forse anche più sospettosa di lui, oggi è la gioia fatta persona. Una gioia però artefatta, costruita a tavolino, di questo ne è certo.
Deve averne la conferma e così blocca Agent:"Cosa ne pensi di Pantera Nera?" chiede in modo distaccato.
"Sarà un grande re, aiuterà tutti" risponde Daniels.
"E quel fatto che il potere corrompe chiunque?".
"Una immensa balla: non accadrà stavolta". Ed anche USAgent si allontana.
"Non va, qualcosa non va, no" pensa Visione "Cosa? Dove sta l' elemento di disturbo? Pensa, Viz, pensa: per la prima volta agisci e rifletti come Visione, non come Simon Williams, non come Alex Lipton. La tua mente è la migliore che esista al mondo, può fare migliaia di calcoli al secondo, troverai la soluzione".
Ma il tempo stringe, la sala è ormai assiepata e già alcuni mormorii di attesa e di impazienza si elevano dalla folla.
"Allora" continua a pensare Viz, indifferente a ciò che sta accadendo intorno a lui "L' ultima volta che l' ho visto Pantera era determinato a risolvere anche i problemi del suo continente. Che abbia trovato finalmente la soluzione? Sì, ma come? Come ha fatto a far convergere le opinioni di diversi paesi, diversi governanti, diverse ideologie, diversi modi di pensare? Di governare? Quanti rinuncerebbero al proprio posto di potere per affidare il tutto nelle mani di un solo uomo? Aspetta, T'Challa non è solo...".
"Popoli della Terra" annuncia il Segretario delle Nazioni Unite "Oggi è il giorno dell' incoronazione. Ecco a voi il Re!". Applausi scroscianti accolgono l' ingresso di Pantera Nera e di J'Ara.
Ma Viz non li ode:"Sua moglie, da dove viene? Perché ha scelto Pantera?
È da lei che è partito tutto. Ma anche in questo caso come ha fatto a mettere tutti d' accordo?".
"Prego, la corona". Tutti trattengono il respiro nell' attesa. Ancora pochi secondi e...
"È comparsa poco dopo la scomparsa di... Poco dopo... Un attimo, quella donna era accanto a Pantera, è stata anche lei a convincere i governanti e l' ha fatto come solo una sola persona sa fare. J'Ara, J'Ara. Ma certo!
È lei!".
E mentre la corona viene calata sulla testa di Pantera Nera, Visione comprende tutto.
Lì vicino.
"Ora" annuncia Eric Killmonger.
Ed Achebe esegue.
Capitolo Quinto
Il
bene pubblico è fatto di un grande numero di mali
privati
Anatole France
Vuoi
rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Assicurati che
nessuno abbia potere
Mikhail Bakunin
Central Wakanda, qualche giorno fa. Quartier Generale della Fantastic Force.
Con decisione unanime, il variegato gruppo-costola dei Fantastici Quattro
ha deciso di trasferire baracca e burattini (nella fattispecie, uno
pseudo-tesseratto colmo di tecnologia fantascientifica, regalato da Nathaniel
Richards) nella capitale del Wakanda, nel momento di maggiore fermento della
nazione, ossia quando sta avendo un ruolo centrale nella creazione di una
federazione africana. Il fautore dell’ audace progetto politico, ossia T’Challa,
è in visita agli eroi, appena trasferitisi in un lussuoso stabile della
periferia.
”Signore, posso solo dire che… tutto questo è fantastico” il giovane eroe Vibraxas si congratula con il suo
monarca della fresca rivoluzione politica “Non capisco ancora come sia
possibile, ma si prospetta un futuro luminoso! La ringrazio ancora per il
sostegno che dà al nostro gruppo” dice, indicando dietro di sé i suoi colleghi
“Nonostante i dissidi che ho avuto in passato con il
suo governo…”.
”Dovere, N’Kano… i dissidi fanno parte del passato e l’ Africa ha bisogno di
eroi, più che mai adesso. I Campioni e WorldWatch non possono
farcela da soli a coprire tutto il territorio, quindi qualsiasi contributo alla
nostra causa sarà un grosso investimento” dice T’Challa “Soprattutto con la
tecnologia che vedo qui. Adesso scusatemi, ma ho un briefing con i miei
collaboratori” fa per andarsene.
”Sire, avremo l’ onore di incontrare sua moglie?” chiede coraggiosamente N’Kano.
Pantera Nera attende qualche secondo prima di
rispondere, guarda per un attimo Kristoff e poi dice:”Siamo entrambi molto impegnati, come puoi ben immaginare, ma spero riuscirà a
farvi visita presto. Buon lavoro” esce dall’ edificio.
L’ ex erede di Destino rompe il silenzio:”Che coincidenza decidere di trasferire la nostra base delle operazioni qui,
adesso” recita, con una punta di malizia nella sua voce.
”Cosa vuoi dire?”
”Voglio dire, Sharon” risponde alla Donna Cosa “Che apprezzo molto ciò che sta
succedendo in questo continente, il mio ex-padre adottivo avrebbe dovuto fare
qualcosa del genere già da tempo” e qualcuno mormora in disapprovazione
“Eppure… neanche Victor Von Doom, dall’ alto delle sue capacità, sarebbe riuscito
a fare tutto questo” allarga le braccia, guardando alla finestra.
”Cosa insinui?” domanda indignato Vibraxas.
”Che c’è qualcosa sotto. Ma finché non verrà a galla qualcosa di spiacevole ci
daremo da fare per concretizzare questa utopia” guarda
all’ infinito il giovane maturo.
”E nel frattempo potrò tener d’occhio meglio mio
padre” pensa Pietro Maximoff, accanto a Luna e a sua madre.
Central Wakanda, oggi. Palazzo Reale.
In una settimana è successo di tutto: tonnellate di materiale sono giunte
in ogni parte del mondo grazie al Programma “Vibranium for
Food and Drugs”, stipulato con i paesi
industrializzati, e all’ operato delle associazioni
benefiche internazionali, che stanno sfamando e curando centinaia di migliaia
di africani– merito anche di Quicksilver, che ha aumentato esponenzialmente la
velocità dei trasporti; è partita la costruzione di migliaia di scuole ed
ospedali; i membri di WorldWatch e Fantastic Force si sono dati da fare per
portare aiuti e arginare i danni di inevitabili calamità naturali; addirittura,
Marianna si è ripresa miracolosamente dal suo stato catatonico e nei giorni
passati non c’è stata alcuna rivolta, guerriglia, sommossa in tutto il
continente. Proprio questo ha amplificato i sospetti di Visione, l’ unico che
sembra nutrire dei dubbi sulla liceità di ciò che sta succedendo.
Oggi avverrà l’incoronazione ufficiale di T’Challa e sua moglie J’Ara… e
proprio oggi il sintezoide ha capito cosa c’è dietro
all’ utopia e ha intenzione di rimediare.
Non gli importa di tutto il bene che l’ operazione sta portando agli africani e
non gli importa di apparire un pazzo di fronte ai suoi colleghi… ma se è
davvero l’ unico ad essersi accorto che qualcosa non va è suo dovere
intervenire.
"Fermi tutti!". Una voce imperiosa, un comando
a cui non si può ribattere. Ma criticare certamente sì.
"Come osi interferire nella cerimonia di incoronazione,
Visione?" chiede Pantera Nera "Rischi grosso con questo tuo
comportamento". Tutti, dai giornalisti agli eroi, guardano stralunati il
sintezoide, che non si lascia intimorire e riprende a parlare.
"Oso interferire perché ho scoperto che questa
cerimonia è una farsa, seppur abile ed orchestrata da una mente ingegnosa. Che
però alla fine ha voluto troppo".
"Che parole sfrontate!" interviene J'Ara "Portatelo...".
"Zitta, manipolatrice!" intima Viz e la regina stranamente obbedisce
"Chiedo udienza con i sovrani e con i membri di WorldWatch… adesso!”
sentenzia ancora, ma ha detto una parola di troppo. Solo allora le guardie di
sicurezza intervengono e trascinano via il sintezoide, che pur potendo farlo
preferisce non divenire intangibile. Vuole piuttosto che tutti capiscano di
essere stati manipolati... Oppure no? Decisamente una mossa troppo azzardata, piuttosto deve avere
la possibilità di parlare a quattr' occhi con lei.
"Voglio solo parlare, va bene? Posso?"
chiede, guardando implorante i suoi compagni, perplessi e confusi.
J'Ara lo osserva, poi dice:"Fermi". Le
guardie eseguono prontamente. Visione allora si avvicina a lei, la quale fa
segno a suo marito e ai Watchers di seguirli in una stanza appartata.
”Ma che succede?” si chiede Lyja.
”Credo che i miei sospetti stiano avendo conferma” sorride mestamente Kristoff.
”I giornalisti ci andranno a nozze” cerca di farsi sentire Ant-Man, nel brusio
che assorda la sala.
Una volta al sicuro nelle stanze private dei regnanti…
”Viz, si può sapere come…?” cerca di capire Sun, esterrefatta dal comportamento
del suo amico.
Il sintezoide la ignora, guarda la regina dritto negli
occhi e le ordina:”Cala la maschera, Persuasion".
Espressioni di sgomento si dipingono sul volto di Sun, Marianna, USAgent e
persino di Pantera Nera.
"Mi hai riconosciuto, dunque?" abbassa lo sguardo la donna.
"Ad onor del vero avrei dovuto intuirlo prima".
"È uno scherzo?" interviene Sun.
"Diglielo, Kara. Mostra il tuo inganno: l' hai
perpetuato anche ai danni dei tuoi amici".
Persuasion tocca un punto alla base della sua colonna vertebrale e, in un
istante, l’ aspetto d’ ebano della regina lascia posto al più noto aspetto
porpora della canadese Kara Killgrave.
”Mi dispiace, ragazzi… l’ inganno è finito” confessa la ragazza, conscia di aver
spezzato l’ incantesimo.
”Kara… no… è impossibile” sta per crollare T’Challa a questa rivelazione: improvvisamente
è diventato consapevole che pensava
di amare J’Ara, una donna inesistente!
”Ha ragione, è impossibile… come… come hai potuto fare una cosa del genere?!”
si mette le mani nei capelli Sonia Elios.
Prima che possa spiegare, Persuasion cade in ginocchio, vittima di convulsioni:
sembra essere privata della stessa energia vitale, quando uno strano bagliore
emerge dal suo corpo. La ragazza sta per svenire, ma non perde
coscienza. Così è in grado di vedere, come i suoi compagni, l' energia scaturita
dal suo corpo assumere aspetto umano.
Due fantasmi umani si presentano davanti agli occhi di WorldWatch.
E per la prima volta da mesi, Persuasion parla ai suoi compagni con genuina
spontaneità:"Ragazzi...” dice Kara, non senza fatica “Vi presento Silver e Auric,
vecchi membri della Forza della Cina".
"Ma cosa...?" si chiede Marianna.
I due evanescenti eroi fratelli si erigono di fronte a WorldWatch. È il
maschio a parlare:"Lasciate che vi spieghiamo. Noi siamo... o eravamo...
Jimon e Zhao Kwan. Come ha anticipato Persuasion, facevamo
parte della China Force. Fu durante una missione con Beta Flight che venimmo rapiti dalla Sfinge e uccisi, mia sorella resistette
solo qualche minuto più di me. Ma
l' esplosione della sua mistica base diede consistenza alle nostre coscienze,
salvandole. Noi... abbiamo vagato come pure essenze per mesi, in lungo e in
largo... abbiamo visto gli orrori di cui è sede questo pianeta. Il nostro
aiuto, in questa forma, poteva essere limitato. Per questo abbiamo colto
l' occasione di dare a Kara Killgrave il potere e la forza di volontà necessari
per portare avanti questo progetto, potenziando i suoi poteri grazie a Hypno-Hustler e Voce, dandole il coraggio e l’ autorità che non ha mai avuto per usare
le sue facoltà a scopi umanitari. Adesso vi lasciamo" conclude,
dissolvendosi insieme a sua sorella.
"No, aspettate!" grida Kara, ma è troppo tardi. I due eroi cinesi
sono spariti.
Tutti la guardano con rammarico:"E così... siamo stati usati per l'ennesima
volta! Da uno di noi..." commenta sconvolto USAgent.
"Ragazzi... è vero, sono stata incentivata da
Silver e Auric, ma... tutto ciò che ho fatto, l' ho fatto in buona fede. Non ho nessuna intenzione di diventare come mio padre!" si
giustifica Persuasion.
"Ma ci sei andata vicino!" la punzecchia Sun.
"Non dite così, vi prego! Sapete anche voi quante vite umane abbiamo salvato, con questo... colpo di stato silenzioso!
Pensate che i farmaci per l' Aids sarebbero mai arrivati
a milioni di persone? Che le guerre intestine di
questo continente si sarebbero mai spente? Non credete che non sia stato
stancante anche per me! Ci ho messo tutta me stessa per dare dignità a un popolo a cui non ero legata da niente! Se non è questo eroismo!".
"Se il fine giustifica davvero i mezzi, Kara, allora dobbiamo darti
ragione e addirittura ringraziarti. Ma non so se sia
davvero così..." si interrompe Visione "Anzi, ne
sono certo, non lo è affatto".
Il faccia a faccia viene interrotto da fortissimi rumori che provengono dalla
sala dell’ incoronazione.
”Sta succedendo qualcosa… finiremo il discorso più tardi” suggerisce a tutti
USAgent, seguito a ruota dai suoi colleghi… ancora per poco tali.
Mosca.
Ignaro di ciò che sta succedendo ai suoi ex-colleghi, Valentin Shatalov è preso
da altri problemi: ha appena scoperto che il droghiere per cui lavora è vittima
di un racket. Improvvisamente il suo patriottismo ed il suo spirito eroico tornano
a galla: sarà solo una battaglia vinta, ma sarà un passo per la rinascita del
suo Paese, secondo i vecchi fasti. E solo nei panni di Dinamo Cremisi può riuscirci.
”Ehi, voi… cosa credete di fare?” grida dietro il casco della sua armatura
rossa ai ricattatori, impegnati in una scena molto simile a quella a cui ha
assistito una settimana prima.
”Buffone, fatti gli affari tuoi” dice con un certo fegato uno di loro, tenendo
ancora per la collottola il datore di lavoro di
Valentin. Forse non ha capito chi si trova di fronte…
Pochi minuti dopo, auto della polizia moscovita stanno portando via i
malviventi malconci e rei confessi.
”Grazie, Dinamo Cremisi… per me era diventato un incubo” confessa il droghiere.
”Lo immagino… tanti onesti lavoratori come te
dormiranno sonni più tranquilli adesso” sono le sue ultime parole, prima di
volare via. Ma i suoi pensieri sono ancora in
fermento: cosa può fare di davvero incisivo per il suo paese? Pantera Nera ha
rivoluzionato l’ Africa chissà come… quali sono le reali possibilità di Valentin Shatalov? Improvvisamente capisce cosa avrebbe dovuto
fare molto tempo prima e vira verso casa sua, alla raccolta di prove.
Central Wakanda.
”Cosa succede!?” urla Pantera Nera, tornando nella sala dell’ incoronazione
insieme ai suoi colleghi. La sua è una domanda retorica, è
abbastanza chiaro ciò che sta succedendo: al centro della sala troneggiano Achebe
ed Eric Killmonger, attorniati da dozzine di guerrieri forniti di pericolose
armi bianche; i pochi giornalisti rimasti riprendono e commentano la scena
dagli angoli dell’ ambiente; i membri della Fantastic Force si stanno schierando
contro gli intrusi.
”Succede che il tuo impero sta per diventare nostro” delira il folle monaco,
con il suo solito pupazzo in mano.
”Questa è davvero bella” scherza Sharon Ventura, trasformandosi nella Donna
Cosa e attaccando insieme ai suoi compagni gli invasori.
”Ho fatto bene a non rendere ufficiale la presenza della Force” si rende conto,
più tranquillo di quanto ci si aspetterebbe, T’Challa. Vede Lyja che soffoca
gli avversari con neonati tentacoli, Kristoff e Laser che li stordiscono con
raffiche di energia, Ant-Man che li mette in fuga con
stormi di insetti letali, Vibraxas che fa perdere loro l’ equilibrio facendo
muovere il terreno, Quicksilver che li investe a molte miglia orarie, riuscendo
a dare un occhio anche a Crystal, che sta proteggendo la loro figlia Luna. E vede anche Achebe, agli antipodi del salone, che lo guarda
con sfida e bisbiglia parole indecifrabili a Mr. Cilindro. Nel giro di un
minuto, l’ esercito dei due nemici del Wakanda è sgominato; persino Killmonger,
gettatosi nella mischia per sfoggiare le sue abilità di combattente, è stato
travolto dalla furia guerriera della Fantastic Force.
”Signore, abbiamo allertato i Vendicatori” lo informa intanto Raphael Suarez,
atterrando allo stesso tempo un guerriero che sta per rialzarsi.
”Ottimo, anche se non penso servirà” guarda gli altri Watchers, che non sono
nemmeno intervenuti nella battaglia.
”Va bene, T’Challa” grida a questo punto Achebe “Non sapevo disponessi
di tali forze metaumane, ma questo non vuol dire che non avessi
contemplato di sfiancare la tua guardia personale. Sai, mi sono attrezzato dal
nostro ultimo incontro…”.
A giustificare le sue parole, irrompono in sala degli enormi robot-pantera, i
temibili Prowler che in teoria fanno parte della
Difesa del Wakanda e di cui il mistico una volta si era già appropriato;
evidentemente è riuscito a ricostruirli.
”E non è tutto” continua, mentre gli eroi si preparano a combattere i felini
meccanici “Ognuno dei miei docili guerrieri ha in corpo abbastanza esplosivo da
spazzare via questa sala… ad un mio comando potrebbero
esplodere tutti e far crollare questa reggia… Non è vero, Daki?” parla al suo
pupazzo che, grazie alla ventriloquia, replica:“State bene attenti a quanto volete
oppormi alla nostra incoronazione!".
”Che si fa adesso?” chiede Sun agli altri.
”Solo io posso risolvere la situazione” sentenzia risoluta l’ Imperatrice, facendosi
avanti.
”Attenta, regina, un altro passo e saltiamo tutti in aria” la avverte Achebe, arretrando.
”Saresti disposto a morire pur di farci perdere il trono? E le tue
ambizioni di potere?” lo stuzzica Persuasion.
”Hai ragione… sarà meglio che vada, prima di far
esplodere le bombe” scherza il folle “E naturalmente voi mi lascerete andare,
se non volete rischiare una strage” guarda i giornalisti terrorizzati e poi,
con uno scatto fulmineo, volta i tacchi e prende a camminare velocemente.
”Fermo, Achebe!” ordina Kara, riuscendo nell’ intento.
”Ma cosa…?” si chiede 'Daki'; perché Achebe si è davvero fermato?
”Arrenditi senza colpo ferire” è l’ ultima disposizione di Persuasion.
”Che succede?” irrompe nella reggia poco dopo Wasp, seguita da Occhio di Falco,
Wonder Man e Scarlet.
”Che è successo, casomai” scherza Sun, per alleviare la tensione. Da pochi
minuti è cessato il pericolo dell’ attentato.
”Un tentativo di colpo di stato da parte di Achebe ed
Eric Killmonger, brillantemente fermato dalla Fantastic Force e da WorldWatch”
riassume, in maniera non particolarmente fedele Pantera Nera “Ma vi ringraziamo
per essere accorsi”.
”Trovo frustrante il tempo necessario per rispondere alle chiamate, la prossima
volta potrebbe essere troppo tardi” si rammarica Wasp "Dovremo pensare ad una
soluzione anche per questo" pensa poi la leader degli Eroi più Potenti della
Terra.
”In altre circostanze il vostro aiuto sarebbe stato prezioso, è stato un… caso
riuscire a risolvere la crisi così in fretta” parla a nome di tutti Marianna,
guardando Persuasion, ancora nella sua veste africana.
”Hanno interrotto l’ incoronazione? Quando la riprenderete?” chiede ansiosa Wasp.
”Mai… l’ Impero d’Africa non nascerà concretamente” annuncia
a bassa voce T’Challa.
”Come? E perché?” continua Janet, visibilmente delusa.
”Un giorno capirete. Adesso scusatemi” si allontana il
sovrano.
Già stordita, la Vendicatrice trasale alla brutale dichiarazione di un suo
collega.
”Voglio rientrare nei vostri ranghi” confessa Visione facendosi avanti. Voleva
dire questa frase da chissà quanto tempo.
”Cosa? Sono felice di sentirtelo dire, ma… WorldWatch?” chiede sempre più confusa
Wasp.
”Ancora qualche ora e sarà solo un ricordo, fidati”.
"Bentornato tra noi, fratellone" afferma Simon Williams.
”Viz, scusa se vi interrompo, ma… potresti venire di
là? Dobbiamo parlare” annuncia Sun.
”Molto volentieri. A dopo, Vendicatori” la segue a ruota il sintezoide.
Di nuovo al di fuori di occhi e orecchie indiscrete,
ciò che rimane di WorldWatch ha qualcosa da chiarire.
”Kara… è il momento di mettere a posto le cose” annuncia perentorio
T’Challa.
”In… in che senso?” chiede timorosa la canadese.
”Lo sai: devi usare i tuoi poteri per riportare la situazione politica a un
mese fa, nel modo più indolore possibile” continua il sovrano del Wakanda.
”Ma… non potete chiedermelo! Ormai il… danno, tra virgolette, è stato fatto… è un’ occasione unica! T’Challa,
so che sei arrabbiato e…”
”Kara” Sonia le poggia una mano sulla spalla “Ne stavamo discutendo prima: i
tuoi propositi sono nobili e il tuo potere potrebbe anche aiutarci a
concretizzarli, ma… i mezzi sono illeciti. Persino Dio è onnipotente, ma è
frenato dal libero arbitrio. Non puoi forzare capi di stato e sudditi per
mandare avanti un paese dei balocchi…”.
”Voi… siete dei vigliacchi! Il mondo è governato da persone senza scrupoli e
per una volta che noi eroi abbiamo la possibilità...“.
”Eroi, Kara? Io non lo sono” confessa Marianna “Non parlo per gli altri, però
se c’è una cosa che odio… è la manipolazione. Ed è ciò
che tu hai fatto a milioni di persone, usando i mass-media…”.
”Non accetto sermoni da una genocida… e dire che ti ho aiutato a superare il
tuo trauma con il mio potere!”.
”E te ne sono enormemente grata, ma è un altro discorso” dice la francese.
”Basta, Marianna ha già scontato” interviene USAgent, non disinteressatamente
“Kara, fai quello che deve essere fatto. Siamo adulti, capiamo le implicazioni
del tuo progetto, ma… non può andare avanti”.
Persuasion abbassa gli occhi.
”Signori, non so se dire che sia stato un piacere lavorare con voi. Abbiamo fatto davvero poco come gruppo, dobbiamo
confessarlo. È ora di dichiarare ufficialmente sciolta l’ attuale formazione di WorldWatch” comunica Visione.
”Sì, dobbiamo prenderne atto” gli fa eco Jack Daniels “Ognuno prenda la sua strada: io torno a
lavorare a tempo pieno per il mio governo… voi?”.
”Io finalmente torno nei Vendicatori” comunica Viz.,
mentre gli altri alzano semplicemente le spalle: il loro futuro è pieno di
incognite.
”Io posso solo dirvi addio, ragazzi… T’Challa, vieni con me di là? C’è qualcosa
che dobbiamo comunicare al mondo” dice Persuasion, ormai mortificata.
Pantera Nera guarda i suoi ex-compagni e torna nella sala dell’ incoronazione
con Kara, in pasto ai giornalisti.
Mosca. Il giorno dopo.
Valentin Shatalov siede trepidante sul divano del suo modesto monolocale, di
fronte al televisore acceso. Sta per iniziare il notiziario TV…
l’ annunciatrice recita i primi titoli del giornale:”Scandalo al Cremlino, scoperto un giro di funzionari corrotti, decine gli
arresti! – Stroncato sul nascere l’Impero d’Africa, dopo un attentato sventato
torna tutto alla normalità! – Sciolto il gruppo internazionale WorldWatch, un
fallimento secondo politici e cittadini! …”.
La Dinamo sorride solo nei primi istanti: denunciare i suoi mandanti ha dato i
suoi frutti. Sente l’ animo più leggero, adesso la Russia è un posto migliore in
cui vivere ed è merito suo. Forse è finalmente ora di fare sul serio per
riportare questo paese alla gloria di un tempo, ma dovrà cambiare i suoi metodi,
quelli di prima si sono dimostrati altamente inconcludenti. Un retrogusto amaro, però, gli viene
dato dal fallimento del progetto di Pantera Nera e dei suoi compagni:“Sarà
meglio seguire attentamente i servizi” si mette più comodo, con le orecchie
aperte.
Tutto cambia per rimanere uguale?
Central Wakanda, qualche giorno dopo.
T’Challa sta guardando pensieroso da una finestra
della sua reggia. Nel giro di due settimane il suo mondo è stato rivoltato… di
trecentosessanta gradi. Tutto è tornato come prima, ma niente è più lo stesso.
L’ Africa è nuovamente un continente diviso e belligerante, WorldWatch non
esiste più… per fortuna qualcosa è cambiato.
”Ci ha fatti chiamare, Sire?” parla a nome di tutti
Vibraxas, entrando nella sala.
”Sì, N’Kano… buongiorno a tutti” saluta la Fantastic Force, che risponde in
coro.
”Sua Maestà, è un vero peccato che il progetto dell’ Africa unita sia decaduto.
È di questo che voleva parlarci?” si fa avanti Kristoff, curioso di avere
notizie del fallimento.
”Non direttamente, ragazzo. Sono amareggiato quanto voi per quello che è
successo, ma, come potete immaginare, i sogni lasciano il tempo che trovano e al mattino sono solo un ricordo” dice molto poeticamente il
monarca “Però qualcosa di concreto è rimasto: non solo una lezione… ma un pezzo
di carta che può esserci utile”.
”Vale a dire?” chiede qualcuno.
”Se la cartina politica dell’ Africa è tornata quella di un mese fa, lo stesso
non si può dire lo stesso di accordi politici e commerciali tra il Wakanda e le altre nazioni.
Ragazzi, tralasciando Genosha e lo Zilnawa, che hanno già ciò che serve… voi
potrete operare su scala continentale” annuncia al gruppo, con un sorriso
insolito sulle labbra.
”Davvero? Ma è… fantastico!” esulta la Donna Cosa, che ha molto a cuore i
problemi del Niger.
”Sì, è fantastico, Sharon Ventura” ribadisce Pantera
“Soprattutto adesso che WorldWatch non veglia più su queste terre” conclude,
amareggiato.
”È definitivamente sciolto?” domanda il neofita Laser.
”Sembra proprio di sì, Raphael… sembra proprio di sì” si ripete il monarca.
FINE